Blatter: “Mondiali al Qatar, un errore!”
L’ex-presidente della FIFA, il cattolico Sepp, si confessa in zona Cesarini: S. Pietro ne terrà conto
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L’ex-presidente della FIFA, il cattolico Sepp, si confessa in zona Cesarini: S. Pietro ne terrà conto
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L’ex-presidente della FIFA, il cattolico Sepp, si confessa in zona Cesarini: S. Pietro ne terrà conto
Quotato 1 a 100’000. Giochi 10 franchi, un mojito, e incassi un milioncino: ma siccome la realtà è superiore alla più sfrenata fantasia ecco che martedì 8 novembre 2022, il colonnello rossocrociato Sepp, a 8 giorni dai mondiali, li rinnega: “tutto sbagliato, tutto da rifare”, avrebbe detto il grande Ginettaccio Bartali. Ma la frittata è fatta, anzi partendo dalla prima, grottesca affermazione di Blatter, si potrebbe dire che in quel Paese l’uovo si poteva friggere anche senza padella: bastava esporlo ai 40 e piú gradi con una certa angolazione rispetto al sole: già, perché il Sepp in primo luogo ha detto che la perizia sulle temperature estive del Qatar è stata mal fatta e mal interpretata. E noi, grulli, convinti che per sapere se si poteva giocare a calcio in luglio-agosto in quel posto bastava mandare una semplice segretaria con una normale camicetta, o semmai con una maglietta da calciatore addosso.
Che la perizia sia stata fatta all’aria condizionata nel palazzo degli Al Thani che hanno ricevuto in dono il Qatar sottratto dagli Inglesi alla famiglia Al Khalifa del Bahrein nel 1916?
Ma se l’affermazione sulle temperature che hanno costretto la FIFA a spostare i mondiali in zona in inverno rientra nella casistica dell’assurdo, le altre rientrano in una casistica che a questo punto meriterebbe ulteriori indagini, ben al di là di quelle che hanno assolto Blatter, accusato di aver versato senza giustificazione 2 milioni a Platini – con il Ministero Pubblico della Confederazione che ha inoltrato ricorso.
“Mi assumo la responsabilità di questo errore: il Qatar è un paese troppo piccolo per poter ospitare una manifestazione del genere”. Toh: ma oltre a una perizia sulla temperatura, rivelatasi erronea, non si poteva commissionarne una anche sui metri quadrati di quel territorio? Chiamare una decina di urbanisti, sorvolare il territorio con gli elicotteri e i droni?
Ma non è tutto: il Sepp in fondo al sacco aveva ben altro da svuotare: volete sapere come i mondiali invece di finire negli Stati Uniti sono finiti nel Qatar? Semplice: l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy, a pranzo con il principe ereditario del Qatar, invita pure Platini, che, narra Blatter, gli rivela una precisa richiesta di Sarkozy. “Vedi cosa puoi combinare con i tuoi colleghi per fare avere i mondiali al Qatar”. Platini, che poi ha sempre negato, controllava 4 voti. Fine della confessione.
E lasciamo perdere un’ultima annotazione del Sepp, su un fatto poco onorevole per il Qatar, ma di cui lui non ha colpa: “sentivo strani rumori, e persino strane voci sul mio telefono: ho immaginato che qualcuno potesse intercettare le conversazioni”.
Secondo un’inchiesta della Radio della Svizzera tedesca, il Qatar aveva a libro paga 66 ex agenti segreti della CIA, molti operanti dalle nostre parti, per metter sotto controllo le organizzazioni tipo “Amnesty International” e molte altre che indagavano sulle condizioni dei lavoratori stranieri impiegati nella costruzione degli stadi.
Blatter chiude con un’osservazione sul suo erede Infantino: “il presidente della FIFA non può far parte del comitato d’organizzazione del Qatar: deve essere neutro”. Un vero svizzero. Al che Infantino, non l’ha ancora detto, ma – scommettiamo – lo farà, dirà che è proprio dall’interno che si possono modificare le cose, per esempio il rispetto dei diritti umani. Da vero svizzero.
E infine, correndo non pochi rischi, diciamola tutta: a una certa età, premesso che auguriamo a tutti di campare 100 anni in perfetta salute, ci corre il sospetto, legittimo, nobile anzi, che le pecorelle vogliano avvicinarsi all’ovile, alla casa di S. Pietro.
Per arrivare lassù, la coscienza deve essere leggera come un cirro celeste. I freddi, miscredenti bookmaker inglesi non l’hanno capito: non hanno messo a libro nessuna quota affinché i fedeli potessero scommettere sulla confessione del Sepp in extremis, al 90’. Che ha fatto enorme danni alla famiglia Al Thani, ma gli ha salvato l’anima. Ed è questo che conta.
Presentato il ricorso presso la Corte Suprema inglese contro l’estradizione verso gli Stati Uniti del fondatore di Wikileaks. Ma, in realtà, chi è che lo vuole in prigione?
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