NAUFRAGHI/E

Navigazione
  • Chi siamo
  • Sostegno
  • Contatto
  • Tutti i messaggi
  • Archivio per data

Rubriche



  • #SwissCovidFail 48
  • Balla coi lupi 21
  • Festival Diritti Umani 10
  • Il meglio letto/visto per voi 564
  • La matita nell'occhio 294
  • L’immaginario in viaggio 22
  • Macerie - Idee di democrazia 25
  • Naufragi 1237
  • Onda su onda 141
  • Ospiti e opinioni 183
  • Piazza... federale 57
  • Ricordando il Signor G 11
  • Testi e testimonianze per Giorgio Orelli 10
  • Tre domande a... 159
  • Vento dell'Est 12
  • Visti dal largo 15

Seguici con


Copyright © NAUFRAGHI/E. 2023 • All rights reserved.

Hydra WordPress Theme by EckoThemes.

Published with WordPress.

Dal nostro archivio

Filtra per rubrica

  • Naufragi(1237)
  • Il meglio letto/visto per voi(564)
  • La matita nell'occhio(294)
  • Ospiti e opinioni(183)
  • Tre domande a...(159)
  • Onda su onda(141)
  • Piazza... federale(57)
  • #SwissCovidFail(48)
  • Macerie - Idee di democrazia(25)
  • L’immaginario in viaggio(22)
  • Balla coi lupi(21)
  • Visti dal largo(15)
  • Vento dell'Est(12)
  • Ricordando il Signor G(11)
  • Festival Diritti Umani(10)
  • Testi e testimonianze per Giorgio Orelli(10)

