Questione di spazio e di scambio di esperienze
Un corteo popolare previsto sabato pomeriggio per tornare ad affermare la necessità di luoghi d’incontro autogestiti a Lugano
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Un corteo popolare previsto sabato pomeriggio per tornare ad affermare la necessità di luoghi d’incontro autogestiti a Lugano
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Il fatto è che gli stessi organizzatori de “La straordinaria”, hanno regolarmente tenuto a precisare che quell’esperienza non andava confusa con le istanze dell’autogestione del CS(O)A, e che in ogni caso si trattava di una proposta “a termine”, come infatti è stata. Da fine marzo, infatti, Lugano è al punto di partenza e ancora attende che una soluzione alle esigenze di spazi sociali autogestiti possa essere trovata, anzitutto prendendo in considerazione le possibilità di utilizzare luoghi o edifici pubblici dismessi o sfitti, che in verità non mancano, come hanno dimostrato alcuni blitz degli autogestiti negli ultimi mesi.
Mentre a livello istituzionale pare non muoversi nulla, sul fronte dell’autodeterminazione ha preso forma un nuovo contesto di dibattito e di rivendicazione definito “Assemblea popolare” che ha recentemente diffuso un comunicato in cui si descrivono istanze e propositi di una nuova mobilitazione, con l’adesione di numerose associazioni socio-culturali (ben oltre cinquanta), che daranno vita, sabato prossimo, ad un “corteo popolare” per le vie del centro.
Un’occasione di indubbio rilievo per riflettere su un tema che, come sappiamo, ha fatto molto discutere, ma che non ha ancora trovato una sua definizione e soluzione. Dopo i duri scontri fra opposti fronti, in coincidenza e a seguito dell’abbattimento dell’ex-Macello voluto dalle autorità cittadine, è forse giunto il momento di tornare a discuterne con meno preclusioni pregiudiziali.
È con questa speranza che proponiamo qui il testo diffuso dall’”assemblea popolare” in vista del corteo di sabato prossimo. (red)
Non uno solo, ma 10, 100, 1000 spazi fuori dalle logiche commerciali, conquistati con 10, 100, 1000 metodi e che possano dar vita a un movimento più allargato, solidale e dal basso anche in Ticino.
L’Assemblea Popolare, costituitasi – a due anni dall’assurdo sgombero e dalla distruzione di parte dell’Ex-Macello – attraverso incontri partecipati e diventati luoghi di scambio condiviso su temi quali la necessità di spazi di espressione, di libertà, di solidarietà e di resistenza, ha elaborato questo comunicato con la partecipazione attiva e gli spunti collettivi di diverse realtà che si sono spontaneamente incontrate per analizzare insieme possibili percorsi di cambiamento nella vita sociale, politica e culturale del territorio, facendo confluire i desideri, i bisogni, le forze e le rivendicazioni in comune.
Crediamo nella valorizzazione delle possibili differenze come punti di forza. Nella capacità di coesistere e sostenersi reciprocamente senza cadere nella narrativa del facile racconto dei “buoni” e dei “cattivi” propinatoci dalla politica istituzionale. Quella stessa politica che si dice pronta ad accogliere la cultura, solo se svolta in forma apolitica! Noi al contrario crediamo che attraverso l’espressione di varie forme di autodeterminazione, di autogestione, di cittadinanza attiva e di associazionismo, la collettività si possa mettere in movimento dando una visione fortemente politica nell’immaginare una società altra.
L’Assemblea Popolare, dopo svariati incontri, vuole esprimere una serie di necessità collettive, che ha intenzione di rivendicare attraverso azioni comuni. Per cominciare vogliamo concentraci sull’ingrediente principale che lega le varie differenti realtà: il bisogno di “spazi altri” in cui esprimersi, sostenersi, accogliere, riflettere e condividere.
Spazi gestiti e vissuti con altri tempi, percorrenze e modalità.
Mancano spazi di aggregazione e di creazione. Spazi in cui promuovere politica, socialità e cultura. Mancano spazi degni e accoglienti per persone migranti. Mancano spazi liberi per artisti e per laboratori musicali. Mancano spazi per coltivare la terra. Mancano spazi per cooperative e lavori autogestiti. Mancano spazi sicuri e liberi per dissidenze di genere, persone queer e trans. Mancano scuole e asili autogestiti. Mancano biblioteche popolari a prestito gratuito. Teatri e spiagge libere. Mancano piste ciclabili, lavanderie pubbliche, dormitori gratuiti accessibili a tuttx, con o senza documenti. Mancano mense popolari, sportelli medici di assistenza sanitaria e di riparazione dei traumi. Mancano piazze come luogo di aggregazione e gioco. Mancano parchi accessibili in ogni momento.
