Consiglio federale: fiducia da ritrovare?
Il Governo deve ritrovare la fiducia dei cittadini dopo lo smacco della votazione di domenica
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Il Governo deve ritrovare la fiducia dei cittadini dopo lo smacco della votazione di domenica
• – Fabrizio Triulzi
Propaganda ideologica a pagamento sui giornali. Etica giornalistica a ramengo
• – Marco Züblin
Se vi saranno ritardi per lo stadio di calcio non sarà colpa di chi contesta questo progetto
• – Marco Züblin
Mica ha capito, lui, che entrare in casa d’altri a fare un festino a base di alcol e probabilmente qualcos’altro per principio non si fa
• – Rocco Bianchi
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• – Franco Cavani
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• – Franco Cavani
"Dramma della gelosia” non può più essere il titolo per un femminicidio. Anche i media devono combattere gli stereotipi di genere
• – Pepita Vera Conforti
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• – Franco Cavani
Quello che Salvini e Meloni pensano ma non dicono, lo dice "La Verità" senza ritegno
• – Aldo Sofia
Il Governo deve ritrovare la fiducia dei cittadini dopo lo smacco della votazione di domenica
Non è un mistero che nella popolazione serpeggi un certo malumore per le misure varate dal governo per contenere la diffusione del corona virus. Un malumore cavalcato strumentalmente dalla destra sovranista e populista. Il nemico da abbattere, ormai, non è più la pandemia, ma le restrizioni imposte a alcuni settori economici per limitare i contagi. Settori che stanno soffrendo moltissimo, ma per i quali il governo ha previsto aiuti miliardari che con ogni probabilità non basteranno. Bisognerà, quindi, allargare ulteriormente i cordoni della borsa.
Ma la narrazione di quell’area politica non si ferma qui. Va identificato e personificato a tutti i costi un capro espiatorio: il consigliere federale Alain Berset tacciato dall’UDC di essere un dittatore. Per poi passare, parola di Marco Chiesa, alla “dittatura legale”, che il governo avrebbe instaurato senza passare dal parlamento prima di varare ogni provvedimento. E oggi quell’area politica vorrebbe esautorare il governo, fissando addirittura nella legge COVID una data per la riapertura di bar, ristoranti e strutture per il tempo libero. E poi la museruola la si vorrebbe mettere anche agli scienziati della Task force, rei di porre l’accento solo sulla questione epidemiologica e non su quella economica indotta dalla pandemia.
Questa narrazione del capro espiatorio ha riportato l’Udc a una vittoria in una votazione popolare dopo un digiuno di sette anni. L’ultima fu nel 2014 con l’approvazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Allora il capro espiatorio era costituito dai cittadini dell’Unione europea, oggi dall’Islam e dalla comunità musulmana residente in Svizzera.
Ma un’altra emergenza, offuscata dalla pandemia, è tornata alla ribalta: quella ambientale. L’accordo di libero scambio con l’Indonesia è stato approvato sul filo del rasoio. La produzione intensiva dell’olio di palma, con le nefaste conseguenze per la foresta pluviale, ha fatto breccia in quasi metà dell’elettorato.
E sulla questione ambientale si voterà il 13 giugno con la legge sul CO2 volta a ridurre le emissioni di anidride carbonica. Una riforma importante, avversata però dalla destra economica, che non ne vuole sapere di nuovi balzelli. E quel giorno si voterà anche sulla legge COVID che vuole in pratica togliere competenze al Consiglio federale nella gestione di una crisi come quella scatenata dal Corona virus. Le settimane prossime saranno perciò cruciali per il Consiglio federale chiamato a decidere le tappe di una exit strategy dalle misure anti pandemia, soppesando bene interessi economici da un lato e di tutela della salute pubblica dall’altro.
La destra sogna il colpaccio in vista del voto popolare di giugno, il Governo deve ritrovare la fiducia dei cittadini dopo lo smacco di domenica.
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Nata nel ’43, nel Sessantotto aveva 25 anni, un bebè ed un altro in arrivo. Il “sistema”, contro cui allora si combatteva, le aveva già posto condizioni che ha accettato, senza...