È davvero il momento di prendere rischi?
Ampiamente preannunciate, ecco le riaperture. Ma ancora non si tiene conto del ruolo degli aerosol
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Ampiamente preannunciate, ecco le riaperture. Ma ancora non si tiene conto del ruolo degli aerosol
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Ampiamente preannunciate, ecco le riaperture. Ma ancora non si tiene conto del ruolo degli aerosol
Dire che è una sorpresa sarebbe eccessivo. Riaperture dovevano essere e riaperture sono state. Lo si era capito martedì, quando all’appuntamento con gli esperti non si era visto nessun membro della Task force scientifica e Virginie Masserey, responsabile della sezione Controllo delle infezioni dell’Ufficio federale della pubblica sanità, aveva descritto in termini positivi l’evoluzione della pandemia.
Un’interpretazione prontamente ripresa ieri da Alain Berset: “Le ultime tre settimane ci hanno dato ragione, – ha detto – con questa strategia abbiamo potuto contenere l’evoluzione della pandemia, le cifre aumentano ma abbiamo potuto mantenere il controllo”.
Dichiarazioni che ricordano un po’ le ultime parole famose che Alain Pinocchio Berset ci propinava in autunno, considerato che da inizio marzo i contagi non fanno che aumentare e che, dopo la tregua pasquale, hanno ritrovato nuovo slancio: +481 giovedì scorso; +269 venerdì; addirittura +2892 da sabato a martedì rispetto al lungo fine settimana di Pasqua; +300 ieri. Sull’arco di sette giorni, in termini relativi, l’aumento è stato di poco inferiore al 35 per cento (da 11451 a 15393 nuovi casi). È vero che ospedalizzazioni e decessi sembrano invece marciare sul posto, ma da qui a dire che la terza ondata è sotto controllo, come ho sentito ieri mattina al radiogiornale della RSI, ne passa!
Tanto più che, per ora, le vaccinazioni aiutano sì, ma non sono una garanzia: in Israele, secondo uno studio non ancora pubblicato, uno dei vaccini utilizzati in Svizzera (Pfizer-BioNTech) dopo la prima dose offre una protezione ridotta contro la variante inglese, quella oggi più diffusa (oltre il 90 per cento dei contagi); dato preoccupante, dal momento che, a livello nazionale, solo l’8 per cento della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi (secondo lo stesso studio, dopo il richiamo la protezione diventa molto efficace).
Questo il quadro in cui si inseriscono le riaperture. Come sottolineavo martedì, capisco la necessità di dare un segnale positivo: siamo tutti stanchi della pandemia e delle rinunce alle quali ci ha costretto. Ma tra le aperture decise ieri almeno una è ad alto rischio – quella delle palestre, dove per certe attività non sarà forse nemmeno obbligatorio indossare le mascherine – e, peggio ancora, dimostra che ancora non si vuole tenere conto del ruolo degli aerosol nella trasmissione del virus, .
Neanche questa è una sorpresa, purtroppo. Ma, come dicevano già i latini, errare è umano, perseverare è diabolico.
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