La nave dei folli – Tre follie e tre balle (o come stiamo liquefacendoci)
Vicende di gas liquido e di rigassificatori che consumano ed inquinano
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Vicende di gas liquido e di rigassificatori che consumano ed inquinano
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Vicende di gas liquido e di rigassificatori che consumano ed inquinano
In poco meno di duecento giorni la Germania ha costruito il suo primo terminale di gas liquefatto. È già stato inaugurato, a Wilhelmshafen, dal cancelliere Olaf Scholz.
Stando a un rapporto pubblicato in questi giorni dall’organizzazione Global Energy Monitor, 26 nuovi progetti di terminali per l’importazione di gas naturale liquefatto (GNL) sono in via di realizzazione in Europa, dall’inizio della guerra in Ucraina, per far fronte alla fine degli acquisti di gas russo.
Il GLN è gas fossile che è stato raffreddato a -160° C affinché, passando allo stato liquido, possa essere trasportabile su nave. Questo combustibile è ritenuto estremamente “climaticida” perché, per liquefarlo, richiede molta energia (ed è la prima follia) e perché la sua produzione emette volumi importanti di metano, che è un gas a effetto serra con un potenziale di riscaldamento climatico 84 volte superiore al CO2 su un periodo di venti anni (ed è la seconda follia). Uno studio dell’agenzia “Carbo 4” ci dice che la preparazione del gas in GNL e quindi il trasporto e la rigassificazione “sono due volte più energivori e due volte più emissivi del trasporto mediante gasdotto internazionale” (ed è la terza follia).
I 26 nuovi terminali per GNL rappresenteranno per l’Europa una capacità d’importazione totale di 195 miliardi di metri cubi (mmc) di gas all’anno. Nel 2021 l’Unione europea aveva importato 155 mmc di gas in provenienza dalla Russia. Attualmente terminali GNL per una capacità di 9.1 mmc di gas all’anno sono già operativi in Croazia, Grecia, Olanda. In Spagna e in Finlandia infrastrutture per la capacità globale di 33 mmc di gas all’anno sono in costruzione e dovrebbero essere operativi entro la fine di dicembre o inizio 2023. La Germania prevede addirittura la costruzione di altri 11 terminali entro il 2026.
Global Energy Monitor ci dice che la maggior parte dei contratti di importazione di GNL sottoscritti dai paesi europei sono previsti per una durata da 15 a 20 anni.
Tre constatazioni che rappresentano una contorsione (o inversione di rotta) che riassumono quindi il massimo della follia:
Nell’immagine: l'”unità galleggiante di immagazzinamento e rigassificazione” (FSRU) di Wilhelmshaven
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