Macron in testa ma partita aperta
Il presidente può farcela al secondo turno, soprattutto se si conferma la cosiddetta ‘disciplina repubblicana’ contro l’estrema destra
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Il presidente può farcela al secondo turno, soprattutto se si conferma la cosiddetta ‘disciplina repubblicana’ contro l’estrema destra
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Il presidente può farcela al secondo turno, soprattutto se si conferma la cosiddetta ‘disciplina repubblicana’ contro l’estrema destra
Il neo-zar, che ha voluto una guerra carica di drammatiche conseguenze anche per l’economia internazionale, era il convitato di pietra del voto, imbarazzante per chi lo aveva tanto elogiato e corteggiato, come nel caso di Marine le Pen, che dopo essersi fatta finanziare da una banca russa la precedente campagna elettorale, stavolta si era rivolta a una banca d’Ungheria, il paese di Viktor Orbán, l’illiberale d’Ovest più vicino al Cremlino. La leader del Rassemblement National, ex Fronte nazionale, ne ha pagato il prezzo, anche se in misura minore del previsto. Non ha perso il suo elettorato operaio, ha coltivato il trittico ‘islam-immigrazione-sicurezza’, ha insistito sul mantra del ‘potere d’acquisto’, principale preoccupazione dei francesi oggi. Ha migliorato il suo score, continuando nell’opera di ‘dédiabolisation’ del partito fondato dal padre, e approfittando di un concorrente come Zemmour, lo xenofobo e manipolatore della storia, così estremo da aiutarla nella costruzione della sua nuova immagine di candidata ‘accettabile’. Ma è difficile che il recupero dei voti di Zemmour (fermo all’8 per cento dei suffragi) e di altri schieramenti sconfitti possano aprire a Marine le Pen la porta dell’Eliseo. Soprattutto, dalle prime reazioni, da Mélenchon (sinistra radicale, ottimo 20 per cento) alla Pécresse (la ‘Thatcher francese’ che lascia i post-gollisti prigionieri della palude degli ultimi anni), sembra che Macron potrà ancora beneficiare della cosiddetta ‘discipline républicaine’, che sbarra la strada all’estrema destra razzista, sovranista, autoritaria e anti-europeista. Tira dunque un provvisorio sospiro di sollievo anche l’Europa. Ma la regola del doppio turno lascia margini di incertezza, ed è meglio continuare ad incrociare le dita.
Scritto per laRegione
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