Conosciamo ormai tutti l’affermazione di Eschilo: ‘in guerra, la prima vittima è la verità’. Non fa eccezione quella dell’Ucraina, anzi. L’arma di foto, notizie, testimonianze false o falsificate è usata dalle due parti, per alimentare la propria propaganda. Una delle più clamorose ‘fake’ degli ultimi giorni riguarda l’ospedale pediatrico di Mariupol, bombardato dai russi, i quali, di fronte allo sgomento internazionale, hanno affermato che nell’edificio non c’erano pazienti, e che ospitava invece soldati e armi ucraine. A sostegno di ciò hanno diffuso anche la foto del tetto dell’ospedale, con un milite ben in vista. Mosca, attraverso le sue ambasciate in tutto il mondo, ha poi aggiunto che anche le foto di due donne incinte e ferite erano in realtà un’istantanea truccata dagli ucraini. Purtroppo, 48 ore dopo una delle due madri è morta col suo neonato subito dopo averlo partorito. Il telegiornale (Le 19.30) di RTS ha ben ricostruito la vicenda.

Il noto ‘cacciatore di fake’ David Puente ha invece documentato che ad essersi inventata questa versione è stato l’apparato russo di propaganda. Lo abbiamo intervistato.

 Guarda il servizio nel sito della RTS

Tutte le verifiche di David Puente, comprese quelle descritte nell’intervista, si possono trovare nel sito di Open.online