Mentre per assurdo, alla luce di queste mancanze, quel che accade intorno a noi è la continua distruzione degli ultimi, residui luoghi d’incontro, dove si respira ancora un poco d’aria libera dall’imperante consumismo e dall’instancabile investimento pubblico a favore di faraonici progetti esclusivi.
Ci riferiamo a piazza Molino Nuovo, storico luogo di ritrovo per moltissime persone, in procinto di essere sventrata dall’ennesima operazione di gentrificazione; al Polo Sportivo e degli Eventi a Cornaredo, con un investimento pubblico senza eguali di 167 mio.CHF; al progetto Matrix (26.5 mio.CHF) negli – ormai distrutti – spazi del Centro Sociale il Molino, alla “nuova Cittadella della Musica” (22 mio.CHF) negli attuali spazi della radio di Besso, assegnata ai promotori di una sola musica, quella “colta” e di conservazione.
Quel che accade attorno a noi ci risulta essere esattamente l’opposto di quello che la comunità richiede e vorrebbe.
Spazi in cui le relazioni umane non siano mediate dal denaro o dalle autorità. Relazioni che possano confluire nella spontaneità e nella bellezza del “non commerciabile” e del “non controllabile”.
Spazi in cui l’accoglienza – intesa come apertura all’alterità e quindi come possibilità di crescita – ridiventi parte fondamentale del vivere collettivo.
Spazi necessari e fondamentali per la nostra quotidianità, come gesto di salute pubblica, per un buen vivir collettivo, per la comunità tutta.
Luoghi per dar vita a questo tipo di spazi ci sono! Sono vuoti, inutilizzati e vanno semplicemente ripresi, riassegnati, rioccupati e abitati collettivamente, individualmente, socialmente, culturalmente e politicamente.
Per farlo, piuttosto che adottare il principio della delega, riteniamo utile agire tramite l’autodeterminazione, il coinvolgimento e la coesione.
L’Assemblea Popolare invita la popolazione, i collettivi e le associazioni a partecipare al CORTEO POPOLARE, che avrà luogo sabato 10 giugno a Lugano.
Le adesioni si chiuderanno sabato mattina. Se si vuole ancora aderire al comunicato o se sei interessatx a partecipare attivamente al corteo con una proposta scrivici a: assembleapopolare@riseup.net
Assemblea Popolare
A oggi – lunedì 5 giugno 2023 ore 13.30 – aderiscono al comunicato (in ordine alfabetico):
AK Music
Associazione Bazaar Al Lago
Associazione Camino Cultural
Associazione Canapa Ricreativa Ticino
Associazione Cosmia
Associazione Grande Giro
Associazione Grande Velocità
Associazione Idra
Associazione Luganetto – L’ove
Associazione MeTeOra
Associazione Opplà
Associazione True Vibration
Associazione Scintilla
Associazione UHT – Compagnia di Teatro Forum
Associazione Vivensia – Diffondendo AgroEcopedagogia
Associazione Warriors Family
Attività culturali e ricreative La Nocciola
Aura Collective
Biblioteca popolare Ruvigliana
Campo Climatico Ticino
Casa Gina
Ciclofficina Miao Lugano
Circolo Carlo Vanza
Collettivo femminista Io l’8 ogni giorno
Collettivo Mæmmæ
Collettivo R-esistiamo
Collettivo Scintilla
Collettivo Treppenwitz
Collettivo Zapatista Lugano
Comunità Curda Ticino
Cristina Castrillo (regista/drammaturga – Teatro delle Radici)
Critical Mass Ticino
CSA Germoglio – Comunità che Sostiene l’Agricoltura
eXtinction Rebellion Ticino
G.A.S.O.
Gianmaria Zanda, artista
Giorgio Genetelli, scrittore e falegname
Giorgio Thoeni, giornalista teatro/cultura
Giullari di Gulliver
Jamaican Ciass
Kollettiva Jiyan
Le Clo(s)lieu di Mu Movimento dei senza voce
PLIM creazioni
Raissa Avilès, artista
Radio Carona
Radio Gwendalyn
Radio Stria
RoRekordz
Safe Port Production
SOA il Molino
Spazio Morel
Teatro Danzabile
TIB – Ticino is Burning
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