Pericolo genocidio per i palestinesi di Gaza
Nuovo monito della Corte dell'Aja a Israele
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Nuovo monito della Corte dell'Aja a Israele
• – Redazione
Uno studio uscito su “Nature Cities” stima che piantando nelle aree periurbane si potrebbe assorbire una quantità significativa di CO2
• – Redazione
Le proteste di Amnesty International e Human Rights Watch: “Ruolo incompatibile con le leggi che limitano la libertà delle donne”
• – Redazione
Per frenare la fuga del personale infermieristico Berna progetta di accorciare la settimana lavorativa di due ore. Un piccolo cerotto su un malessere profondo
• – Aldo Sofia
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• – Redazione
Centovallina, un intervento radicale che comprometterebbe la natura pratica ed estetica di un'opera che é sotto protezione degli insediamenti svizzeri da proteggere - Di Simona Procacci e Rocco Vitale
• – Redazione
Di Nathalie Tocci, La Stampa Che sia in corso una pericolosa escalation nell’invasione russa dell’Ucraina è sotto gli occhi di tutti. Per la prima volta il Cremlino ammette che...
• – Redazione
Un'inchiesta del New York Times e del Fuller Project rivela come in Maharashtra le due aziende siano legate, attraverso l’industria dello zucchero, anche ai matrimoni infantili e a trappole finanziarie che portano le donne alle isterectomie
• – Redazione
Anche la destra “conservatrice” è, in fondo, un prodotto dell’illuminismo, ma non certo nelle forme in cui si sta manifestando e sta dettando l’agenda politica anche nel nostro Paese
• – Silvano Toppi
In un susseguirsi di comunicati e di prese di posizione, tiene banco, nella cronaca politica, il misterioso “caso” dell’incidente automobilistico che ha avuto per protagonista Norman Gobbi e che pare destinato a dover trovare, da qualche parte, nella polizia, un fantomatico “colpevole”
• – Rocco Bianchi
La Corte di Giustizia dell’Aia ha emesso una nuova ordinanza nei confronti di Israele, richiamando il paese ebraico all’osservanza della prima richiesta di evitare, nella guerra a Gaza, quegli atti che possono configurarsi come genocidari. Il Sudafrica aveva presentato alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia una accusa di genocidio contro Israele per la guerra a Gaza, e la corte si era riunita la prima volta l’11 di gennaio, emettendo la prima ordinanza il 26 dello stesso mese. A seguito di una richiesta del Sudafrica avanzata alla Corte lo scorso 6 marzo, con le risposte israeliane il 15 dello stesso mese, i giudici hanno deciso di intervenire di nuovo, ribadendo quanto già espresso a gennaio. In particolare, la Corte osserva che, dal 26 gennaio, «le catastrofiche condizioni di vita della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza sono ulteriormente peggiorate, soprattutto in considerazione della prolungata situazione e la diffusa privazione di cibo e di altri beni di prima necessità a cui sono soggetti i palestinesi nella Striscia di Gaza» e che «i palestinesi di Gaza non si trovano più ad affrontare solo il rischio di carestia, come osservato nell’ordinanza del 26 gennaio 2024, ma quella carestia sta arrivando».
La corte ha osservato che le misure richieste a gennaio, non hanno contribuito ad alleviare o risolvere la situazione, per cui ha deciso di modificarle. I giudici, così, nella nuova ordinanza chiedono a Israele di adottare tutte le misure necessarie ed efficaci per garantire, quanto prima e cooperando con le Nazioni Unite, «la fornitura senza ostacoli su larga scala dei servizi di base e dell’assistenza umanitaria urgentemente necessari, compresi cibo, acqua, requisiti di elettricità, carburante, alloggio, abbigliamento, igiene e servizi igienico-sanitari, nonché forniture mediche e assistenza medica ai palestinesi in tutta Gaza, anche a cura di aumentare la capacità e il numero dei valichi di frontiera terrestri e mantenerli aperti per tutto il tempo necessario». Il tribunale dell’Aia, richiamandosi a quanto già chiesto a Israele con la ordinanza di gennaio, lo invita a presentare fra un mese un nuovo rapporto sull’attuazione di queste nuove indicazioni. Ieri l’Irlanda ha dichiarato che sarebbe intervenuta nel procedimento per le accuse di genocidio avanzate dal Sudafrica contro Israele.
Annunciando l’iniziativa, il ministro degli Esteri Micheal Martin ha affermato che, sebbene spetti alla Corte mondiale decidere se si stia commettendo un genocidio, ha voluto chiarire che l’attacco di Hamas del 7 ottobre e ciò che sta accadendo a Gaza ora «rappresenta la palese violazione del diritto internazionale umanitario su larga scala». Israele ha sempre respinto le accuse di genocidio, considerate non veritiere da molti alleati, Stati Uniti compresi. Alla Corte, il paese ebraico ha già presentato le prove degli atti che smentiscono a suo dire le accuse.
Alla conferenza di Dubai accordo sull'allontanamento dalle fonti fossili ma solo entro il 2050
Marek Halter, lo scrittore ebreo polacco che nel 2009 guidò il corteo per la pace a Gaza e a Sderot: «Non arrendiamoci, abbiamo commesso molti errori, impariamo dalla storia: a...