L’ex generale contro il nuovo caccia
L'ex capo di stato maggiore André Blattman la pensa come quelli di "Svizzera senza esercito'
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L'ex capo di stato maggiore André Blattman la pensa come quelli di "Svizzera senza esercito'
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L'ex capo di stato maggiore André Blattman la pensa come quelli di "Svizzera senza esercito'
Il siluro contro gli aerei da combattimento non parte dai militanti del gruppo per una svizzera senza esercito (GSsE), ma dall’ex capo supremo dell’esercito in persona. André Blattmann ci fa trasecolare, si associa di fatto alle tesi della sinistra quando fa capire che gli aerei da combattimento non sono necessari e se già ne basterebbero una ventina e non 30 o 40 come previsto. L’ex capo di stato maggiore osserva che gli aerei da caccia servono a combattere dei nemici, ma non ve ne sono in lungo e in largo.
Semmai le minacce per lo spazio aereo sono i droni e i missili da crociera. Per neutralizzarli occorre rafforzare la contraerea e non l’aviazione. Eppoi i costi sono eccessivi, secondo Blattmann i 6 miliardi per i cacciabombardieri bloccano altri importanti investimenti per l’esercito. Il generale in pensione teme poi una devastante sconfitta nel caso di una nuova votazione federale. Un’ipotesi plausibile. La sinistra preannuncia un’iniziativa popolare se la scelta cadrà su uno dei 2 caccia americani in lizza. Sono considerati troppo cari e per di più dei cavalli di troia per le intrusioni digitali del pentagono.
Ed il vento soffia in questa direzione se si confermano le indiscrezioni secondo cui la ministra della difesa Viola Amherd proporrà in consiglio federale l’acquisto dell’americano F-35. E’ l’aereo da combattimento più moderno e sofisticato, una piattaforma elettronica volante, ma anche delicata e soggetta alle avarie. Il governo è diviso. Fra gli avversari dell’F-35, Ueli Maurer e Ignazio Cassis favorevole ad un cacciabombardiere europeo per tenersi buona l’UE dopo il rifiuto dell’accordo quadro.
I giochi sono ancora aperti, ma assumono una dimensione politica che può accentuare lo sgretolamento del mito dell’esercito svizzero. Sette anni fa il popolo ha bocciato l’acquisto del Gripen, lo scorso mese di settembre una casuale e risicatissima maggioranza del 50,1% ha approvato l’acquisto di un aereo da combattimento. Una nuova votazione su un caccia americano può far traboccare il vaso e lacerare l’esercito. La maggioranza che ha votato contro il Gripen, la Fiat 500 come disse Ueli Maurer, accetterà i costi di una Lamborghini come l’F-35? Gli avvertimenti di André Blattman sono più che giustificati.
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