Piccola ma esaustiva descrizione dell’Agenda scolastica ticinese 2023-24
Sembra non volersi spegnere il “dibattito” intorno ai presunti indottrinamenti dell’agenda scolastica da oggi nelle aule (ma non tutte): e se prima di parlarne la si leggesse?
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Sembra non volersi spegnere il “dibattito” intorno ai presunti indottrinamenti dell’agenda scolastica da oggi nelle aule (ma non tutte): e se prima di parlarne la si leggesse?
• – Rocco Bianchi
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• – Franco Cavani
È la stagione delle piogge ma non piove; nel Canale (dove scorre acqua dolce) si deve ridurre il passaggio dei cargo e il pescaggio massimo. L’ultima vittima del clima che cambia è il traffico merci mondiale
• – Gianni Beretta
Per non dimenticare la morte di Arash al centro asilanti di Cadro e le storie terribili dei profughi afghani, a due anni dal ritorno al potere dei talebani
• – Raffaella Carobbio
Dopo tre mesi di stallo politico, la terra dei sorrisi ha un nuovo Primo Ministro, Srettha Thavisin, alleato del popolare Thaksin Shinawatra, di ritorno in patria grazie alla controversa nuova alleanza con i militari
• – Loretta Dalpozzo
Parabola di un cantautore che non amava definirsi tale
• – Simona Sala
Bradley Cooper fa rivivere sullo schermo il grande muscista e compositore e per maggior aderenza al personaggio si propone con un naso che al trucco è stato ingrandito: piovono le critiche
• – Redazione
Ma si continua a temerlo e a dargli la caccia
• – Silvano Toppi
Una polemica stucchevole imperversa da giorni a proposito del diario scolastico quale presunto strumento di indottrinamento. Un polverone che sa di tristemente elettorale
• – Adolfo Tomasini
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• – Franco Cavani
Sembra non volersi spegnere il “dibattito” intorno ai presunti indottrinamenti dell’agenda scolastica da oggi nelle aule (ma non tutte): e se prima di parlarne la si leggesse?
Come ogni anno, da tanti anni, il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) il primo giorno di scuola ha distribuito agli allievi delle scuole medie, a quelli del primo anno delle superiori e a quelli di quinta elementare l’agenda per l’anno scolastico 2023-24, pensata, scritta e pubblicata in collaborazione con il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) e l’associazione Radix; come ogni anno, da non molti anni, la sua pubblicazione ha dato il la ad alcune polemiche in salsa prettamente cantonticinese, con corollario di interrogazioni al Consiglio di Stato e Municipi vari così come di altri atti politici in Gran Consiglio e Consigli comunali (per non parlare delle petizioni online).
Dopo averne letto e sentito parlare da più parti senza peraltro averla mai potuta leggere nella sua interezza, siamo finalmente in grado di descrivervi cosa i nostri giovani virgulti si troveranno davanti. Ossia il contesto in cui sono inserite le due pagine tanto contestate.
Il tema dell’agenda di quest’anno, ossia il suo filo conduttore, è “quello dello sguardo e della relazione con le altre persone”, come scrivono gli autori nella loro prefazione. Dunque “come imparare a rispettarsi a vicenda? Come aiutare chi ci circonda ad essere migliore?”.
Ne consegue che – vale per l’agenda così come per qualsiasi altro testo – l’interpretazione critica dello scritto per essere corretta e non tendenziosa o addirittura capziosa (che poi per evitare qualsiasi uso ideologico dei temi ivi espressi i polemisti nostrani abbiano pensato bene di rivolgersi in varie forme alle autorità e alle formazioni politiche, luoghi dove l’ideologia appunto dovrebbe farla da sovrana, è un simpatico paradosso che meriterebbe un ulteriore approfondimento), non può esimersi dal continuamente riferirsi a questo assunto.
