Quel cappellino bianco del giorno più bello
Un ricordo di Tiziana Mona da parte di Mario Barino, un testimone molto speciale
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Un ricordo di Tiziana Mona da parte di Mario Barino, un testimone molto speciale
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Un ricordo di Tiziana Mona da parte di Mario Barino, un testimone molto speciale
Mai più vista con il cappello ma in quella solenne gioiosa giornata in cui decise di dividere il resto della sua vita con il diletto Marco, nel Municipio ne portava uno bianco tipo borsalino che poi lasciò nel guardaroba. Sembrava una delle ragazzine di Godard: la Wiazemsky che dava vita al personaggio della Chinoise o Anna Karina, che il suo cappello bianco, gemello di quello portato da Tiziana, non l’ha mai rinnegato. Io ero testimone di nozze e nella foto mi si vede firmare l’atto solenne sotto lo sguardo divertito di Dario Robbiani.
Il novello sposo lo si vede invece portare sulle spalle un figlio di Renzo Balmelli, mentre un altro invitato del TG, Arnaldo (detto Nano) Dell’Avo, tiene stretto mio figlio Siro. Sullo sfondo le Riegelhäuser le vetuste case a graticcio che un matrimonio così vivo e allegro e godardiano non l’avevano mai visto.
Di quella gioiosa atmosfera, rigorosamente anticonformistica in quel villaggio della campagna zurighese, nel Telegiornale–Tagesschau-Téléjournal è rimasta a lungo una vivissima testimonianza: il manifesto della Chinoise che si affacciava allegro in redazione alle spalle della Tiziana e che i potenti della SSR che si smarrivano talvolta dalle nostre parti guardavano con severo cipiglio per poi allungare il passo. All’orizzonte si era manifestato con tutta la sua forza esplosiva il Maggio francese e la Tiziana ne avrebbe cavalcato con gioia i marosi agitando la bandiera dei sindacati in fermento.
Ma non andiamo oltre: uno stand by in quella giornata di sole a Grüningen e la Tiziana è ancora qui, tra noi, con il suo bel sorriso a illuminare tanti cari ricordi.
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