Il “no” a deduzioni fiscali favorevoli soprattutto ai più abbienti
In votazione il 18 giugno: la soluzione più equa sta invece negli aiuti mirati per le famiglie che ne hanno più bisogno - Di Ivo Durisch
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In votazione il 18 giugno: la soluzione più equa sta invece negli aiuti mirati per le famiglie che ne hanno più bisogno - Di Ivo Durisch
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In votazione il 18 giugno: la soluzione più equa sta invece negli aiuti mirati per le famiglie che ne hanno più bisogno - Di Ivo Durisch
Il 18 giugno, le cittadine e i cittadini avranno un’importante decisione da prendere. La scelta è chiara e netta: da una parte deduzioni fiscali di cui beneficiano soprattutto i più abbienti, dall’altra aiuti mirati, che riducono il peso dei premi di cassa malati sul budget famigliare a coloro che ne hanno più bisogno.
Al centro del dibattito c’è la proposta di dedurre 1’200 franchi in più per ogni figlio (con meno di 25 anni) dal proprio imponibile fiscale, sotto la voce “Assicurazione malattia privata”. Il costo delle assicurazioni sanitarie è una bomba a orologeria che sta esplodendo, la viviamo sulla nostra pelle e tutte le forze politiche ne riconoscono l’importanza. Le soluzioni proposte per disinnescarla sono però diametralmente opposte.
Con gli sgravi si pretende di aiutare le famiglie del ceto medio con figli, ma in realtà non si raggiunge l’obbiettivo. Per aiutare veramente il ceto medio è necessario allargare la platea di beneficiari dei sussidi di cassa malati e aumentarne l’importo. Purtroppo le maggioranze parlamentari non lo vogliono fare e proseguono per la strada delle deduzioni. Le deduzioni oltre ad essere inefficaci e inefficienti non sono trasparenti: da nessuna parte si può leggere quanto costano.
A domanda esplicita al Governo nel 2016 ci è stato risposto che le deduzioni per oneri assicurativi (premi cassa malati) costano alle casse pubbliche ben 200 milioni di franchi all’anno, più di quanto costano oggi i sussidi di cassa malati ordinari.
I promotori degli sgravi ci rimproverano, sostenendo che con opponendoci a questo referendum rifiutiamo una proposta concreta. Ebbene noi in Parlamento una proposta concreta alternativa l’abbiamo fatta: allargare gli aiuti alle famiglie con figli. La risposta è stata negativa, perché la maggioranza del Parlamento preferisce gli sgravi, pur riconoscendo che la nostra proposta di aiuti mirati raggiunge meglio l’obbiettivo. Una posizione, la loro, puramente ideologica! La differenza tra deduzioni e aiuti diventa evidente se paragoniamo graficamente la nostra proposta, che complessivamente costa come gli sgravi, al nuovo sgravio previsto.
I fautori delle deduzioni per oneri assicurativi per figli sostengono che il Ticino è uno dei pochi cantoni che non le prevedono. È vero, ma questo avviene perché abbiamo già le deduzioni per oneri assicurativi più generose di tutta la Svizzera, più del doppio rispetto alla media nazionale. Bisogna anche ricordare che la deduzione proposta tocca un numero veramente limitato di persone, ossia le coppie con figli che non beneficiano di sussidi di cassa malati.
Oggi chi fa più fatica sono le persone anziane, che magari avrebbero diritto agli aiuti, ma che spesso non li chiedono per pudore o perché le pratiche sono complesse. È lì che bisognerebbe agire. In questo senso è pendente una nostra iniziativa per combattere il non ricorso alle prestazioni, ma su quel fronte tutto tace.
È importante dire “No” a questa modifica di Legge non solo per questi motivi, ma anche perché pure nel nostro Cantone le disuguaglianze stanno drasticamente aumentando. Il numero di esenzioni fiscali è salito del 25% e le persone, spesso gli anziani, sono sempre più schiacciati dal peso delle spese. Nello stesso tempo i casi di imponibili fiscali superiori ai 200’000 franchi sono più che raddoppiati. Il peso delle assicurazioni malattia e il rincaro dei beni di prima necessità stanno strangolando anche la classe media e media-bassa.
L’intervento dello Stato è più che mai necessario, ma deve essere mirato e preciso. Le deduzioni fiscali a pioggia non sono la risposta corretta. Servono ai ricchi, lasciando le briciole ai redditi più modesti. Inoltre gli aiuti mirati sono un investimento per l’economia locale. Chi li riceve spende i soldi in più che ha a disposizione, sostenendo così l’occupazione e la crescita. Le deduzioni fiscali, invece, sono un risparmio che spesso finisce nei mercati finanziari, lontano dall’economia locale.
Il 18 giugno, diciamo quindi “No” a sgravi che favoriscono l’ingiustizia fiscale. Votiamo per un futuro più equo e solidale.
Ivo Durisch è capogruppo PS in Gran Consiglio
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