La guerra dimenticata contro il popolo birmano
'I diari del Myanmar’, la tragedia di un paese ripiombato sotto la dittatura dell’esercito
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'I diari del Myanmar’, la tragedia di un paese ripiombato sotto la dittatura dell’esercito
• – Redazione
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• – Redazione
'I diari del Myanmar’, la tragedia di un paese ripiombato sotto la dittatura dell’esercito
Era il 1° febbraio 2021 quando l’esercito birmano estrometteva con un colpo di stato il governo di Aung San Suu Kyi, gettando il Myanmar in una spirale di violenza che non accenna a diminuire.
Le proteste pacifiche dei primi giorni, portate avanti soprattutto dai più giovani, si sono velocemente trasformate in un vero e proprio conflitto civile, a causa della brutale repressione della giunta militare verso i manifestanti.
Da allora sono migliaia gli arrestati e i detenuti in attesa di processo, centinaia i condannati, una cinquantina i condannati a morte, di cui quattro attivisti giustiziati quest’estate.
Guerra civile che ha già provocato più di 11000 morti solamente tra gennaio e giugno 2022, tra uccisioni di manifestanti e attivisti, nonché di civili ai check point o nei villaggi in cui i soldati birmani e le milizie delle Forze di Difesa del Popolo si danno battaglia per la conquista del territorio.
La crisi politica e sociale è stata ben presto seguita da quella sanitaria ed economica: secondo le Nazioni Unite si parla ormai di emergenza umanitaria, in un paese al collasso e con gran parte della popolazione in povertà e in fuga dai combattimenti. Tutto nel disinteresse, se non di evidenti complicità, da parte delle potenze mondiali.
Con i filo-militari a dettare l’agenda dei media, le poche immagini che ci arrivano dal Myanmar sono quelle di chi ha scelto la disobbedienza civile: nonostante la paura, opporsi al terrore dell’esercito e lottare per la libertà d’espressione è l’unica strada per un futuro migliore.
Proiezione: Cinema Corso, Lugano, Sabato 22 Ottobre 2022
Lingua: Birmano
Sottotitoli: italiano
Durata: 71′
Trama: MYANMAR DIARIES, documentario ibrido costruito attraverso cortometraggi realizzati da dieci anonimi giovani registi birmani, combinati tra loro da un linguaggio vicino al citizen journalism che, in modo emotivamente straziante, documenta la brutalità della giunta militare ma anche il coraggio della resistenza. Il film mostra il passaggio che compie il Myanmar, dal colpo di stato militare, alle proteste, alla disobbedienza civile, alla barbara repressione in cui migliaia di manifestanti pacifici sono imprigionati e uccisi, fino alla crescente rivolta popolare armata contro la giunta. Muovendosi organicamente tra finzione e documentario, il film è un flusso continuo in cui i registi trovano modi innovativi e creativi per mantenere l’anonimato dei protagonisti. Un film urgente in un momento in cui il Myanmar è praticamente scomparso dalle pagine dei giornali di tutto il mondo.
Miglior documentario Berlinale 2022
Premio del pubblico della competizione internazionale Biografilm 2022
Tony Elliott Impact Award Human Rights Watch FilmFestival London 2022
DIBATTITO A SEGUIRE
MYANMAR – QUALE SPERANZA PER LA DEMOCRAZIA?
Ospiti: Tim Enderlin, Ambasciata svizzera in Myanmar – Justine Boillat, Responsabile del programma di politica di pace in Myanmar del DFAE
In collaborazione con la Fondazione Diritti Umani – Film Festival Diritti Umani Lugano e DFAE, Dipartimento Federale degli Affari Esteri
di Hassan Fazili, 2019, 87 minuti, USA, Qatar, GB
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