Filtra per autore/trice

  • Adolfo Tomasini Adolfo Tomasini (9)
  • Alberto Cotti Alberto Cotti (3)
  • Aldo Sofia Aldo Sofia (329)
  • Alessandra Bonzi Alessandra Bonzi (1)
  • Andrea Vosti Andrea Vosti (5)
  • Andrea Moser Andrea Moser (1)
  • Andrea Ghiringhelli Andrea Ghiringhelli (9)
  • Antonio Ferrari Antonio Ferrari (1)
  • Antonio Prata Antonio Prata (1)
  • Aurelio Sargenti Aurelio Sargenti (4)
  • Benedetto Antonini Benedetto Antonini (3)
  • Boas Erez Boas Erez (2)
  • Bruno Giussani Bruno Giussani (4)
  • Bruno Balestra Bruno Balestra (1)
  • Bruno Storni Bruno Storni (2)
  • Carlo Lepori Carlo Lepori (1)
  • Cesare Bernasconi Cesare Bernasconi (2)
  • Christian Marazzi Christian Marazzi (22)
  • Cristian Ferretti Cristian Ferretti (1)
  • Cristina Kopreinig Guzzi Cristina Kopreinig Guzzi (2)
  • Cristina Foglia Cristina Foglia (3)
  • Daniele Piazza Daniele Piazza (56)
  • Daniele Finzi Pasca Daniele Finzi Pasca (1)
  • Delta Geiler Caroli Delta Geiler Caroli (6)
  • Donato Sani Donato Sani (4)
  • Eleonora Giubilei Eleonora Giubilei (10)
  • Elvira Dones Elvira Dones (1)
  • Enrico Lombardi Enrico Lombardi (197)
  • Fabio Dozio Fabio Dozio (16)
  • Fabio Merlini Fabio Merlini (4)
  • Fabio Pusterla Fabio Pusterla (2)
  • Fabio Fumagalli Fabio Fumagalli (1)
  • Fabrizio Triulzi Fabrizio Triulzi (5)
  • Fabrizio Quadranti Fabrizio Quadranti (5)
  • Federica Alziati Federica Alziati (4)
  • Federico Franchini Federico Franchini (33)
  • Filippo Rossi Filippo Rossi (3)
  • Francesco Bonsaver Francesco Bonsaver (1)
  • Françoise Gehring Françoise Gehring (3)
  • Fulvio Poletti Fulvio Poletti (4)
  • Furio Bednarz Furio Bednarz (2)
  • Gabriela Giuria Tasville Gabriela Giuria Tasville (2)
  • Gabriele Nissim Gabriele Nissim (4)
  • Gianni Beretta Gianni Beretta (24)
  • Gino Driussi Gino Driussi (4)
  • Gino Ceschina Gino Ceschina (1)
  • Giulia Petralli Giulia Petralli (2)
  • Giusfin Giusfin (10)
  • Giorgio Noseda Giorgio Noseda (3)
  • Gianluca Verga Gianluca Verga (6)
  • Ivo Silvestro Ivo Silvestro (1)
  • Jacques Pilet Jacques Pilet (4)
  • Kamran Babazadeh Kamran Babazadeh (1)
  • Katia Accossato Katia Accossato (1)
  • Lelio Demichelis Lelio Demichelis (49)
  • Libano Zanolari Libano Zanolari (46)
  • Lisa Boscolo Lisa Boscolo (1)
  • Loretta Dalpozzo Loretta Dalpozzo (24)
  • Lucia Greco Lucia Greco (5)
  • Marcello Lorrai Marcello Lorrai (7)
  • marcosteiner_marcodanna marcosteiner_marcodanna (22)
  • Marco Züblin Marco Züblin (94)
  • Marco Marcacci Marco Marcacci (1)
  • Redazione Redazione (973)
  • Mario Casella Mario Casella (1)
  • Mario Conforti Mario Conforti (5)
  • Markus Krienke Markus Krienke (1)
  • Martino Rossi Martino Rossi (6)
  • Martino Giovanettina Martino Giovanettina (1)
  • Mattia Pelli Mattia Pelli (2)
  • Maurizio Corti e Enrico Lombardi Maurizio Corti e Enrico Lombardi (2)
  • Maurizio Chiaruttini Maurizio Chiaruttini (2)
  • Maurizio Corti Maurizio Corti (1)
  • Maurizio Solari Maurizio Solari (3)
  • Michele Ferrario Michele Ferrario (8)
  • Michel Venturelli Michel Venturelli (3)
  • Nadav Tamir Nadav Tamir (1)
  • Natasha Fioretti Natasha Fioretti (2)
  • Nelly Valsangiacomo Nelly Valsangiacomo (5)
  • Nicoletta Vallorani Nicoletta Vallorani (5)
  • Olmo Cerri Olmo Cerri (13)
  • Orazio Martinetti Orazio Martinetti (10)
  • Paola Pronini Medici Paola Pronini Medici (1)
  • Paolo Storelli Paolo Storelli (1)
  • Paolo Rossi Paolo Rossi (1)
  • Paolo Bernasconi Paolo Bernasconi (1)
  • Paolo Favilli Paolo Favilli (13)
  • Paolo Tognina Paolo Tognina (1)
  • Patrizio Broggi Patrizio Broggi (16)
  • Pepita Vera Conforti Pepita Vera Conforti (9)
  • Pietro De Marchi Pietro De Marchi (1)
  • Pietro Montorfani Pietro Montorfani (27)
  • Raffaele Morgantini Raffaele Morgantini (1)
  • Raffaella Carobbio Raffaella Carobbio (3)
  • Renato Delorenzi Renato Delorenzi (1)
  • Riccardo Fanciola Riccardo Fanciola (52)
  • Riccardo Bagnato Riccardo Bagnato (11)
  • Roberta Bernasconi Roberta Bernasconi (1)
  • Roberto Antonini Roberto Antonini (21)
  • Roberto Porta Roberto Porta (1)
  • Rocco Bianchi Rocco Bianchi (44)
  • Ruben Rossello Ruben Rossello (2)
  • Sarah Parenzo Sarah Parenzo (5)
  • Saverio Snider Saverio Snider (2)
  • Sergio Roic Sergio Roic (13)
  • Silvano Toppi Silvano Toppi (99)
  • Simona Sala Simona Sala (32)
  • Spartaco Greppi Spartaco Greppi (2)
  • Spartaco Greppi e Christian Marazzi Spartaco Greppi e Christian Marazzi (2)
  • Tommaso Soldini Tommaso Soldini (2)
  • Tullio Togni Tullio Togni (1)
  • Franco Cavani Franco Cavani (296)
  • Virginio Pedroni Virginio Pedroni (7)
  • Werner Weick Werner Weick (3)
  • Willy Baggi Willy Baggi (1)
  • Yurii Colombo Yurii Colombo (9)
Mostra tutti i messaggi
La condanna del ceto medio è essere meri consumatori pur non avendone più la possibilità
Il meglio letto/visto per voi

La condanna del ceto medio è essere meri consumatori pur non avendone più la possibilità

Considerazioni sull’identità ed il ruolo di una classe sociale un tempo in ascesa, oggi in caduta libera (e non solo in Italia)

• 20 Maggio 2023 – Redazione

Resilienza? No, grazie!
Naufragi

Resilienza? No, grazie!

