Un decreto ingiusto e da bocciare
Il proposto contenimento della spesa pubblica ridurrà servizi e prestazioni, e verrà dunque pagato dalle famiglie e dalle persone più fragili - Di Ivo Durisch
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Il proposto contenimento della spesa pubblica ridurrà servizi e prestazioni, e verrà dunque pagato dalle famiglie e dalle persone più fragili - Di Ivo Durisch
• – Redazione
A picco un altro pezzo dell'immagine di potenza russa; e il Cremlino all'angolo potrebbe diventare ancor più preoccupante
• – Redazione
L'esperto Luca Lovisolo (autore del recente saggio 'Il progetto russo su di noi') commenta l'articolo della Novosti sulla 'denazificazione' del paese invaso, tradotto e integralmente pubblicato da Naufraghi/e
• – Redazione
L'agenzia RIA Novosti, controllata dal Cremlino, pubblica un allucinante piano su ciò che la Russia intende per 'denazificazione' del paese invaso: ci vorranno 25 anni, la popolazione non russofona è stata complice e dovrà pagare e redimersi sopportando le difficoltà della guerra, le élite saranno eliminate, e l'Ucraina dovrà cambiare nome
• – Redazione
Scendono in campo anche tre ex consiglieri federali. Il duello più acceso è fra Micheline Calmy-Rey e Christoph Blocher. Più pacato, ma altrettanto determinato, Kaspar Villiger
• – Daniele Piazza
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• – Franco Cavani
Il governo cinese ha imposto un rigido lockdown nella città di 26 milioni di abitanti e in altri centri: i positivi reclusi e ammassati in strutture affollate e poco igieniche; molti abitanti senza cibo protestano contro una pratica totalitaria della ‘tolleranza zero’
• – Loretta Dalpozzo
Video della serata di discussione con Elly Schlein, Marina Carobbio e Greta Gysin Elly Schlein, La nostra parte, Ed. Mondadori Stampa / Pdf
• – Redazione
Perseguire contemporaneamente i due fondamentali obiettivi: intervista alla 'ticinese' vice-presidente dell'Emilia-Romagna, che nel libro 'La nostra parte' indica un tragitto per la nuova sinistra progressista
• – Aldo Sofia
Parole, suoni, immagini da una terra tormentata
• – Enrico Lombardi
Il proposto contenimento della spesa pubblica ridurrà servizi e prestazioni, e verrà dunque pagato dalle famiglie e dalle persone più fragili - Di Ivo Durisch
Una proposta pericolosa e irresponsabile! Pericolosa perché a pagare il conto saranno le famiglie e le persone più fragili, visto che inevitabilmente verranno tagliati servizi e prestazioni. Irresponsabile perché risanare le finanze pubbliche agendo unicamente sulla spesa vuol dire mettere la polvere sotto lo zerbino rispetto ai bisogni e alle sfide della società, accumulando un debito occulto che dovranno pagare le generazioni future.
Inevitabilmente le spese più a rischio sono quelle che negli ultimi anni sono cresciute maggiormente: assistenza, assegni famigliari di complemento, sussidi cassa malati, istituti per anziani, istituti per invalidi, servizi de assistenza e cura a domicilio, USI e SUPSI, trasporti pubblici.
Risanare le finanze pubbliche agendo unicamente sulla spesa vuol dire non poter rispondere alle sfide future. A mettere in guardia i Cantoni è la Confederazione stessa, che evidenzia come già oggi alle finanze cantonali, solamente per affrontare l’invecchiamento della popolazione, manchino mediamente ricavi pari allo 0.2 – 0.4 del PIL e a questo dobbiamo aggiungere i costi per affrontare i cambiamenti climatici e la decarbonizzazione.
Quello che dobbiamo respingere però non è solo il decreto Morisoli, ma anche la favola della spesa fuori controllo, su cui la destra continua a giocare per ridurre la forza dello Stato.
La spesa non è fuori controllo, nel 2002 la spesa lorda (tolte le partite di giro) era l’undici per cento del Prodotto interno lordo cantonale, oggi è scesa al 10.5 per cento. Ma non è tutto, se guardiamo agli altri Cantoni siamo fra quelli che spendono meno con ben due punti percentuali sotto la media svizzera, che tradotto in cifre significa 600 milioni in meno all’anno.
Nonostante questo i conti del cantone in questo ultimo ventennio sono stati quasi sempre in rosso. Questo però non è stato a causa di una crescita fuori controllo della spesa, ma di una politica di sgravi ingiusti e insostenibili, che sistematicamente hanno ridotto le entrate cantonali. Oggi, ancora una volta, Governo e Parlamento si stanno apprestando a tagliare, mentre parallelamente preparano una nuova serie di sgravi! La crescita della spesa è da attribuire ai cambiamenti socioeconomici della società: aumento dell’aspettativa di vita e invecchiamento della popolazione, progresso della medicina, aumento delle disuguaglianze, aumento del numero di studenti universitari e sviluppo di due sedi universitarie, necessità di potenziamento della rete dei trasporti pubblici.
La destra vuole ridurre la spesa, ma nel contempo nei momenti di crisi chiede aiuti per l’economia. Forse non si rende conto che se nel 2020 avessimo dovuto seguire i dettami dell’iniziativa Morisoli non avremmo potuto aderire al programma federale sui casi di rigore, avremmo dovuto risparmiare sull’impianto per il contact tracing e le vaccinazioni e non avremmo avuto le risorse per l’aumento del numero di letti in terapia intensiva (costo per il Cantone di circa 80 milioni).
Oggi la guerra in Ucraina è un nuovo fattore di instabilità, che sta causando un aumento dei prezzi non solo in ambito energetico, ma anche alimentare. Se a questo aggiungiamo il preannunciato aumento dei premi dell’assicurazione malattia possiamo facilmente immaginarci con quale fatica il ceto medio e medio basso riuscirà a fare quadrare i conti a fine mese.
In questi momenti servono risorse per aiutare sia le aziende che i cittadini in difficoltà, ma questo non sarà possibile se a guidare l’azione politica sarà il corsetto neoliberista dell’iniziativa Morisoli, che attraverso l’alibi del riequilibrio delle finanze punta al meno Stato.
L’autore è deputato e capogruppo del PS in Gran Consiglio
Nell’immagine: il proponente del decreto dopo aver sperimentato su di sé la propria ‘ricetta’
Presa di posizione e replica sul tragico episodio di Cadro
Le squadre annunciate per giocarsi i posti nel’Esecutivo comunale paiono tendenzialmente votate alla difesa, tranne che a destra e fra le “neopromosse”