L’esercito inutile
Non facciamoci ingannare dai venti di guerra ucraini: stiamo ai fatti per discutere sulla qualità delle nostre forze armate, e anche sull’acquisto degli F-35 americani
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Non facciamoci ingannare dai venti di guerra ucraini: stiamo ai fatti per discutere sulla qualità delle nostre forze armate, e anche sull’acquisto degli F-35 americani
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Non facciamoci ingannare dai venti di guerra ucraini: stiamo ai fatti per discutere sulla qualità delle nostre forze armate, e anche sull’acquisto degli F-35 americani
I venti di guerra in Ucraina sono giunti fino in Svizzera, solleticando le gerarchie militari elvetiche. Norman Gobbi, colonnello e capo del dipartimento ticinese delle istituzioni, rassicura la popolazione sulle qualità del nostro esercito che, “anche grazie ai futuri aerei da combattimento, sarebbe in grado di dare una risposta a 360 gradi alle attuali e future minacce”. Beato chi ci crede.
Vale la pena di citare qualche fatto, per capire che la sicurezza della Svizzera è più fragile di quanto si voglia far credere.
Fino a due anni fa i nostri top gun volavano solo durante le canoniche ore d’ufficio. Dopo le 17 il cielo svizzero era aperto a qualsiasi incursione.
Il Consiglio federale, su suggerimento dei vertici militari, ha proposto di acquistare i caccia bombardieri americani F-35 per circa 6 miliardi di franchi, con costi di manutenzione esorbitanti. Fonti del Dipartimento della Difesa statunitense hanno denunciato 871 carenze tecniche dell’F-35. Per far volare questo giocattolino si dovrebbero spendere dai 55 ai 60 mila franchi l’ora. Notizia recente, i 36 caccia sono molto più rumorosi degli attuali F/A18. Da 3 a 5 decibel in più, ciò che significa un rumore doppio. Per chi abita nelle vicinanze degli aeroporti di Payerne (VD), Meiringen (BE) e Emmen (LU) “si può contare su effetti negativi sul sonno – ha dichiarato Eric Lainey, medico specialista del sonno – ma anche su malattie cardiovascolari”. Il Dipartimento della difesa riconosce questi difetti e trova la scappatoia.
I voli saranno drasticamente ridotti: del 50% a Payerne e a Meinringen e fino al 70% a Emmen. Dunque, gli aerei sarebbero indispensabili, ma voleranno poco! Meno male. E ancora, acquistare l’aereo americano significa dipendere dagli USA. Vale a dire che la sovranità e la sicurezza dei dati non sono garantiti e Viola Amherd, capa della Difesa, ha candidamente ammesso: “Quando si acquista un aereo è del tutto normale che si creino delle dipendenze”.
Nell’autunno del 2020 il 49,9% dei votanti ha detto di no allo stanziamento dei 6 miliardi. Nel 2014 i cittadini elvetici hanno bocciato la proposta di acquistare i Gripen. Tornando alle urne per decidere sull’acquisto dei jet, potrebbe bastare poco per bloccare l’operazione.
Ma le pecche dell’esercito non si limitano all’aviazione. Lo scorso anno il preventivo per l’informatica era sbagliato. Invece dei 460 milioni di franchi di costi previsti, se ne sono spesi 100 in più. Per correggere l’errore si risparmia sulle munizioni, 60 milioni in meno. In caso di minaccia, l’armata Brancaleone elvetica sparerà a salve.
L’anno scorso la scuola reclute a distanza per 4800 soldati è stata sospesa, perché si è inceppato il Learning Management System. L’esercito incespica con l’informatica, per comunicare dovrà recuperare i piccioni viaggiatori.
Durante la pandemia sono state buttate 700 mila mascherine muffe, non a norma: una truffa di 6 milioni di franchi! Nel 2020, il Laboratorio dell’esercito di Spiez ha rivelato che l’echinacea combatte il Covid -19. Una bufala: il farmacista cantonale ticinese Zanini ha corretto: è come bere un grappino.
L’ultima perla grigioverde è la notizia delle reclute bastonate, sul casco, da un sergente nella caserma di Liestal (BL). Il comandante ha ordinato un’inchiesta, ma poi Daniel Reist, portavoce dell’esercito, ha corretto affermando che si tratta di istruzione ordinaria per insegnare alle reclute ad agire sotto pressione fisica e psichica. Vessazioni e molestie sembra non siano estranee durante le scuole reclute”.
È scandaloso che, di questi tempi, si pensi di investire miliardi di franchi nelle armi, invece che nella salute, nella formazione e nell’economia. L’esercito ha assunto utili compiti civili durante la pandemia. Così come ha fatto, soprattutto, la Protezione civile con 365 mila giorni di servizio con 26 mila militi. L’esercito con compiti di combattimento è inutile.
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