Inquilini, figli di un dio minore?
Auspicabile una deduzione fiscale forfettaria e differenziata
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Auspicabile una deduzione fiscale forfettaria e differenziata
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Auspicabile una deduzione fiscale forfettaria e differenziata
Nel periodo elettorale i contributi di candidate e candidati sono benvenuti sulla nostra zattera secondo queste regole
A scadenza regolare, politici di area borghese tolgono dall’ultimo cassetto della scrivania la questione dell’abolizione dell’imposta sul valore locativo, cioè il reddito presunto (e, quindi, fiscalmente imponibile) derivante dall’uso dell’abitazione in proprietà. Da un punto di vista del principio, un intervento non privo di una sua logica.
Una misura che deve però preceduta/accompagnata da un altro intervento, di ben più evidente urgenza e di impatto e utilità certamente maggiori: cioè la possibilità per l’inquilino di fiscalmente dedurre, almeno in una certa misura, il canone di locazione versato ai locatori. In effetti, attualmente il canone di locazione genera imposte due volte, in quanto è imposto sia agli inquilini sia ai proprietari: ai primi perché non lo possono dedurre fiscalmente come spesa, ai secondi per i quali esso costituisce reddito imponibile. La seconda imposizione mi pare giusta (perché di reddito si tratta), mi pare invece assai iniqua la prima, che fa cassa sulle spalle dei contribuenti.
L’idea potrebbe essere di inserire una deduzione forfetaria per inquilini, di importo variabile in funzione del fatto che si tratti di persone sole (non so, 1000/mese) o di famiglie (2000/mese). Gli importi risparmiati dai contribuenti con queste notevoli deduzioni potrebbero essere utilizzati o per i consumi privati (mettendo finalmente in tasca qualche franco a chi ne ha bisogno) o, a scelta del contribuente, per facilitare il sacrosanto accesso alla proprietà, gli svizzeri essendo tristemente in fondo a questa particolare classifica. Potrebbe essere una deduzione applicata nella fiscalità cantonale, in quella comunale, o in entrambe.
Plaudo certamente all’affettuoso e costante interesse che taluni politici riservano alla situazione dei proprietari, ma logica ed equità vorrebbero che vi fosse analoga attenzione per gli inquilini, che sono la maggioranza, e che votano pure loro. Se parliamo di ingiustizia, questa mi pare ben più flagrante e perniciosa; un sistema che viene mantenuto in vita probabilmente per non gravare i conti dello Stato con i minori introiti, un ragionamento del cavolo che però non si ritiene di fare quando la politica scende in piazza contro il valore locativo.
Al di là delle solite chiacchiere d’occasione, gli inquilini restano figli di un dio minore; anche per i populisti da strapazzo, interessati solo a cavalcare (e ad inventare) i problemi del loro elettorato d’”opinione”, ma non a risolverli.
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