Politiken – Non dimentichiamo gli studenti turchi
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan li chiama terroristi, senza troppi giri di parole. Secondo il ministro degli interni Süleiman Soylu sono invece dei pervertiti. Si...
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan li chiama terroristi, senza troppi giri di parole. Secondo il ministro degli interni Süleiman Soylu sono invece dei pervertiti. Si...
• – Redazione
Intervista al dott. Giovan Maria Zanini, farmacista cantonale
• – Aldo Sofia
Test sì ma forse, vaccini in ritardo, aerosol non pervenuti. E i contagi aumentano
• – Riccardo Fanciola
Quando esci la sera devi avere le scarpe giuste. Devono essere adatte per scappare
• – Simona Sala
• – Franco Cavani
Santesuisse usa l'artiglieria pesante contro la riduzione delle riserve (e dei premi)
• – Fabrizio Triulzi
• – Daniele Piazza
• – Franco Cavani
• – Patrizio Broggi
Come mai la distribuzione del vaccino in patria procede con tanta lentezza?
• – Aldo Sofia
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan li chiama terroristi, senza troppi giri di parole. Secondo il ministro degli interni Süleiman Soylu sono invece dei pervertiti. Si riferiscono entrambi alle centinaia di studenti dell’Università Bogazici, a Istanbul, che dall’inizio dell’anno protestano contro la nomina a rettore di Melih Bulu, compagno di partito di Erdogan. Secondo gli studenti è una nomina politica. Mentre nessuno dubita della lealtà di Bulu al partito Giustizia e Sviluppo, i suoi meriti accademici sono più discutibili. Di certo è il primo rettore dopo il colpo di stato militare del 1980 ad essere scelto al di fuori dell’università.
La vicenda rafforza il sospetto che la lealtà verso Erdogan sia più importante dei titoli professionali, come suggerisce il modo in cui sono state assegnate molte cariche pubbliche dopo dopo il fallito putsch del 2016. L’Università Bogazici, però, è un caso particolare, perché è considerata una roccaforte dei liberali, che osservano con angoscia l’islamizzazione della società e la trasformazione della democrazia turca in un regime autoritario. C’è anche un elemento generazionale: gli studenti fanno parte di un segmento demografico sempre più rilevante in un paese dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto il tasso del 29 %, e addirittura del 39& tra i neolaureati. Non riuscendo a domarli con le buone, Erdogan è passato alle maniere forti.
La lotta per l’Università Bogazici fa parte di un conflitto più vasto, la cui posta in gioco è l’anima stessa della Turchia. Erdogan incarna l’autoritarismo e l’oscurantismo religioso, i giovani di Bogazici sono la voce della corrente liberale che dovrebbe essere l’interlocutrice dell’Europa, e meritano di essere sostenuti attraverso pressioni diplomatiche e interscambi culturali e accademici. Erdogan rappresenta il passato, mentre gli studenti sono una valida alternativa per il futuro.
Politiken, Danimarca
Seppur assai diversi fra loro, i Paesi del “Gruppo 77” si ritrovano attorno alla volontà di far emergere un nuovo ordine internazionale multipolare dove i loro interessi economici...
Un omicidio al rallentatore sotto i nostri occhi