Non bastano bombe e malattie
Ora gli israeliani cancellano i campi da dove venivano olio e alimenti per Gaza
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Ora gli israeliani cancellano i campi da dove venivano olio e alimenti per Gaza
• – Redazione
Tornando sull’opera più nota di Plinio Martini e su certe sue affermazioni, più romanzesche che documentarie, propense alla vittimizzazione della “pora gent” - Di Giorgio Cheda
• – Redazione
I pazzi di Palermo catalogati da Roberto Alajmo e quelli del Canton Ticino descritti da Paolo Nori
• – Michele Ferrario
Come questa giornata di riflessione, storicamente nata nel ricordo della Shoah, deve guardare anche alle troppe vittime sui due fronti della terribile guerra in atto in Medio Oriente
• – Aldo Sofia
Nella Giornata della memoria viene da chiedersi, non senza tristezza, quanto valgano certe commemorazioni in un mondo come quello attuale, che continua a produrre stragi e genocidi
• – Andrea Ghiringhelli
Di Anna Foa, Gariwo Ci si domanda da più parti, e da diverse prospettive, come si arriverà a celebrare quest’anno il 27 gennaio. Da una parte, non sono pochi quelli che pensano...
• – Redazione
Mentre ciascuna delle due parti in causa riceve e subisce qualcosa dalla sentenza, gli Stati Uniti ricevono tutto quello che volevano
• – Redazione
Parla la procuratrice capo del Tribunale sulle ex Jugoslavia. “La Corte ha ammesso il diritto di combattere a Gaza, ma seguendo le rigide regole della Convenzione sul genocidio”
• – Redazione
L’avvocato iraniano Sardari salvò la vita ad oltre duemila ebrei nella Francia occupata dai nazisti, senza mai informare le autorità di Teheran, mettendo a repentaglio la sua vita - Di Kamran Babazadeh
• – Redazione
Riflessioni dopo che migliaia di persone hanno protestato pubblicamente contro i tagli che colpiscono la politica sociale
• – Aldo Sofia
Ora gli israeliani cancellano i campi da dove venivano olio e alimenti per Gaza
So che oggi sui giornali di tutto il mondo si racconta della decisione della Corte Internazionale di Giustizia: ma noi non crediamo che Israele si fermerà. Fra un mese dovrà tornare a L’Aia a rispondere di quel che ha fatto negli ultimi 30 giorni. Ma sapete quanta gente può morire in un mese? Ai palestinesi di Gaza le decisioni politiche non interessano più: vogliono che le cose cambino sul terreno, adesso e non domani. Perché domani potremmo essere già morti. Vogliamo smettere di sentire il rombo delle bombe e gli annunci dell’ennesima famiglia di tuoi cari sterminata. Vogliamo smetterla di vivere coi morsi della fame e nel gelo che neanche stringendosi gli uni agli altri di notte si placa. Qui non si muore più solo sotto le bombe ma anche di fame, di freddo, di dissenteria. E anche per mancanza di energia. Senza benzina non si mettono in moto i macchinari delle fogne: e in giornate di pioggia come questa le acque reflue si mischiano al fango ed entrano ovunque. Penetrano e insozzano le tende dei più sfortunati accampati sul mare in balia di ogni soffio di vento, penetrano nelle case sovraffollate, nelle scarpe. Portando con sé malattie. Ci hanno uccisi, umiliati, annullati. Non c’è più tempo.
(Testo raccolto da Anna Lombardi)
Il patriarca di Mosca non ha esitato a sostenere la politica di aggressione di Putin, benedicendola come guerra contro la depravazione occidentale. Un’alleanza tra trono e altare...
Il crollo di Credit Suisse c’entra anche con la fine dell’unipolarismo a guida occidentale