I molti (troppi?) medici che non vogliono vaccinarsi
Ticino, in una struttura ospedaliera. Visita di controllo. Approfondita. Da uno di quei medici che non contano i minuti. Dobbiamo aspettare un po’ per ricevere l’esito di un test....
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Dall’Ufficio del medico cantonale, dice il medico, si attendono ancora indicazioni su come si proseguirà in Ticino dopo la somministrazione agli ultra- ottantenni; e quindi se e come ci si organizzerà per vaccinare anche persone con malattie pregresse. Quindi particolarmente a rischio. “No, non è stato ancora deciso nulla, evidentemente si è in attesa di sapere quando e quante dosi arriveranno e con quale regolarità”. Ma non sembra questa la principale preoccupazione del medico. A un certo punti mi confida infatti che a “sorprenderlo, inquietarlo e anche irritarlo” è oggi soprattutto una diffusa reticenza, se non proprio un esplicito rifiuto di troppi medici e membri del personale sanitario della sua struttura a farsi vaccinare.
Sì, la direzione è al corrente. E dunque? Non è che possa intervenire d’ufficio. Non c’è obbligo di vaccinazione, nemmeno per loro, nemmeno per medici e infermieri, quelli impegnati sul fronte del virus (e d’altro). che del resto diedero prove a sufficienza di abnegazione quando, durante la prima ondata, rischiarono grosso anche perché i cosiddetti ‘presidi’ anti-virus erano ancora tutti da
capire, verificare, organizzare.
Rimangono però almeno due pesanti interrogativi:
Un pubblico dibattito urge anche da noi.
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