“Disagio” giovanile, roba da pandemia?
Evitiamo di prendere l’emergenza sanitaria come scusa per comportamenti inaccettabili
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Evitiamo di prendere l’emergenza sanitaria come scusa per comportamenti inaccettabili
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Evitiamo di prendere l’emergenza sanitaria come scusa per comportamenti inaccettabili
Tutti hanno dimenticato come questi comportamenti sono, in tutto e per tutto, identici a quelli che questi giovani mettono in atto anche in assenza di virus. Scazzottate in discoteca e nei parcheggi, interazione violenta (e non solo alla pensilina), assenza di rispetto, ubriachezza compulsiva, insofferenza plateale verso elementari regole, anche solo di quelle banali della vecchia e cara buona educazione. Schiamazzi notturni senza freni, littering a ogni angolo del centro, chiazze di vomito; Tutto rimosso? Tutto dimenticato?
Ma adesso c’è la legittimazione omnibus, quella vera, quella del disagio da pandemia. E avanti con gli pseudo-freud alla pummarola, i sociologi e via elencando, a chiedere di capire e di trovare soluzioni per permettere a frange di facinorosi e di violenti di continuare ad esserlo, con buona coscienza o magari irridendo proprio coloro che li giustificano.
Lo dico da anziano, e la mia “analisi” è banale (da genitore, da cittadino, non da sociologo o da psichiatra): l’abdicazione assoluta di certi genitori dai propri obblighi educativi, ormai tutti delegati alla (e comunque sempre bistrattata) scuola, con una generazione che cresce (auto)educata dai social e nel trionfo dell’autoreferenzialità, dell’egoismo come valore assoluto, e dell’ignoranza.
Sentivo questa mattina un poliziotto ricordare – giustamente – l’ovvio: la situazione emergenziale concerne comunque solo una parte minoritaria della gioventù. E a questa parte minoritaria bisognerebbe che qualcuno – preferibilmente la famiglia – faccia capire, nei dovuti modi (anche con un pizzico di sana repressione), che ci sono cose che si possono fare, e altre no. Ma non chiediamo, per favore, di svolgere questo compito alla polizia del nostro bel Comune che è specializzata in vessazioni automobilistiche ma del tutto inadatta a gestire emergenze, come ampiamente dimostrato due giorni fa alla Foce.
Evitiamo di prendere l’emergenza sanitaria come scusa, come modalità di assoluzione e di sdoganamento di comportamenti inaccettabili, che con il virus c’entrano ben poco, e molto con una inciviltà da sradicare. Di fronte a certi ragazzetti in pantaloni oversize, panza all’aria, sneakers da millefranchi, baseball cap, barbetta e birretta d’ordinanza, mi sembra aria pura e rigenerante la narrazione rabbiosa e politica degli autogestiti.
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