Immunità
Un prete finisce nei guai per la seconda volta. Per il peccatore comprensione, per le vittime silenzio - Di Melinda Rossi
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Un prete finisce nei guai per la seconda volta. Per il peccatore comprensione, per le vittime silenzio - Di Melinda Rossi
• – Redazione
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• – Redazione
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• – Daniele Piazza
La guerra in Ucraina fra dicibile e indicibile, visibile e invisibile. Arruolamento delle opinioni, scia violenta della pandemia, prepotenza delle immagini
• – Redazione
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• – Silvano Toppi
L’errore di Nicola Schönenberger nell’attacco alla municipale luganese socialista Zanini Barzaghi, e non solo: sempre legittima la critica, ma in altra sede e con analisi concrete
• – Virginio Pedroni
Si vota in Ticino sulla misura che impone il pareggio dei conti del Cantone entro il 2025: i motivi per bocciarla
• – Fabio Dozio
Se ti piace quello che facciamo dacci una mano a continuare – Clicca qui per sapere come Tavola rotonda organizzata da ForumAlternativo al Palazzo dei Congressi di Lugano...
• – Redazione
Bruciante sconfitta per Putin, l’invasione dell’Ucraina allarga i confini dell’Alleanza euro-atlantica; e ne aumenta l’ossessione dell’accerchiamento e il timore che la Russia faccia la fine dell’Urss
• – Aldo Sofia
Domenica si vota in Ticino sul 'Decreto Morisoli', che minaccia la spesa pubblica: una iniziativa contro-corrente mentre si pagano ancora le conseguenze economico-sociali della pandemia e sono cominciate quelle dovute alla guerra d'Ucraina
• – Aldo Sofia
Un prete finisce nei guai per la seconda volta. Per il peccatore comprensione, per le vittime silenzio - Di Melinda Rossi
Chissà se non ci fosse stata di mezzo l’Italia. E se ne non fosse rimbalzata anche da noi una notizia del sito quicomo.it in cui si dichiarava che nella notte di venerdì la questura di Como aveva fermato un conducente alcolizzato che aveva precedentemente speronato una serie di auto dandosi poi a una fuga selvaggia e pericolosa.
Di certo non un fatto particolarmente rilevante, nonostante il grave rischio corso dagli utenti della strada. Perlomeno non abbastanza da venire sbattuto in prima pagina dal portale online. Se non vi fosse stato quel piccolo particolare che in un attimo ha reso la questione spinosa, aguzzando le orecchie a più di una persona, anche da questa parte del confine: a commettere una serie di crimini interrotta solo dal coraggio di un altro utente della strada a sua volta speronato, non è stato un giovane scriteriato, ma un parroco del Sottoceneri (“un presbitero attivo nella pastorale ma non incardinato nella Diocesi di Lugano” sottolineano i vertici), che al momento dell’arresto si è lasciato andare a insulti contro le forze dell’ordine.
La risposta della Curia vescovile di Lugano non si è fatta attendere, anche perché il caso è ora internazionale: attraverso uno stringato comunicato stampa il vescovo ha prontamente sospeso il parroco reo di crimini stradali. Come d’altronde sembrerà giusto ai più.
Peccato però che la stessa cosa non sia successa quando, cinque mesi or sono, lo stesso parroco, in preda agli stessi fumi dell’alcol e alla stessa furia, palpeggiò alcune ragazze in una discoteca (sì, una discoteca, e sì, alle 3 di notte, e sì, in giro in auto). In quell’occasione né un comunicato stampa né una parola alle ragazze, che a suo tempo la curia l’avevano interpellata. Si andò addirittura oltre, con una raccolta di firme da parte dei parrocchiani del paese interessato, affinché la pecorella temporaneamente smarrita potesse restare. “Era pur sempre un buon uomo”, si disse allora a più riprese, “e tutti possono e devono avere il diritto sbagliare… Poi, forse anche quelle ragazze, proprio innocenti non erano, per girare vestite così. O no?”
D’altronde, nella chiesa cattolica basta un mea culpa, qualche preghiera e la Carta Cumulus per il cielo in un attimo è riattivata, la fedina ripulita. Si promuove, al limite si rimuove. E questo a ogni livello, per un’immunità più spesso che no garantita e tutelata (in nome di Dio?), come ci ha dimostrato il caso Ratzinger nel gennaio di quest’anno.
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