Dick Fosbury, l’uomo che volava a rovescio
Ci ha lasciati l'inventore del "Fosbury Flop" che aveva stupito il mondo dando la schiena all'asticella del salto in alto
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Ci ha lasciati l'inventore del "Fosbury Flop" che aveva stupito il mondo dando la schiena all'asticella del salto in alto
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Ci ha lasciati l'inventore del "Fosbury Flop" che aveva stupito il mondo dando la schiena all'asticella del salto in alto
‘miracolosi’. Da adolescente Dick ha dovuto superare una terribile tragedia: il fratello, uscito con lui in bicicletta, viene investito da un camion e muore. Poco dopo i genitori, che si rimproverano a vicenda per l’accaduto, divorziano. A scuola Dick si distingue per i voti alti nelle materie matematiche e scientifiche e per essere lo zimbello di tutti nello sport; non ce la fa ad entrare nella squadra di basket, di cricket e di football; prova il salto in alto con risultati miseri, supera a malapena il metro e 75, anche perché non è in chiaro sulla tecnica da usare: sforbiciata, ventrale, scavalcamento sul fianco, parallelo all’asticella?
Dalle nostre parti la faccenda non meriterebbe una riga in più, caso chiuso, sei fra i primi della classe, basta e avanza. Ma nel mondo accademico anglosassone se nello sport sei una ‘schiappa’ non vivi bene, ti punzecchiano, chissà come fai con le ragazze, ‘schiappa’ pure con loro…
Perso per perso un pensiero comincia a frullargli in capo: fa quello che un capo aborigeno farà anni dopo durante una visita della Regina Elisabetta: alza la gonna etnica e gli mostra il sedere. Né più né meno. Se l’asticella va affrontata e sfidata ad occhi aperti con lo stile ventrale nobilitato dal suo connazionale John Thomas e dal sovietico Valerij Brumel’ che portano il primato da 2m17 a 2m28 dal 1960 al 1963, perché non beffarla, non degnarla nemmeno d’uno sguardo, come se nemmeno esistesse?
Ci voleva un bel coraggio, più di mezzo secolo fa. I primi tentativi sono filmati e e mostrati come nell’Ottocento si mostrava la ‘Donna Cannone’, o la ‘Donna Barbuta’. Questo è fuori di testa.
A un certo punto i tecnici meditano di proibire la nuova tecnica, non senza qualche ragione, visto che allora si atterrava spesso sulla sabbia, da un’altezza di oltre due metri; non tutti disponevano dei materassini di gomma; cadendo all’indietro si rischiava di rompersi l’osso del collo.
Ma dopo le difficoltà iniziali, Dick perfeziona la sua tecnica al punto che i suoi atterraggi avvengono regolarmente sulla schiena, senza correre rischi. Alla ‘High School’ supera per la prima volta 1m80 con il suo nuovo stile. All’università, dove studia ingegneria, il coach Berny Wagner lo incoraggia. Chiude la stagione da junior con un salto di 1,96 a 19 anni.
La Olimpiadi messicane del 1968 incombono. Le selezioni si svolgono oltre i 2000 metri di Echo Summit in California per abituare gli atleti all’altitudine di Città del Messico. Vince il maestro del ventrale Caruthers con 2,21m, seguito dal 17enne Reynaldo Brown e da Dick Fosbury che strappa l’ultimo biglietto olimpico con la stessa misura al terzo tentativo. A Città del Messico il 21enne Fosbury meraviglia il mondo intero vincendo l’oro con 2m24, primato olimpico, davanti a Caruthers che si ferma a 2m22. «Aberrante», commenta Brumel’, che cambierà idea dopo che alle Olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972, 28 atleti su 40 usano il ‘Fosbury Flop’.
Il ‘maestro’ non è presente. Non ha superato le selezioni americane. Ritorna all’università e si laurea, si impegna con il partito Democratico, lotta per i diritti civili delle minoranze. La grande politica ci priva di un duello che sarebbe stato memorabile. L’8 novembre 1970 il cinese Ni Chi-chin, Ni Zhiqin secondo la nuova grafia, supera di un centimetro il primato di Brumel’ davanti a 80’000 spettatori: ma il suo 2,29 non è omologato. La Cina ha abbandonato tutte le istanze sportive internazionali dopo aver chiesto, invano, l’espulsione di Taiwan, nel 1958. Ni era stato bloccato per 3 anni dalla Rivoluzione culturale di Mao che aveva proibito tutte le competizioni individuali: i campioni dovevano introdurre il concetto di sport, di educazione fisica, fra le masse. Con il nuovo corso di Deng Xiaoping («non importa se il gatto è rosso o nero: deve prendere il topo»), Ni opera una straordinaria trasformazione: insegna il ‘Fosbury Flop’ a Zhu Janhua che batterà tre volte il mondiale con 2m37, 38 e 39. Il ragazzo che volava a rovescio si era preso un’ultima rivincita: dopo aver superato i pregiudizi tecnici, la sua rivoluzione aveva vinto anche quelli dogmatici, oltre ogni frontiera.
Il miglior commento al ‘Fosbury Flop’, resta quello di un ticinese di Bombinasco, Luigi Morandi: »come bere un bicchiere d’acqua rovesciandolo, dal fondo».
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