Chi è stato democraticamente eletto si comporti in maniera democratica
Reputiamo fondamentale che si chiariscano le eventuali responsabilità delle autorità cantonali e comunali
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Reputiamo fondamentale che si chiariscano le eventuali responsabilità delle autorità cantonali e comunali
• – Redazione
Denuncia penale contro il Municipio. Intervista a Nicola Schönenberger, deputato in Gran consiglio e consigliere comunale dei Verdi
• – Aldo Sofia
Hanno bloccato e mandato in tilt l’autostrada. Adesso sono i paladini della legge e dell'ordine
• – Paolo Storelli
Perché il Molino era il mio angolo di Paradiso
• – Gabriela Giuria Tasville
A Comano e Besso un nuovo Comitato Direttivo tutto da capire e interpretare
• – Enrico Lombardi
Ex Molino, una decisione sbagliata, un’azione spropositata
• – Marco Züblin
Alcune domande da un contribuente al Municipio
• – Rocco Bianchi
Intervista alla municipale PS, in minoranza contro l'agire del municipio di Lugano
• – Mario Conforti
• – Franco Cavani
• – Redazione
La redazione di Naufraghi/e sottoscrive il seguente appello, redatto e promosso da Nelly Valsangiacomo e Tommaso Soldini.
I movimenti di autogestione hanno una storia lunga e variegata. Esperienze di autogestione come quella avviata nel 1996 e che si è sviluppata nell’ambito del CSOA IL MOLINO si iscrive nel contesto di analoghe esperienze urbane nel resto d’Europa e in Svizzera.
Sono forme di contestazione di un certa strutturazione della democrazia, ma NON del sistema democratico, al quale si riferiscono chiaramente nella loro teorizzazione e organizzazione.
Al contrario, l’azione violenta e sproporzionata da parte della polizia, avallata con la mano sinistra e negata con la mano destra dal Municipio di Lugano, non è da considerarsi tale, a meno che non ci si riferisca a forme di pseudodemocrazia, profondamente illiberali.
Alla luce di questi accadimenti, come cittadine e cittadini che hanno in alta considerazione le istituzioni e la difesa della democrazia, non possiamo che interrogarci sull’etica che ha reso possibile uno sproporzionato ricorso alla forza, così come sull’applicazione dei principi democratici da parte delle autorità della città di Lugano in un’operazione che non solo sembra inadeguata, ma anche profondamente e inspiegabilmente cattiva.
Se invitiamo a cominciare seriamente il dialogo con una realtà che ha piena legittimazione, reputiamo altresì fondamentale che si chiariscano le eventuali responsabilità delle autorità cantonali e che soprattutto i responsabili a livello comunale assumano le conseguenze di questo atto.
Per queste ragioni è opportuno che il Dipartimento dell’interno dica in modo chiaro se e quanto fosse coinvolto e in un’azione illegale e pericolosa e violenta; come è necessario che le autorità luganesi coinvolte ammettano di avere bloccato per ore delle persone in via Simen (fingendo di non sapere che quella era solo un’occupazione temporanea e simbolica) con il preciso scopo di sgomberare, anzi distruggere un bene della cittadinanza, un simbolo della cultura alternativa, ma soprattutto una grossa fetta del sentimento di libertà e sicurezza di cui ogni cittadina e cittadino deve poter beneficiare. Ci attendiamo che chi è stato democraticamente eletto rispetti le regole della democrazia e si assuma pienamente le responsabilità, unico modo per ripristinare lo Stato di diritto.
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