Con un termine accattivante, il sistema neoliberale ci induce ad adattarci individualmente, ancora una volta, alla logica perversa della crescita a tutti i costi: guai a ribellarsi

• 19 Maggio 2023 – Lelio Demichelis

Clima. Fenomeni sempre più estremi
La matita nell'occhio

Clima. Fenomeni sempre più estremi

• 19 Maggio 2023 – Franco Cavani

IA, l’allarme del guru : “Il settore va regolato come le armi nucleari”
Il meglio letto/visto per voi

IA, l’allarme del guru : “Il settore va regolato come le armi nucleari”

Audizione al Senato Usa di Sam Altman, fondatore e Ceo di OpenAI (ChatGPT):“Siamo preoccupati per l’impatto sulle presidenziali del 2024”

• 19 Maggio 2023 – Redazione

Chi si cura e chi no: decide Big Pharma
Il meglio letto/visto per voi

Chi si cura e chi no: decide Big Pharma

Le case farmaceutiche fanno affari nei Paesi ricchi. Perciò l’UE vuole riformare il settore, convincendole a distribuire i medicinali in modo equo

• 19 Maggio 2023 – Redazione

L’ambiente estremo
Il meglio letto/visto per voi

L’ambiente estremo

Scene e drammatiche conseguenze dei nubifragi in Emilia-Romagna dovrebbero aiutarci a superare molti preconcetti anti-ambientalisti

• 18 Maggio 2023 – Redazione

Di nubifragi, responsabilità e sciacallaggio politico
Naufragi

Di nubifragi, responsabilità e sciacallaggio politico

La tragedia dell’Emilia-Romagna ci ricorda fra l’altro che la transizione ecologica è indispensabile e ha un costo; ma quanti miliardi per salvare le banche, e quanti per l’ambiente?

• 18 Maggio 2023 – Aldo Sofia

E tra soli 5 anni nuovi record di temperature
Il meglio letto/visto per voi

E tra soli 5 anni nuovi record di temperature

Già nel 2027 verrà raggiunto un riscaldamento globale con un riscaldamento globale irreversibile e disastrose conseguenze

• 18 Maggio 2023 – Redazione

Israele, meta degli ebrei russi in fuga dalla guerra
Naufragi

Israele, meta degli ebrei russi in fuga dalla guerra

In un anno diverse decine di migliaia hanno fatto “Aliyah”, il “viaggio del ritorno” nella terra degli avi

• 18 Maggio 2023 – Yurii Colombo

Tracce di rosso(verde)
Naufragi

Tracce di rosso(verde)

Alla ricerca di segnali concreti di una annunciata strategia a medio termine

• 17 Maggio 2023 – Enrico Lombardi

Vai ai messaggi più recenti
La condanna del ceto medio è essere meri consumatori pur non avendone più la possibilità
Il meglio letto/visto per voi

La condanna del ceto medio è essere meri consumatori pur non avendone più la possibilità

Considerazioni sull’identità ed il ruolo di una classe sociale un tempo in ascesa, oggi in caduta libera (e non solo in Italia)


Redazione
Redazione
La condanna del ceto medio è essere meri...
• 20 Maggio 2023 – Redazione
Se ti piace quello che facciamo dacci una mano a continuare anche nel 2023 – Clicca qui per sapere come

