El País – Cisgiordania, è sempre più annessione
Gli insediamenti violano il diritto internazionale, ma sono aumentati del 42% dal 2009
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Gli insediamenti violano il diritto internazionale, ma sono aumentati del 42% dal 2009
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Gli insediamenti violano il diritto internazionale, ma sono aumentati del 42% dal 2009
Nel 2020 l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania ha battuto il record dell’ultimo decennio, con l’approvazione di più di dodicimila abitazioni. Da quando Benjamin Netanyahu è arrivato al potere nel 2009, le colonie sono cresciute del 42%, arrivando a 440.000 abitanti: circa il 5% della popolazione dello Stato ebraico. Il trasferimento di popolazione nei territori occupati è stato incoraggiato dal governo con sussidi ed esenzioni fiscali, come rivela il rapporto presentato dall’organizzazione non governativa israeliana “B’Tselem” a due settimane dalle elezioni legislative del 23 marzo.
Il rapporto ha scosso una campagna elettorale in cui i principali partiti hanno deciso di voltare le spalle alla soluzione “dei due Stati”, mentre l’occupazione militare in Cisgiordania, cominciata nel 1967, somiglia sempre più ad un’annessione di fatto. Dopo l’elezione di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti, alle critiche interne allo Stato ebraico se ne sono aggiunte altre. Più di 400 deputati europei hanno denunciato in una lettera aperta il rischio che “le azioni militari indeboliscano le speranze di pace”, e hanno chiesto all’Unione di adottare misure contro “Il processo di annessione de facto” della regione.
La risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, su cui Barak Obama aveva rinunciato a mettere il veto negli ultimi giorni del suo mandato, era stata l’ultima a stabilire che gli insediamenti violano il diritto internazionale. Mentre con Biden la comunità internazionale sembra tornare alla casella di partenza di una soluzione negoziata tra israeliani e palestinesi, Netanyahu fa campagna elettorale insistendo sull’estensione della sovranità israeliana su Giudea e Samaria, i nomi biblici della Cisgiordania, con l’obiettivo di conquistare il voto dei nazionalisti e degli ultraortodossi, che rappresentano buona parte dei coloni. È una strada sbagliata, ingiusta e illegale.
Da El País – Immagine: Paolo Cuttitta
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