Sul ‘minuetto degli estremisti’
Una replica, con risposta, alla critica pubblicata anche da Naufraghi-e di chi 'equipara le colpe della Russia e di Washington' sulla guerra in Ucraina
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Una replica, con risposta, alla critica pubblicata anche da Naufraghi-e di chi 'equipara le colpe della Russia e di Washington' sulla guerra in Ucraina
• – Redazione
Colpiscono solo una piccola parte degli oligarchi russi, Mosca può trovare altre soluzioni sui circuiti finanziari internazionali, e comunque gli effetti negativi andranno a colpire i ceti medio bassi anche in Europa
• – Aldo Sofia
Perché la neutralità ‘non è tacere nelle quattro lingue nazionali’
• – Pietro Montorfani
Ipotesi di scenari a confronto sull’esito della guerra in Ucraina
• – Sergio Roic
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
La decisione di Berna di aderire alle sanzioni euro-americane contro la Russia dovrebbe essere un punto di non ritorno per una nuova politica di neutralità, che comunque non viola affatto la definizione che ne diede già un ventennio fa il Consiglio federale
• – Aldo Sofia
In un’Università milanese si è già deciso cosa significa “sanzionare” la Russia
• – Enrico Lombardi
Cosa segnalano, e cosa dovrebbero insegnarci, due grandi crisi che si intrecciano
• – Riccardo Bagnato
Parte l’attacco a guida UDC contro il servizio pubblico, con l’insidiosa proposta di un canone SSR ridotto a 200 franchi: sarebbero a rischio molti programmi e la loro qualità
• – Maurizio Corti
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• – Franco Cavani
Una replica, con risposta, alla critica pubblicata anche da Naufraghi-e di chi 'equipara le colpe della Russia e di Washington' sulla guerra in Ucraina
Nel suo editoriale del primo marzo (ripreso qui in La lucida neutralità e il minuetto degli estremisti) Lorenzo Erroi, pur senza citarci, fa chiaramente riferimento al nostro comunicato ‘Contro ogni guerra, né con Putin né con la Nato’ per accusarci di “ammuffito antiamericanismo”, in quanto equipareremmo le responsabilità della Nato con quelle di Mosca. Nella nostra presa di posizione abbiamo espresso una chiarissima e documentata condanna della criminale aggressione russa, come si può verificare sul nostro sito. Abbiamo però cercato di capire come si è arrivati sin qui, ciò che nel fragore mediatico attuale viene solitamente tralasciato. Cerco di riassumere. Caduto il muro di Berlino e derisa la proposta di Gorbaciov per una casa comune europea, l’Occidente ha imposto ai Paesi dell’ex Unione Sovietica un brutale ritorno al peggior capitalismo, con conseguente grave crisi demografica, impoverimento della popolazione e instaurazione di un regime oligarchico-mafioso. Oggi la Russia è un Paese economicamente sempre più debole. La costante umiliazione imposta agli sconfitti della Guerra Fredda ha però creato le condizioni per l’affermazione dell’aggressivo neo-zarismo putiniano, così come l’insensata umiliazione imposta alla Germania dai vincitori della Prima guerra Mondiale aveva creato le premesse ideali per il revanscismo hitleriano. Neanche la promessa fatta a Gorbaciov che la Nato non si sarebbe mai spostata a Est, in compenso del suo accordo alla riunificazione tedesca e al ritiro delle truppe sovietiche dall’Europa orientale, fu mai mantenuta. Anzi gli Stati Uniti attraverso la Nato, a cui bisognava ridare un nemico, hanno coinvolto l’Europa in una insensata politica di scontro con la Russia, di cui oggi la popolazione ucraina fa le spese. E tralascio per mancanza di spazio tutto quanto riguarda gli accordi di Minsk (conclusi in assenza degli Usa!) del 2015, mai rispettati dal governo di Kiev. Concludevamo scrivendo: “Bisogna quindi fermare la guerra subito e pensare a una soluzione che ponga l’Ucraina in una condizione di neutralità, fuori dalla Nato e libera da ogni sudditanza verso la Russia, garantendo alle zone prevalentemente russofone una effettiva autonomia”. Come richiedevano appunto gli accordi di Minsk.
Parlare di “atteggiamento ammuffito” rispetto alle violazioni del diritto internazionale perpetrate recentemente dagli Stati Uniti è ridicolo. La criminale invasione dell’Iraq, di cui ancora oggi si soffrono le conseguenze, è iniziata nel 2003, mentre l’altrettanto ingiustificabile avventura afghana si è conclusa qualche mese fa. Entrambe provocando almeno un milione di morti, in buona parte civili. E tralascio le malefatte latinoamericane, Cuba in primis. A essere ammuffita è piuttosto l’immagine che molti ancora hanno di un’America che non esiste più. Gli Stati Uniti, uno dei soli cinque Paesi dove l’aspettativa di vita sta crollando, sono una nazione oggi al limite della guerra civile, nella quale negli ultimi 40 anni i poliziotti hanno fatto 30’000 vittime e che ha avuto un numero spaventoso di morti da Covid: facendo le proporzioni, la Cina ne avrebbe dovuti avere più di 2,5 milioni. Cina la cui ascesa terrorizza Biden, che perciò rilancia una nuova Guerra Fredda. Erroi, da uomo di cultura, sa sicuramente a cosa mi riferisco temendo purtroppo una nuova riedizione della Trappola di Tucidide. Ammuffiti sono coloro che continuano a credere alla leggenda ben intrattenuta del “fidiamoci degli Americani che ci hanno liberato da Hitler”. Anche questo in buona parte un falso storico: Da quanto mi risulta, Stalingrado non è nel Wisconsin.
La risposta di Lorenzo Erroi
Caro professor Cavalli,
intanto mi scusi se non ho citato il ForumAlternativo: in realtà mi riferivo alle prese di posizione di numerosi politici di sinistra, non solo del Forum. Ma veniamo al punto. La vostra lettura degli eventi ascrive quasi univocamente le responsabilità storiche dell’attuale invasione a trent’anni di errori americani e all’espansionismo Nato, deragliando infine su episodi che non c’entrano nulla come la questione cubana e le guerre mediorientali. Così facendo minimizzate le colpe russe in un intervento deciso unilateralmente da Mosca, senza neppure un serio casus belli: è l’espansionismo di Mosca, non di Washington, che sta tirando giù scuole e ospedali (in un Paese che peraltro non avrebbe sfiorato se fosse stato nella Nato, organizzazione alla quale si aderisce per scelta e non per occupazione).
Questo antiamericanismo pavloviano – dimentico del ruolo atlantico per la pace e la libertà europee, le stesse in cerca delle quali si è scappato da Est per decenni – finisce per generare un’artefatta equivalenza morale. Attaccarsi in questo momento agli “ah, però pure la Nato” è come minimizzare i totalitarismi del passato ribattendo “e allora le foibe?”. Scontato, discutibile e pericoloso.
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