Di Mattia Madonia, The Vision

Aristotele, ne La politica, associava la caduta del “ceto medio” all’avvento di tre possibili scenari: un dominio degli oligarchi, una violenza di massa o una tirannide. Oggi, nelle società occidentali, la situazione è un po’ diversa, eppure l’affanno del ceto medio in seguito a crisi economiche e a politiche decennali più che scellerate sta portando a una polarizzazione delle classi sociali. Non siamo ai livelli di Paesi come l’India o il Brasile, dove esiste una maggioranza poverissima e una minoranza – l’oligarchia profetizzata da Aristotele – che detiene una ricchezza spropositata, ma l’andazzo è la disgregazione di quella che un tempo veniva definita piccola borghesia, che oggi non ha gli strumenti per portare avanti quel processo che il sociologo Giuseppe De Rita chiamava negli anni Novanta cetomedizzazione. La crescita della disuguaglianza sociale ha prodotto una realtà in cui i poveri sono ancora più poveri e il ceto medio, che reggeva l’economia del Paese, sta facendo il percorso inverso rispetto a quello del secolo scorso, quando il proletariato si trasformava in piccola borghesia. Il risultato è lo sfaldamento del tessuto sociale.

Se il ceto medio a livello statistico ha rappresentato per decenni la parte più rilevante della popolazione, oggi non è più così. Il rapporto dell’Ipsos Flair 2021 mostra lo smottamento di un’intera classe sociale in seguito alla pandemia: si è passati dal 40% del pre-Covid al 27%. Questo significa che i tratti che caratterizzavano questa fetta di società non possono più essere mantenuti. Pur non essendo parte dei benestanti, un tempo il ceto medio poteva permettersi – non senza qualche sacrificio – di comprare una casa di proprietà attraverso un mutuo, di pagare gli studi ai figli fino all’università, comprare una o più automobili, arrivare alla fine del mese senza patire la fame, viaggiare e in generale avere un tenore di vita, appunto, medio. Niente lussi, ma nemmeno il terrore di restare senza niente, grazie anche all’appartenenza alla generazione del posto fisso.

Il governo Meloni – come tutti i suoi predecessori – ha tentato di realizzare una misura a sostegno del ceto medio, ma invece ha creato un accrocchio anacronistico che peggiora soltanto le cose (…).Quello che il governo non ha capito è che il ceto medio si sta estinguendo, e i figli di questa classe sociale sono più poveri dei loro genitori e con molte meno prospettive lavorative.

L’altro giorno discutevo con un amico di famiglia che rientra a pieno titolo nel ceto medio. Professore al liceo lui, dipendente comunale la moglie. Il figlio, un trentenne laureato, si dimena tra stage e lavoretti per potersi permettere l’affitto di un monolocale in una città del Nord. Con quello che guadagna non sempre ci riesce, ed è costretto a chiedere una mano ai suoi. Il padre ha concluso con una frase laconica che descrive appieno un gap generazionale e le varie ed eventuali incertezze sul futuro: “Mio figlio guadagna meno della nostra colf”. Ed è vero, ed è probabilmente anche meno tutelato. Queste parole rispecchiano il decadimento del ceto medio a livello di significato originario. In principio era il passaggio da proletari a consumatori, con una creazione di una vera e propria classe di acquirenti. Il problema è sorto quando la crescita economica del secondo dopoguerra si è tramutata in un meccanismo fine a se stesso che, a lungo termine, non è stato proiettato a un miglioramento della vita di tutti, ma alla nascita di quelli che il sociologo Luciano Gallino chiamava classi di servizio, ovvero il ceto medio, al servizio delle classi dominanti.

Essendo, per lo meno in passato, il ceto medio la fetta più estesa della popolazione, è stato usato dai politici come bacino elettorale di riferimento o come mezzo per raggiungere i propri obiettivi. Questo già ai tempi del fascismo, quando il ceto medio veniva manovrato dall’alto per opporsi alla temutissima classe operaia e non certo come mezzo per rinnovare il Paese dalle fondamenta. In tal modo il ceto medio ha fatto – involontariamente? – gli interessi degli industriali e del regime. Anche Silvio Berlusconi ha cercato l’appiglio del ceto medio, a modo suo. Ha portato infatti i suoi rappresentanti a sognare un trampolino per “diventare altro”, per fare un salto sociale attraverso l’Italian dream dell’imprenditore che si autodetermina e “ce la fa da solo”. Ha appiattito culturalmente un’intera classe sociale trasformando il ceto medio nella società media – curiosamente proprio attraverso i media: i suoi – e la Seconda Repubblica è stata segnata dall’aumento selvaggio del debito pubblico e dalle promesse elettorali irrealizzabili e irrealizzate. Il tentativo del processo di emulazione – “chiunque può diventare Berlusconi” – è inevitabilmente fallito perché poggiava le sue colonne sui bordi più fragili del capitalismo, e tutte le manovre politiche realizzate negli ultimi trent’anni – comprese quelle del centrosinistra – hanno causato un rinculo socioeconomico che ha trasformato la promessa iniziale trasformandola in “Chiunque può tornare proletario”.

