Di Giovanna Loccatelli, La Stampa
Carismatico, con una forte leadership, esperto di politica locale. Ekrem Imamoglu è considerato da tutti l’anti Erdogan, l’unico uomo che può realmente sconfiggere alle prossime elezioni presidenziali il presidente turco. Elezioni che, a questo punto, potrebbero tenersi prima del 2028. È nato a Trabzon, città della regione del Mar Nero, stessa regione da cui proviene la famiglia di Recp Tayyip Erdogan. Le elezioni di ieri potevano rappresentare il suo declino politico o la sua vera e propria ascesa. Oggi è l’uomo che de facto guida il maggiore partito d’opposizione nel Paese. Rappresenta l’anima laica della Turchia ma la sua vera forza è quella di voler essere una leadership inclusiva, sia a livello sociale che politico.
Figlio di una famiglia benestante di imprenditori, prima della sua carriera politica, ha lavorato come amministratore delegato dell’azienda di famiglia, occupandosi di progetti di urbanizzazione e sviluppo di piani regolatori. Sono proprio questi i temi che lo differenziano maggiormente da Erdogan: Imamoglu ha più volte sostenuto -non solo in campagna elettorale- la necessità di una metropoli più vivibile, con più spazi verdi e centri culturali. Mentre oggi Istanbul è soffocata da cemento e continue costruzioni verticali. Negli ultimi anni, si è opposto fortemente al progetto “folle” voluto da Erdogan, il Kanal Istanbul, riuscendo a bloccarne la realizzazione. Questa sua prima esperienza lavorativa, gli ha permesso di confrontarsi con molti problemi legati alla città e al suo sviluppo.
Nel 2009 si è iscritto al Partito Repubblicano del Popolo (Chp), diventando tra il 2014 e il 2019, il sindaco del distretto di Beylikdzuzu. Questo periodo lo mise in luce per le sue abilità da amministratore, attirando a sé l’attenzione dei media e della dirigenza del partito. Grazie all’ottimo lavoro svolto, nel 2018 divenne il candidato sindaco del Chp per Istanbul. La città all’epoca era amministrata ininterrottamente da Erdogan o dai membri del suo partito. In soli 112 giorni di campagna elettorale, Imamoglu divenne un personaggio molto apprezzato dalla popolazione sia per il suo abilissimo uso dei social network- fino a qualche anno fa elemento inedito nello scenario politico turco- sia per la sua capacità di arrivare alle due anime del paese, quella laica e quella più conservatrice.
Ha sempre mostrato una volontà al dialogo con i suoi oppositori politici, criticando più volte la figura dell’uomo solo al comando, dannosa per la salute del Paese. La sua è l’immagine di un politico moderato, inclusivo, desideroso di democrazia, intesa come elemento participativo. A differenza della maggior parte dei politici del Chp, ha sempre pubblicamente dichiarato la sua fede musulmana. Permettendo così a molti elettori conservatori di avvicinarsi al Chp. Il 23 giugno del 2019 ha stravinto le elezioni a Istanbul con un margine di oltre 800mila volti, dopo che la prima votazione era stata annullata per presunte irregolarità.
Con la riconferma elettorale di ieri, Ekrem Imamoglu ha lanciato un messaggio potentissimo sia all’interno del Paese che al mondo: ha dimostrato che in Turchia regga una una resilienza democratica che non è stata scalfita dall’accentramento dei poteri voluto e ottenuto dal presidente turco, Recep Erdogan.
Nell’immagine: Ekrem Imamoglu