Il dilemma della Cina sulla guerra di Putin
Mosca conta sul pieno aiuto di Pechino per sopperire alle sanzioni occidentali; ma non è detto che XI Jinping sia così disponibile
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Mosca conta sul pieno aiuto di Pechino per sopperire alle sanzioni occidentali; ma non è detto che XI Jinping sia così disponibile
• – Loretta Dalpozzo
Un sito russo di orientamento “liberale” ha iniziato a pubblicare testimonianze di giornalisti contrari alla politica di Vladimir Putin
• – Redazione
Viviamo fra spudoratezza, violenza, guerra, irresponsabilità, cinismo, disumanità, ecocidio, arroganza, sfruttamento, e in qualche modo ne siamo complici anestetizzati
• – Lelio Demichelis
Quando scoppia una guerra abbandonarsi ad un’ondata di emozioni, rimpianti, recriminazioni appare poco utile. Forse più utile sarebbe capire come si sia arrivati fino a questo punto. Magari per intravvedere, se possibile, qualche prospettiva dopo il disastro
• – Jacques Pilet
Il riflesso bolscevico-brezneviano di Putin, che se la prende anche con Lenin, ma applica la dottrina e la violenza della ‘sovranità limitata’ in quello che considera il proprio cortile di casa
• – Aldo Sofia
Dire le cose come stanno, chiamare guerra la guerra, armi le armi e morte la morte è l’unica via possibile per non tacere e non smettere di usare la storia, la lingua e la cultura per il loro più alto valore
• – Pietro Montorfani
Putin ha ordinato la guerra totale per riconquistare l'ex satellite dell'Urss e in violazione del diritto internazionale; quali sono i propositi dell'autocrate russo? Intervista a Franco Venturini, commentatore del Corriere della Sera
• – Aldo Sofia
Come l’esercito russo sta attaccando l’Ucraina (e quanto possono resistere gli ucraini)
• – Redazione
Stati Uniti ed Europa dovranno inasprire ulteriormente le contromisure economiche-finanziarie contro la Russia: con la preoccupazione che non diventino un boomerang per l'Occidente
• – Aldo Sofia
Delitto e misfatti di un autocrate che fa della Russia il suo show personale
• – Redazione
Mosca conta sul pieno aiuto di Pechino per sopperire alle sanzioni occidentali; ma non è detto che XI Jinping sia così disponibile
Mentre l’Occidente inasprisce le sanzioni contro la Russia e valuta l’eventuale blocco di Swift, il sistema di trasferimento internazionale di denaro, ci si chiede se e per quanto la Cina aiuterà Vladimir Putin a superare queste difficoltà, continuando a comprare gas e petrolio e permettendogli di usare il sistema di pagamento alternativo cinese, per circumnavigare le restrizioni.
Nel giorno di apertura delle Olimpiadi invernali, il 4 febbraio scorso, i due paesi hanno annunciato una collaborazione “senza limiti” e un aumento del commercio bilaterale a 250 miliardi di dollari entro il 2025, il doppio rispetto al 2021. Quando Mosca ha lanciato l’attacco militare contro l’Ucraina, le autorità doganali cinesi hanno revocato le restrizioni sull’importazione di grano russo, che rappresenta più di un quarto della fornitura globale.
Venerdì scorso, la Cina si è astenuta dal votare su una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite redatta dagli Stati Uniti, volta a porre fine alla guerra in Ucraina. Secondo la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, le sanzioni non sono il modo migliore per risolvere i problemi.
Pur volendo rafforzare i legami con Mosca, il vero ruolo della Cina non è del tutto chiaro: appoggiare l’aggressione russa in Ucraina, significherebbe subire dei duri contraccolpi politici ed economici in Occidente, ma anche nel resto d’Asia, considerato che Giappone, Corea del Sud, Singapore sono più allineati con gli Stati Uniti nella risposta al conflitto in corso.
Secondo alcuni osservatori, l’attacco militare lanciato da Mosca avrebbe colto di sorpresa anche Pechino. Il suo sostegno al Cremlino era probabilmente basato sulla convinzione che non ci sarebbe stata un’invasione dell’Ucraina su larga scala. Sebbene si tratti di speculazioni, gli sviluppi degli ultimi giorni potrebbero comunque costringere la Cina a ripensare alla sua posizione, ai toni e al suo messaggio.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin si è rifiutato di parlare di invasione, ma ha affermato che la Cina riconosce l’Ucraina come Stato legittimo. Nelle sue dichiarazioni pubbliche, ha esortato tutte le parti ad allentare le tensioni. Approvare l’incursione di un paese sovrano minerebbe l’obiettivo del presidente Xi Jinping di essere visto come un leader mondiale credibile. Le autorità cinesi insistono da sempre sul principio di non interferenza negli affari interni di altri paesi e si aspettano che il resto del mondo faccia lo stesso per le questioni cinesi.
Negli ultimi anni, Pechino ha perseguito un’agenda multilaterale per attirare altre nazioni nella sua sfera economica, che comprende il finanziamento di progetti miliardari sia in Russia che in Ucraina, parte dell’iniziativa Belt and Road, la nuova via della seta. Pechino vorrebbe mantenere buone relazioni con Kiev: il 90% delle importazioni cinesi di granoturco proviene infatti dall’Ucraina, che fornisce anche materiale bellico.
In una telefonata, Xi ha invitato il collega del Cremlino a negoziare con l’Ucraina, segnalando un cambiamento di atteggiamento verso la Russia. Poco dopo, Putin si è detto pronto a discutere con Kiev. Non ci sono dubbi che la Cina giochi un ruolo cruciale, ma quanto è grande la sua influenza?
Prima che Putin annunciasse l’operazione militare nel Donbass, gli Stati Uniti hanno accusato Mosca e Pechino di voler creare un ordine mondiale “profondamente illiberale”; a sua volta la Cina ha incolpato Washington di aver esacerbato le tensioni. Ma con l’aggravarsi della situazione in Ucraina, gli Stati Uniti potrebbero aver bisogno di Xi Jinping per convincere Putin a cessare il fuoco.
Sono passati esattamente 50 anni dalla normalizzazione dei rapporti tra Washington e Pechino. Il 21 febbraio del 1972 iniziava la visita del Presidente americano Nixon nella Repubblica Popolare Cinese, evento che cambiò la Storia. Le relazioni tra le due potenze rivali sono estremamente tese e complicate; eppure, oggi come allora, la necessità di dialogo, il bisogno di collaborazione, sono più urgenti che mai.
È quanto risulta da uno studio condotto dall’Università di Zurigo dedicato alla Svizzera italiana – Livello d’eccellenza per il TG della RSI – Auspicato un maggiore impegno della...
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