Perché è possibile anticipare già al 2025 la 13esima Avs
Aspettare la fine del 2026? No, il Consiglio federale dovrebbe solo approvare al più presto un regolamento che anticipa il pagamento senza conseguenze insostenibili
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Aspettare la fine del 2026? No, il Consiglio federale dovrebbe solo approvare al più presto un regolamento che anticipa il pagamento senza conseguenze insostenibili
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Aspettare la fine del 2026? No, il Consiglio federale dovrebbe solo approvare al più presto un regolamento che anticipa il pagamento senza conseguenze insostenibili
“Dal 2026 affluiranno le pensioni aggiuntive”, han titolato i giornali del gruppo “TX-Tamedia”. E da parte sua la “NZZ” ribadisce: l’aumento dell’8,3 % non prima di fine 2026. Nella fase di avvicinamento alla votazione popolare i giornali di queste case editrici hanno aderito alla campagna del “No”. Non sorprende quindi che non si discuta nemmeno la possibilità di un pagamento anticipato della 13esima rendita.
Ignorano di dire che il nuovo articolo della Costituzione federale prevede che la 13esima rendita AVS debba essere versata «al più tardi» a partire dal 2026. In altre parole: se possibile, l’aumento delle pensioni dovrebbe essere introdotto l’anno prossimo.
E’ quanto chiede la federazione sindacale che ha lanciato l’iniziativa. In che modo? Lo ha spiegato a “Infosperber” il presidente del sindacato Yves Maillard, che oltretutto preferisce la formula del pagamento una tantum a fine anno.
È’ sufficiente l’intervento del Consiglio federale
Dopo la votazione del 4 marzo “Infosperber” commentava: “Se i rappresentanti della lobby civile a Berna si considerassero davvero rappresentanti del popolo, dovrebbero prendere sul serio la chiara volontà popolare e decidere sulla 13esima rendita già per l’anno prossimo”.
Nel frattempo, il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato che il Parlamento non ha bisogno di decidere su eventuali modifiche alla legge. Il Consiglio federale può senz’altro procedere senza la decisione dell’0aula introducendo al più presto il tredicesimo assegno pensionistico attraverso un’ordinanza. Ci sono sempre aumenti delle pensioni, motivo per cui i preparativi dovrebbero essere possibili entro sei mesi.
Se il Consiglio federale approvasse rapidamente un’ordinanza sull’aumento, ci sarebbe tempo sufficiente per soddisfare la volontà popolare già nel 2025. Almeno così spiegano tre casse di compensazione AVS interpellate dalla redazione di “Infosperber”. Le tre casse sarebbero responsabili dell’attuazione, ma non vogliono essere citate per nome.
Secondo questi fondi di compensazione sarebbero necessari due requisiti:
1.La 13esima rendita non viene pagata separatamente alla fine dell’anno, perché ciò richiederebbe accantonamenti complessi dovuti ai cambiamenti delle caratteristiche dei “sinistri” durante l’anno. La 13esima rendita verrebbe invece corrisposta sotto forma di aumento dell’8,3% su tutte le rendite a partire dal 1° gennaio.
2. Il Consiglio federale deciderà quanto prima possibile l’aumento dell’8,3%. Le casse di compensazione avrebbero quindi tempo sufficiente per procedere all’aumento a partire dal 2025. “Fino a quando il Consiglio federale non emanerà una regolamentazione concreta, dobbiamo stare attenti”, spiega il responsabile di una cassa delle casse compensazione da noi consultate.
L’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (BSV) sottilinea invece il suo diverso parere: “Un pagamento a partire dal 2025 è impossibile, il tempo a disposizione sarebbe estremamente breve”.
Gli argomenti di Berna
L’Ufficio federale competente sostiene infatti che “in questo caso non è possibile fare paragoni, perché l’attuazione tecnico-amministrativa non è identica a quella dell’adeguamento periodico delle pensioni”.
E le ragioni principali sono tre:
– “Secondo l’iniziativa popolare, l’integrazione deve essere permanentemente gestita e rendicontata separatamente affinché possa essere esclusa dal calcolo delle prestazioni integrative”.
-“Molti altri valori dipendono dalla pensione di base senza alcun supplemento. Anche per questo motivo il sovrapprezzo deve essere indicato separatamente.”
-“La questione è più complessa del solito anche perché il supplemento vale solo per le rendite di vecchiaia, ma non per quelle per i superstiti e per quelle d’invalidità.”
I responsabili delle tre casse di compensazione AVS contattati concordano invece nel ritenere che queste argomentazioni non siano fondate. L’aumento delle rendite AVS è facilmente escludibile dal calcolo delle prestazioni complementari. È altrettanto semplice è registrare la pensione di base per altri pagamenti che dipendono da questa pensione. Aumentare l’aumento solo delle pensioni di vecchiaia e non contemporaneamente delle rendite per superstiti e invalidità sarebbe tutt’altro che “complesso”.
Una delle casse di compensazione sottolinea che durante la pandemia da “Corona-virus” le casse di compensazione sono riuscite in pochi giorni a versare i 3,7 miliardi di franchi approvati per i lavoratori indipendenti.
Infine, l’esperto di casse pensioni Hans-Ulrich Stauffer ricorda che già nel 1992 il Liechtenstein ha introdotto velocemente una 13a rendita AVS che veniva pagata senza problemi alla fine di ogni anno.
Allora, davvero non si può anticipare? O non si vuole farlo?
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