Quella foto è un miracolo
Dopo migliaia di istantanee, Dzemil ha ricevuto la foto del fratello bambino ritratto poco prima di essere ucciso a Sarajevo
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Dopo migliaia di istantanee, Dzemil ha ricevuto la foto del fratello bambino ritratto poco prima di essere ucciso a Sarajevo
• – Simona Sala
• – Franco Cavani
America is back, con la forza militare e il pugno duro
• – Andrea Vosti
Da tre settimane oltre 2.000 morti al giorno; una strage di Stato, denuncia l’opposizione; e il resto del mondo tace
• – Redazione
Netanyahu potrebbe cercare il sostegno di un partito islamista che definì “terrorista”
• – Aldo Sofia
I paladini della privatizzazione sono diventati statalisti, ma sempre per riempirsi le tasche
• – Marco Züblin
Era lì da decenni a far su e giù. AlpTransit lo ucciderà
• – Rocco Bianchi
Pechino è il terzo partner mondiale della Confederazione, che fa poco o nulla per denunciare le gravi violazioni della Cina sui diritti umani
• – Aldo Sofia
• – Franco Cavani
Migliaia di messaggi ieri in una manifestazione virtuale per dire no al virus e sì alle misure di contenimento
• – Riccardo Fanciola
Dopo migliaia di istantanee, Dzemil ha ricevuto la foto del fratello bambino ritratto poco prima di essere ucciso a Sarajevo
A volte ci sono piccoli stati di grazia capaci di strappare un sorriso commosso.
Il 25 marzo su queste pagine avevamo raccontato la storia del bosniaco Dzemil Hodzic, e del suo progetto digitale Sniper Alley, omaggio fotografico alla memoria dell’assedio di Sarajevo, ma anche strumento per cercare una foto che ritraesse il fratello Amel, ucciso da un anonimo cecchino il 3 maggio 1995.
Il 26 marzo l’annuncio di uno Dzemil Hodzic al settimo cielo e allo stesso tempo tristissimo: nella galleria inviatagli dal fotoreporter americano Thomas James Hurst, c’è una foto che ritrae un gruppo di bambini dagli abiti semplici e variopinti, i volti un po’ irritati dal sole. Il ragazzo al centro, con la maglia verde acqua e il viso affilato, è proprio Amel, a un metro da Dzemil (ultimo a destra) e a pochi metri dal luogo in cui il cecchino serbo lo colpirà mortalmente. Un tassello prezioso che mette in luce il valore di ogni memoria.
Dopo la serie di casi d’abuso rivelata dal rapporto dell’Università di Zurigo, e le misure annunciate oggi dalla Conferenza dei vescovi svizzeri, rimane un principio...
Nell’era di un piano di studio, autoritario e complesso, che finisce per trasformare la vita a scuola in un cimitero dell’entusiasmo e della passione