Un tempo, la piccola borghesia veniva quasi osteggiata per i minimi privilegi che poteva vantare. Un professore o un impiegato in banca, rispetto a un operaio o a un bracciante, per fare un esempio, godeva di uno status che cristallizzava la sua posizione nella società garantendogli la certezza di una vita quantomeno ordinaria, senza i patemi della precarietà o della battaglia per resistere fino alla fine del mese. Le rivolte sociali, come spesso accade, hanno messo contro gli ultimi contro i penultimi, e quindi il Sessantotto non ha messo nel mirino soltanto i “padroni”, ma anche le classi di servizio di Gallino, in quanto conniventi di non si sa quale azione. Col tempo, il ceto medio del Sessantotto è rimasto tale o è stato declassato, mentre i sessantottini sono diventati borghesi e, in alcuni casi, hanno rinnegato le loro stesse battaglie finendo dall’altro lato della barricata.

Il ceto medio è stato osteggiato negli anni anche per un pregiudizio nato in seguito agli scritti di Marx ed Engels. Nel Manifesto del Partito Comunista per esempio è scritto: “La classe media lotta contro la borghesia perché essa compromette la loro esistenza in qualità di classe media. Per conseguenza essi non sono rivoluzionari, ma conservatori. Anzi, sono reazionari, poiché si sforzano di far retrocedere il cammino della storia. Se essi agiscono rivoluzionariamente è per la paura sempre presente di cadere nel proletariato”.

Oggi, con lo spostamento della distribuzione del reddito che rende sempre più debole proprio la classe media nei Paesi occidentali, la “paura di cadere nel proletariato” è diventata più che fondata. Se fossero vivi, Marx ed Engels oggi probabilmente sarebbero meno netti nella distinzione tra le classi e considererebbero il ceto medio non tanto una realtà da conservatori o addirittura reazionari, ma una classe composta da vittime della società, non meno di quelle inferiori, in quanto ugualmente sfruttata dai “padroni”. In un’intervista, Sergio Marchionne spiegò bene il ruolo del ceto medio: “Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre, ma se il ceto medio finisce in miseria chi mi comprerà le Panda?”.

La condanna degli appartenenti al ceto medio è proprio questa: essere meri consumatori e restare in questa categoria di riferimento anche quando i mezzi economici non garantiscono più loro una tale nomea. Un ceto medio precarizzato non può permettersi neanche la Panda, il bollo dell’auto e tutto ciò che ne consegue. Il suo crollo provoca dunque un effetto tsunami che coinvolge direttamente anche i più poveri e aumenta ulteriormente il divario con i ricchi. Allora sì che c’è il rischio di allinearci ai Paesi in via di sviluppo e alle loro discrepanze sociali. Solo che lo faremmo come nobili decaduti, diventando a tutti gli effetti un Paese in via di sottosviluppo.

Nell’immagine: Mumbai (India). Grattacieli e catapecchie, la polarizzazione sociale del nostro futuro






Resta informata/o, iscriviti alla newsletter

P.f. controlla la tua casella di posta o la cartella spam e conferma la tua iscrizione

Redazione
Redazione
  • Share Article:

Dal nostro archivio

Le Temps – Assange, liberatelo e fatelo arrivare in svizzera
Il meglio letto/visto per voi

Le Temps – Assange, liberatelo e fatelo arrivare in svizzera

“Ha perso la sua libertà per proteggere la nostra.” Appello da Ginevra affinché Londra proceda alla scarcerazione del fondatore di WikiLeaks e gli consenta di trasferirsi nella...

Pubblicato il 18 Giugno 2021 – Redazione
Contro lo Stato povero
Il meglio letto/visto per voi

Contro lo Stato povero

Lo Stato non è affatto nullatenente, come si tende a far credere. Anzi, è del tutto legittimato a perseguire politiche attive di contrasto alla crisi - Di Christian Marazzi e...

Pubblicato il 30 Marzo 2023 – Redazione