Bandiera grigia
È il colore del compromesso, della trattativa, e dunque, alla fine, è il vero colore della pace
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
È il colore del compromesso, della trattativa, e dunque, alla fine, è il vero colore della pace
• – Redazione
Gli orrori in Ucraina sfruttati cinicamente per gonfiare le finanze dell’esercito che non sa neppure come spendere tanti soldi
• – Daniele Piazza
La guerra in Ucraina fra dicibile e indicibile, visibile e invisibile. Arruolamento delle opinioni, scia violenta della pandemia, prepotenza delle immagini
• – Redazione
E intanto gli Stati Uniti pensano ai loro buoni affari, che gli vengono garantiti anche dalla guerra
• – Silvano Toppi
L’errore di Nicola Schönenberger nell’attacco alla municipale luganese socialista Zanini Barzaghi, e non solo: sempre legittima la critica, ma in altra sede e con analisi concrete
• – Virginio Pedroni
Si vota in Ticino sulla misura che impone il pareggio dei conti del Cantone entro il 2025: i motivi per bocciarla
• – Fabio Dozio
Se ti piace quello che facciamo dacci una mano a continuare – Clicca qui per sapere come Tavola rotonda organizzata da ForumAlternativo al Palazzo dei Congressi di Lugano...
• – Redazione
Bruciante sconfitta per Putin, l’invasione dell’Ucraina allarga i confini dell’Alleanza euro-atlantica; e ne aumenta l’ossessione dell’accerchiamento e il timore che la Russia faccia la fine dell’Urss
• – Aldo Sofia
Domenica si vota in Ticino sul 'Decreto Morisoli', che minaccia la spesa pubblica: una iniziativa contro-corrente mentre si pagano ancora le conseguenze economico-sociali della pandemia e sono cominciate quelle dovute alla guerra d'Ucraina
• – Aldo Sofia
Putin continua a giustificare l'aggressione all'Ucraina con il presunto 'genocidio' della popolazione russofona del paese: questo articolo dello storico Simone Bellezza offre una versione ben diversa
• – Redazione
È il colore del compromesso, della trattativa, e dunque, alla fine, è il vero colore della pace
Il New York Times, il più importante giornale americano con il Washington Post, ha vinto il premio Pulitzer, pochi giorni fa, con un reportage sui bombardamenti americani in Medio Oriente. Molti bersagli sbagliati, molti civili uccisi, distruzioni spropositate rispetto all’obiettivo dichiarato.
Potrei usare questa notizia in due modi. Il primo modo è dire: vedete, anche le guerre degli americani fanno vittime innocenti. Le guerre sono tutte uguali e tutte ugualmente sbagliate. E in questo caso sarei arruolato tra gli amici di Putin.
Oppure potrei usare questa stessa notizia per dire: vedete, l’America, a differenza della Russia, è un Paese libero. La libertà di stampa c’è per davvero, è un giornale americano che documenta le stragi delle guerre americane, e viene anche premiato. In questo secondo caso sarei arruolato tra i servi della Nato. Purtroppo funziona così.
Eppure la notizia è la stessa. E contiene tutte e due le verità. Tutte e due: che l’America usa con spregiudicatezza la sua potenza militare per comandare nel mondo. E che l’America è un paese libero, e la libertà di stampa, e di espressione, insomma la democrazia, è il vero grande valore che americani ed europei possono mettere in campo contro Putin. Che la democrazia, non per caso, la detesta.
La figlia di Anna Politkowskaya ha detto: i russi non sono abituati a pensare. Noi per fortuna sì, siamo abituati a pensare. Ma non sono sicuro che stiamo impiegando nel migliore dei modi questa facoltà così importante. La guerra rende bellicose anche le parole. O sei con noi, o sei contro di noi. O amico, o nemico. O bianco o nero.
Ai primi dell’Ottocento il filosofo tedesco Hegel spiegò benissimo il grigio, così bene che è una delle pochissime cose di filosofia che ricordo dal mio liceo. Si chiama dialettica hegeliana: c’è una tesi, c’è una antitesi, e alla fine c’è una sintesi. E la sintesi, dice Hegel, è più forte di entrambe, perché le contiene entrambe. Il bianco è solo bianco, il nero è solo nero, il grigio è bianco e nero.
Il grigio non è una semplice somma, è un superamento della contrapposizione violenta.
È il colore della dialettica, è il colore del ragionamento, delle sfumature, è il colore del compromesso, della trattativa, e dunque, alla fine, è il vero colore della pace. Bandiera bianca significa: mi arrendo. Bandiera grigia significa: parliamone da pari a pari. Stasera sventolo bandiera grigia.
Nell’immagine: un concetto simile a quello esposto da Serra è simboleggiato nella cultura balinese da una stoffa cerimoniale bianca, nera e grigia chiamata saput poleng
Tra Russia e Ucraina, Washington ha scelto la stabilità della superpotenza nucleare. Gli eterni nemici barano allo stesso gioco, l’autonomia di Zelensky irrita gli Usa
Poche ore prima del decesso di Indi, la bambina inglese di cui il governo italiano aveva chiesto il trasferimento in un ospedale di Roma, sulla vicenda Michele Serra era...