Il tiro alla fune contro Berset
“Il ministro della sanità più caro della Svizzera”, tuona il presidente dell’UDC Marco Chiesa all’ultima assemblea dei delegati del suo partito rigorosamente online....
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“Il ministro della sanità più caro della Svizzera”, tuona il presidente dell’UDC Marco Chiesa all’ultima assemblea dei delegati del suo partito rigorosamente online....
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“Il ministro della sanità più caro della Svizzera”, tuona il presidente dell’UDC Marco Chiesa all’ultima assemblea dei delegati del suo partito rigorosamente online. Un’affermazione perentoria e provocatoria, quella di Chiesa, come se fosse stato Alain Berset a portare la pandemia in Svizzera. Da giorni Berset è diventato il bersaglio della destra sovranista e economica, che reclama a gran voce un allentamento del lockdown parziale in vigore dalla fine di dicembre per contenere i contagi. Il Consiglio federale si era deciso a compiere questo passo dopo la comparsa delle varianti del Corona virus ritenute dagli esperti più contagiose e, soprattutto, dopo che Economiesuisse aveva dato il proprio assenso alla stretta con la chiusura di bar, ristoranti, negozi non essenziali e strutture per il tempo libero. Una chiusura tardiva dopo che la situazione epidemiologica era ormai fuori controllo. Se la Svizzera ha gestito tutto sommato bene la prima ondata, non così si può dire della seconda. Sebbene prevista, si è voluto a tutti i costi evitare sino all’ultimo un secondo confinamento e così all’inizio di gennaio la Svizzera era divenuta uno dei paesi con la più alta incidenza di contagi e di decessi per rapporto alla popolazione residente.
Ora mercoledì prossimo Berset è sicuramente atteso al varco dalle organizzazioni economiche e dalla destra. Ci si aspetta dal Consiglio federale che presenti degli allentamenti delle misure e, soprattutto, una strategia di rientro dal lockdown con precise scadenze. Cosa più che comprensibile e condivisibile. Però un avvertimento ci giunge dalla Germania. La cancelliera Angela Merkel ha deciso, d’intesa con le regioni, di prorogare la stretta sino al 7 marzo. Lei, fisica di formazione, ha seguito il parere della comunità scientifica. Le varianti del virus, più facilmente trasmissibili, prenderanno il sopravvento. Si tratta quindi di contenere la loro diffusione. Cosa finora non riuscita alla Svizzera per ammissione della stessa task force federale. Berset dovrà sudare parecchio per far passare questa linea in Consiglio federale più propenso a ascoltare le ragioni dell’economia. Una cosa non va, però, dimenticata. Il vero nemico da sconfiggere non è Berset divenuto ormai il capro espiatorio, ma il virus che ha assunto un aspetto totalizzante nella nostra società . E poi che la Svizzera allarghi ulteriormente i cordoni della borsa, aiutando aziende e persone colpite dalla crisi economica generata dalla pandemia. Ce lo possiamo permettere. L’indebitamento pubblico è al 30 percento al Pil. Salisse anche al 40, non sarebbe un dramma.
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