I media americani denunciano le pericolose parole di Trump
In un recente discorso l'ex presidente e futuro candidato alla presidenza ha usato il linguaggio di Hitler e Mussolini
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In un recente discorso l'ex presidente e futuro candidato alla presidenza ha usato il linguaggio di Hitler e Mussolini
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• – Lorenzo Cremonesi
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• – Redazione
In un recente discorso l'ex presidente e futuro candidato alla presidenza ha usato il linguaggio di Hitler e Mussolini
Doveva essere semplicemente un discorso in onore dei veterani, visto che si trattava del Veterans Day [celebrato negli Stati Uniti l’11 novembre, ndr]. Ma, ovviamente, quando si tratta dell’ex presidente Donald Trump, nulla è mai semplice. O senza polemiche.
Il suo discorso si è rivolto ai suoi avversari, e poi a sé stesso e alla presidenza. Alla folla del New Hampshire ha detto: “Vi promettiamo che sradicheremo i comunisti, i marxisti, i fascisti e i delinquenti della sinistra radicale che vivono come parassiti entro i confini del nostro Paese e che mentono e imbrogliano alle elezioni. Faranno di tutto, legalmente o illegalmente, per distruggere l’America e distruggere il Sogno Americano”.
Ma questa volta, invece di limitarsi a riportare le parole di Trump, la stampa e i media hanno sottolineato quanto fossero inquietanti le parole di Trump.
Intervenendo a “CNN This Morning”, l’ex conduttore della CNN Brian Stelter riferendosi ad un video del discorso ha dichiarato: “È una clip orribile. È un filmato fascista, scioccante. È il genere di cose che non si possono mai tollerare “.
Michael Tomasky del New Republic ha scritto: “Si tratta di un discorso apertamente nazista, con toni che Trump non aveva mai usato prima. Annunciare che il vero nemico è interno e poi parlare di quel nemico in termini subumani è l’ABC del fascismo. Soprattutto quella parola in particolare”.
Intervenendo a “Morning Joe” della MSNBC lo storico Jon Meacham ha dichiarato: “Chiamare il tuo avversario parassita [termine utilizzato dai nazisti in particolare contro gli ebrei, ndr], disumanizzarlo, significa non solo aprire la porta che conduce ai crimini più orribili, ma anche attraversarla”.
Ma il titolo che ha attirato maggiormente l’attenzione è stato quello del Washington Post: “Trump definisce parassiti i propri nemici politici, come fecero i dittatori Hitler e Mussolini”. Pensateci. Il Washington Post, una delle più grandi e influenti organizzazioni giornalistiche del mondo, con sede nella capitale della nostra nazione, ha definito Trump simile ad Adolf Hitler e Benito Mussolini.
L’uso della parola parassiti da parte di Trump non è stato casuale. L’ha usata di nuovo in un post sul suo social “Truth”. Ruth Ben-Ghiat, storica della New York University, ha ricordato a Marianne LeVine del Post in una e-mail che “Hitler e Mussolini hanno definito gli avversari parassiti per disumanizzarli, e spingere i propri seguaci a utilizzare la violenza”.
Il portavoce della campagna di Biden, Ammar Moussa, ha dichiarato: “In un fine settimana in cui la maggior parte degli americani onorava gli eroi della nostra nazione, Donald Trump ha ripetuto a pappagallo il linguaggio autocratico di Adolf Hitler e Benito Mussolini. Due dittatori che molti militari statunitensi hanno dato la vita per combattere, al fine di sconfiggere esattamente il tipo di idee antiamericane di cui Trump si fa ora paladino”.
In una recente rubrica del Guardian US la giornalista esperta di media Margaret Sullivan ha implorato la stampa di “usare un linguaggio diretto, non impastato di ambiguità, sui pericoli di una seconda presidenza Trump”.
E lo spaventoso discorso di Trump non è stato il primo. Sara Fischer di Axios scrive: “La retorica sempre più violenta di Trump – che ha chiesto la condanna a morte di un alto graduato dell’esercito americano, che ha deriso l’aggressione quasi mortale della coniuge di un membro del Congresso, che ha esortato la polizia a sparare ai potenziali taccheggiatori – è diventata un punto fermo del suo discorso, mentre affronta la minaccia di una condanna in quattro diversi casi penali”.
Steve Benen di MSNBC ha scritto: “È importante sottolineare che gli eccessi retorici di Trump non sono nuovi. Chi conosce il repubblicano sa che quasi quotidianamente trova modi nuovi e inutilmente provocatori per scioccare, offendere, insultare e degradare. È un elemento centrale della sua personalità, e più la gente si indigna per quello che dice, più l’ex presidente sembra gioire del loro disgusto”.
Alcuni in passato hanno suggerito che la cosa migliore da fare sia di non prendere troppo sul serio ciò che Trump dice, ma questo discorso era diverso. Non può essere ignorato.
Ancora Benen ha scritto: “È una scelta di parole insolita per il repubblicano, ma da tempo Trump elimina volontariamente ogni sottigliezza dalla sua visione autoritaria, tanto che ora sembra del tutto normale per la figura più potente del GOP. L’immagine che ne risulta è sconvolgente, e sarebbe sbagliato distogliere lo sguardo”.
La buona notizia è che questa volta la stampa non ha distolto lo sguardo. Anzi, ha dato il giusto risalto alla questione.
Nell’immagine: Trump durante il discorso a Claremont, nel New Hampshire
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