Così dopo una trentina di pagine “normali” per comunicazioni, materie, impegni scolastici, compiti eccetera, gli studenti si trovano di fronte le prime vignette: da una parte (pagina dispari) una ragazza con i capelli blu che ha difficoltà ad accettarsi e guarda con invidia le altre proprio perché “mi piacerebbe essere qualcun’altra (…) magari quella ragazza bionda che gioca a frisbee”, dall’altra (pagina pari), proprio la ragazza bionda che pensa invece che l’altra sia “unica”, che abbia ”qualcosa di speciale” e che la vorrebbe “come amica”. Lo sguardo appunto, quello di sé e quello degli altri, che non sempre coincidono. Non a caso, si gira pagina e se ne trovano altre due sotto il titolo “Come posso valorizzarmi”, con una serie di test e rimandi per scoprire i propri punti di forza.
Si continua per un’altra decina di pagine e dopo una informativa sul Consiglio cantonale dei giovani, troviamo la seconda vignetta: pagina dispari un ragazzo di colore che sogna “un mondo dove il colore della pelle non conta”, dall’altra un ragazzo bianco che lo vede uguale a sé (stesso taglio di capelli, stessa felpa e “ascoltiamo la stessa musica”), che proverà a parlargli perché così, chissà, magari diventeranno amici.
Un’altra decina di pagine e troviamo un ragazzo vestito di nero “pronto ad esplodere” dalla rabbia che sente dentro, dall’altra una ragazza che proverà a trasmettergli “un pizzico del mio inossidabile ottimismo”). Stesso intervallo, ed ecco due ragazzi incapaci di entrare in contatto, “perché sicuramente una/o come me manco se la/lo fila”. Dopo una pagina dedicata a “Come costruire un progetto”, ecco un ragazzo che “studiare proprio non mi riesce” a fianco della supposta secchiona della classe, “sicura che se studiassimo assieme saremmo un coppia imbattibile: lui con le sue idee originali, io con la mia tenacia da bulldozer”.
Ed ecco che finalmente arriviamo alle due paginette incriminate, il cui dialogo quindi riportiamo per intero: pagina dispari, una ragazza che “nessuno sembra capirmi, io per prima. A volte mi sento ragazza, a volte invece mi sempre di riconoscermi in un maschio. Non si tratta di una cosa superficiale o momentanea, ma di qualcosa che mi sconvolge nel profondo e che mi interroga costantemente. Al contempo è qualcosa che sento fare parte di me e che mi appartiene”; pagina pari una ragazza che “guarda quella tipa come è… fluida. Io non giudico le persone per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere. Trovo che ognuno abbia il diritto di cercare di essere la persona che sente. Non è facile per nessuno, perché allora non aiutarsi a vicenda? Ora le chiedo se le va di uscire”. Seguono due pagine sulla “Autoconsapevolezza”, ossia risorse e qualità ma anche paure e insicurezze, in modo da imparare a credere in se stessi.
L’agenda prosegue poi sullo stesso schema: una ragazza “come se avessi una vipera nel cuore” e la sua contraltare che spera che un giorno possa riuscire a colmare questo suo “buco nel cuore”; una pagina dedicata ai corsi per studiare meglio; il ragazzo “elefante in un negozio di cristalleria” e quello che invece vorrebbe aiutarlo “a sentirsi bene nella sua pelle”; quella che si sente “un’aliena” e ne soffre di fianco all’ottimista che “il mio superpotere è avere fiducia nella vita e nelle altre persone”; due pagine dedicate alla “Insicurezza” ; due pagine intitolate “la Legge giovani ti sostiene”; due pagine sul “Rispetto”; tre al progetto “Dillo!” dell’Associazione Radix; due in cui si trova il gioco da tavolo “Play4respect” ideato dall’Associazione per l’aiuto, il sostegno e la protezione dell’infanzia, due vignette finali in cui un ragazzo si interroga su “che persona sto diventando”, la sua controparte che si dice che “l’importante è che alla fine ti guardi allo specchio e ti dici che hai cercato di fare del tuo meglio per essere una persona migliore in un modo migliore”. Seguono info utili su Ticino e Grigioni italiano (aiuto in caso di difficoltà, formazione, dipendenze, sessualità, salute, tempo libero e discriminazione). Ecco qui, in estrema sintesi, la descrizione completa dell’agenda che “indottrina i nostri studenti e propaganda l’ideologia gender” (il virgolettato è preso dallo scritto di un contrario).
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