Mi vergogno!
Orazione laica su ogni diritto alla vita tragicamente calpestato
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Orazione laica su ogni diritto alla vita tragicamente calpestato
• – Lelio Demichelis
"Sono una donna del Medio Oriente, di una regione intrappolata nella guerra e preda delle fiamme del terrorismo e dell'estremismo”. Il discorso della militante iraniana Narges Mohammadi, letto dai figli in occasione del conferimento del Premio Nobel per la pace 2023
• – Redazione
Il massacro, come uno show, deve continuare
• – Redazione
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• – Franco Cavani
La discutibile ed inquietante riscossa delle criptovalute
• – Silvano Toppi
A Lugano il concetto di “spazio pubblico” pare a volte risultare davvero misterioso, o semplicemente ignorato - Di Aurelio Sargenti
• – Redazione
Il nuovo libro di Danilo Baratti e Patrizia Candolfi pubblicato dalle Edizioni Casagrande completa gli studi trentennali che i due storici hanno dedicato alla vita e all’opera del naturalista bleniese
• – Michele Ferrario
Un importante omaggio musicale in ricordo del cantautore istriano, a novant’anni dalla nascita, è previsto domenica alle 18.00 all’Auditorio Stelio Molo di Lugano
• – Gianluca Verga
Ancora a proposito del linguaggio utilizzato per informare docenti e famiglie sugli indirizzi e gli orientamenti della scuola ticinese
• – Adolfo Tomasini
Secondo il Tesoro americano “avendo omesso di applicare le misure antiriciclaggio, Binance ha permesso a un ampio ventaglio di attori criminali di realizzare degli scambi attraverso la sua piattaforma”; tra gli altri, movimenti come Al Qaida e il braccio armato di Hamas
• – Paolo Bernasconi
Mi vergogno – come essere umano – di ciò che sta facendo Israele a Gaza – una vendetta delle più atroci, una rappresaglia che ricorda altre rappresaglie praticate da altri nel Novecento – e anche questa è una totale oscenità etica, ma anche politica e morale, per la mancanza di ragione (la vendetta è appunto l’azzeramento della ragione), per la mancanza di proporzionalità, per la mancanza di futuro politico, in un nichilistico cupio dissolvi dove nemico diventa un intero popolo già da anni recluso in una prigione a cielo aperto.
Mi vergogno del silenzio dell’Occidente e dell’Europa su ciò che sta facendo Israele a Gaza, un autentico genocidio e una distruzione senza senso.
Mi vergogno di Israele per cui la vendetta e lo stato di guerra permanente sembrano essere nel suo dna, per uno Stato sempre più integralista e teocratico.
Mi vergogno di Israele incapace (come Hamas) di pensare / immaginare la pace.
Mi vergogno di essere stato negli anni passati sempre vicino a (amico di) Israele (ma anche dei palestinesi); mi vergogno di cosa è diventata oggi (non da oggi) Israele – uno Stato colonialista in Cisgiordania usando la tecnica del fatto compiuto, uno Stato che ha creato a Gaza prima appunto una prigione a cielo aperto e ora la invade con i carri armati e i missili e i droni e l’intelligenza artificiale.
Mi vergogno dell’antisemitismo contro gli ebrei che risorge e mi vergogno dell’antisemitismo ebraico contro i palestinesi.
Mi vergogno del regime di apartheid praticato da anni da Israele contro i palestinesi (fonte Amnesty International), nel silenzio di tutti noi.
Mi vergogno di noi Occidente, quindi anche di me, che abbiamo taciuto per anni (ancora questo tema, ma lo considero un tema dirimente) sulla violenza dei coloni israeliani. Mi vergogno perché non li consideriamo (e non li abbiamo classificati) come terroristi come di fatto sono, alla stessa stregua di Hamas; e non consideriamo terrorista l’esercito che li appoggia e li difende e il governo di Tel Aviv che li appoggia e li difende, insieme alla maggioranza dei cittadini israeliani che quel governo lo vota.
Mi vergogno di non considerare stupro contro il corpo dei palestinesi in Cisgiordania – per non parlare di Gaza – l’assassinio anche dei bambini (una sorta di pulizia etnica attraverso una pulizia demografica?), gli incendi e la distruzione delle case e delle scuole e degli ospedali palestinesi – e perfino il divieto di raccogliere le olive dalle loro proprietà.
Mi vergogno perché noi Occidente abbiamo considerato e riconosciuto – e giustamente, Svizzera compresa – come genocidio (oltre alle deportazioni) quello degli armeni perpetrato dall’Impero Ottomano tra il 1915 e il 1919 (che causò circa 1,5 milioni di morti), e non quello di oggi di Israele (e la sua voglia apparentemente irrefrenabile appunto di produrre una nuova Nakba) contro i palestinesi.
Mi vergogno perché noi Occidente usiamo quindi sempre due pesi e due misure, noi che pure ci vantiamo – siamo osceni anche noi – di essere depositari dei valori indisponibili della libertà, della democrazia, e soprattutto dei diritti dell’uomo e sanzioniamo la Russia che invade l’Ucraina (doveroso), ma non Israele.
Mi vergogno di Israele che ora vuole distruggere Hamas – in realtà: delenda Gaza – dopo averla usata per anni, di fatto rafforzandola, per indebolire l’ANP e mi vergogno di noi Occidente che glielo abbiamo permesso.
Mi vergogno dell’Occidente che fornisce armi a Israele per proseguire nel suo genocidio / Nakba e mi vergogno degli Usa che hanno posto il veto su una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che chiedeva un cessate il fuoco permanente tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza; mi vergogno di essere complice di un tale genocidio; mi vergogno dell’Europa che non riesce a fermare questo genocidio ben evidente e sotto gli occhi di tutti (quello degli armeni è stato nascosto per decenni).
Mi vergogno di potermi solo vergognare davanti al cinismo dell’intero mondo occidentale che – dopo anni di silenzio e di loro nascondimento sotto il tappeto – riscopre solo ora gli Accordi di Oslo e l’idea dei due Stati, quando è evidente che Israele non vuole, altrimenti non starebbe colonizzando da anni la Cisgiordania e non starebbe radendo al suolo la Striscia di Gaza.
Mi vergogno di Israele che ha tradito la mia amicizia. Vorrei ritrovarla e metterla accanto alla mia amicizia per i palestinesi. Ma servirebbe un Israele diverso, un popolo israeliano diverso. Un Mandela, invece di Netanyahu. Perché certo il problema è Hamas – un’altra forma di integralismo ideologico, esecrabile e condannabile come ogni integralismo ideologico – e nessuno lo nega; ma – oggi, e purtroppo – il problema è soprattutto Israele.
Nell’immagine: Pablo Picasso, Guernica (1937, dettaglio)
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