Fabio Pusterla – Un sabato a Lugano
Una poesia “sbagliata" per una giusta causa
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Una poesia “sbagliata" per una giusta causa
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La registrazione audio è stata realizzata e concessa a “Naufraghi” da Olmo Cerri.
Questa poesia, prima la leggo e poi dico perché è sbagliata.
Si intitola “Un sabato a Lugano”.
UN SABATO A LUGANO
Parlano di dialogo accendono le ruspe
fanno dichiarazioni snudano manganelli
prendono aperitivi lusingano i turisti:
certo sarebbe ingenuo definirli fascisti.
Accendono le ruspe sognano i carri armati
radono al suolo incrociano i loro lunghi coltelli
sorridono gentili vestono da statisti:
c’è forse una ragione per dire che sono fascisti?
All’imbrunire un sindaco agisce virilmente:
chiama la polizia ma lui non ne sa niente.
Ordina distruzione la cosa lo rattrista:
ma in fondo lui è soltanto un sindaco leghista.
Il fascismo è una voce dentro i libri di storia
non c’è nessun motivo di usare la memoria.
Un sasso sul passato basta discorsi tristi:
oggi non mette conto dichiararsi fascisti.
Giovani sani e forti che ballino contenti
città che sappia offrire feste divertimenti
questo il programma giusto tutti felici e artisti:
gaudenti spensierati non vuol dire fascisti.
Parlano di dialogo negano che le ruspe
siano state volute pensate programmate
la vita che continua non vuole complottisti:
e chi oserebbe adesso parlare di fascisti?
Anarchici bastardi schifosi comunisti
feccia rossastra negri drogati: inevitabile
dovuto e democratico il loro repulisti:
sono dei governanti non sono fascisti.
Si fregano le mani si grattano le palle
pescano qualche oliva dicono barzellette
si vestono di bianco mangiano fritti misti
ma con tutta evidenza non sono fascisti.
(applausi)
Lo sapevo che avreste applaudito. Ma è una poesia sbagliata. È un poesia sbagliata perché l’ho scritta sulla scia dello sdegno e della rabbia. E non è questa la strada che io penso si debba seguire.
In questi giorni, credo che tutti noi, e voi più di me, abbiamo sentito lo sdegno e la rabbia, l’ingiustizia di cui molti hanno parlato. Ma io credo che questa sia una strada che va superata con altro, con qualcosa di positivo, quello che ho sentito in tutto le cose che abbiamo ascoltato questa sera. Sono io quello che ha detto le cose più brutte.
Credo che davvero questa sia una cosa su cui riflettere per non cadere nella trappola che attende tutti noi: la rabbia e la violenza farebbero il gioco di chi, la rabbia e la violenza, le ha usate qui dietro di noi, in tutt’altro modo.
Il verdetto che arriverà dalle urne, Trump o Biden, riguarderà tutti noi e ben oltre il 2024
Le idee dell’opinione pubblica non sono cambiate molto negli ultimi vent’anni. Sono i cambiamenti istituzionali il motivo per cui l’estrema destra va al potere in Europa