La cultura come bottino
A proposito dell’incredibile e vergognosa richiesta di rimozione del direttore del Museo egizio di Torino da parte di esponenti dei partiti di governo
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
A proposito dell’incredibile e vergognosa richiesta di rimozione del direttore del Museo egizio di Torino da parte di esponenti dei partiti di governo
• – Redazione
Una lettura di “La trave nell’occhio”, il libro di Andrea Ghiringhelli, pubblicato dalle edizioni “laRegione”, che viene presentato questa sera a Bellinzona
• – Silvano Toppi
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
Il drammatico faccia a faccia tra aggredito e aggressore non poteva andare in scena. A New York l’ennesima dimostrazione di come la Russia abiti ormai un mondo parallelo
• – Redazione
C'è chi si è chiesto se sia morale consentire l’esistenza dei miliardari. Ma la vera domanda è se la nostra specie potrà sopravvivere ai miliardari
• – Redazione
Secondo i sondaggi oggi una cassa malati unica e pubblica otterrebbe la maggioranza in votazione popolare. I peccati originali di quella attuale, con l'incessante aumento dei costi per le famiglie
• – Aldo Sofia
I ribelli armeni del Nagorno Karabakh costretti a deporre le armi in seguito alla grande offensiva azera: ma le scintille caucasiche del dopo-Urss rimangono una pericolosa incognita
• – Yurii Colombo
Risarcimento milionario da parte della multinazionale che continua ad essere al centro delle indagini per la corruzione in Africa
• – Federico Franchini
Dal “crunch moment” all’inferno di Sant’Agostino
• – Silvano Toppi
Aumentano drasticamente gli sbarchi di migranti e con essi continua la crescita dei minori stranieri non accompagnati. Egitto, ai primi posti per provenienza
• – Roberta Bernasconi
A proposito dell’incredibile e vergognosa richiesta di rimozione del direttore del Museo egizio di Torino da parte di esponenti dei partiti di governo
La questione Christian Greco, se fosse posta nei termini giusti, si potrebbe liquidare in poche righe. Al Museo Egizio di Torino c’è da nove anni un direttore di fama internazionale che miete successi e che andrebbe riconfermato di corsa. Ha trasformato un’istituzione cittadina polverosa in una vibrante realtà che attrae studiosi e turisti da tutto il mondo, è un egittologo di fama che una volta all’anno si toglie la giacca e la cravatta e si rimette a scavare. È colto e riservato, ma ha commesso nella sua straordinaria carriera professionale un grandissimo errore. Cinque anni fa si è messo in testa di lanciare una promozione per avvicinare al “suo” Museo quelli che non c’erano mai andati e mai si sarebbero sognati di entrare: le coppie torinesi di lingua araba. Non musulmane, attenzione, perché solo la rozzezza di certa destra può portare a questa identificazione fra lingua e religione, dimenticando i milioni di cristiani (copti ma anche cattolici) che parlano arabo. Grandissimo errore, commesso per di più in campagna elettorale con la destra di Fratelli d’Italia e della Lega che aveva scelto proprio il razzismo e la xenofobia come i piatti forti della propria propaganda. Ne nacque una lite anche pubblica con Giorgia Meloni, che calò a Torino per una manifestazione intimidatoria contro Christian Greco davanti al Museo Egizio (ve n’è documentazione, per altro cliccatissima in questi giorni, in YouTube).
E adesso che la destra è finalmente al potere, un oscuro assessore al Welfare della regione Piemonte, noto esperto di faraoni e soprattutto di cultura, ritiene che Greco sia da mandare via perché esistono “figure potenzialmente più qualificate” per quel posto. Una minaccia per far piacere alla premier, che magari da parte sua avrebbe fatto persino a meno di questa meschina vendetta postuma. Ma il fondo dell’abisso l’ha raggiunto ieri Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, che ha chiesto al ministro Sangiuliano di cacciare il reprobo perché sarebbe “un direttore di sinistra che ha gestito il Museo in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana”. Una tale imbecillità che persino i leghisti torinesi sono corsi a prendere le distanze da Crippa. Così come Vittorio Sgarbi, che sarà anche matto ma certo non è stupido. E giustamente, dopo aver ricordato i meriti manageriali di Greco, ha fatto presente all’imprudente Crippa che al ministro della Cultura non spetta la nomina del direttore, ma solo del presidente della fondazione. Quisquilie per chi concepisce le istituzioni culturali come bottino di guerra e la cultura come intrattenimento per i buoni italiani, quelli bianchi e cristiani. Persino il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio, di centrodestra come Sgarbi, ha difeso Greco, “un ottimo direttore che porta risultati”.
Il fatto è che in certi personaggi della nuova destra alligna qualcosa di antico, una pulsione irrefrenabile. Qualcosa di profondo, che non può essere liquidato con l’alibi che siamo ormai in campagna elettorale per le Europee e dunque qualsiasi sciocchezza diventa lecita. La verità è che intorno a Greco, una persona mite che ancora ieri, sulle colonne di questo giornale, invitava con gentilezza la premier all’Egizio “per raccontarle cosa facciamo” e porgeva l’altra guancia di fronte all’assessore che lo aveva attaccato, si è scatenato un osceno girotondo di pregiudizi e settarismo politico. Uno spettacolo che ricorda altri tempi e — spiace qui dover banalizzare un evento tragico e irrepetibile come il Fascismo — che ha l’olezzo del giuramento di fedeltà che il regime impose nel 1931 a tutti gli accademici italiani “col proposito di formare cittadini operosi, probi e devoti alla Patria”. Lo stesso proposito che Crippa pretende da Greco: un museo aperto solo per i devoti alla Nazione. In questa vicenda terribile e paradigmatica il rammarico è che non si sia ancora sentita una parola da parte del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che sarebbe oltretutto del Pd. Sicuramente avrà sperato che la buriana passasse da sola ma, di fronte alla violenza di certi attacchi, a volte è più utile esprimere subito e con nettezza un forte: no!
Nell’immagine: Giorgia Meloni durante la manifestazione intimidatoria contro Christian Greco
Segui con noi “la notte delle stelle” Lo sappiamo già: staremo svegli tutta la notte a seguire con un misto di paura e speranza l’andamento dei risultati delle...
Rifiutano i versamenti a favore di ONG che sostengono la popolazione dell'isola per paura di eventuali sanzioni americane