Taiwan dopo Nancy Pelosi
Cosa resta di una visita controversa che ha posto l’intera regione in stato d’allerta
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Cosa resta di una visita controversa che ha posto l’intera regione in stato d’allerta
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Cosa resta di una visita controversa che ha posto l’intera regione in stato d’allerta
Il ritorno alla normalità è però un’intensificazione del conflitto tra le parti, tanto che le esercitazioni militari annunciate e avviate dall’esercito cinese attorno all’isola, che Pechino reputa una provincia canaglia, sono le più aggressive di sempre. Taiwan ha detto di essere pronta a tutto. E allora verrebbe da chiedere a Nancy Pelosi se ne valeva la pena.
Cosa lascia la visita di più alto livello di un funzionario statunitense in 25 anni? È stato un segnale importante e necessario o un atto che ha più costi che benefici in un momento in cui il mondo non ha certo bisogno di nuove tensioni?
Per giorni osservatori e media occidentali hanno analizzato il significato di una visita controversa mentre i giornali locali mantenevano il silenzio stampa. La decisione della donna più potente della politica americana è stata definita una provocazione da alcuni, un atto eroico da altri. Per molti, Pelosi ha semplicemente esercitato un suo diritto ed ha mostrato il suo sostegno al paese democratico, tanto prezioso per i semiconduttori, da cui dipendono i giganti tecnologici, sia in Cina che negli Stati Uniti.
La Presidente dell’isola, Tsai Ing-wen ha elogiato la visita di Pelosi “in circostanze difficili”, affermando che tale gesto ha rafforzato la fiducia del pubblico nella forza della democrazia del suo paese. L’isola torna quindi al centro delle preoccupazioni della comunità internazionale, come auspica il suo governo, che non si rassegna all’idea di una futura riunificazione con la Cina, come il Presidente cinese Xi Jinping ripete da anni.
Un imbarazzo per Pechino o un atto di bullismo da parte di Washington? Le opinioni divergono. Se Joe Biden pensava davvero che fosse una cattiva idea recarsi a Taiwan, la testardaggine di Pelosi dimostra le divisioni e la debolezza di un Paese, che per la Cina è in declino. Pelosi non decide la politica estera di Washington, ma le sue azioni hanno un impatto. Le accuse di bullismo sono reciproche. Washington non accetta che gli si dica di non giocare con il fuoco, cosa che però fa regolarmente con altri paesi, soprattutto con la Cina.
Ma Taiwan non è solo una pedina strategica sullo scacchiere internazionale, è un paese fatto di persone, che vivono da decenni con la minaccia cinese e le conseguenze delle tensioni tra USA e Cina. Gli esercizi militari con fuoco vivo nello stretto di Taiwan continueranno fino a lunedì con il rischio di incidenti e le sanzioni imposte da Pechino hanno colpito almeno 100 società taiwanesi. L’amministrazione doganale cinese ha sospeso infatti le importazioni di oltre 2.000 prodotti alimentari da Taiwan. La mossa è vista come l’inizio di una campagna di Pechino volta a punire Taipei per la visita di Pelosi. Quanto durerà?
Secondo alcuni analisti, la Cina non ha il desiderio di ingarbugliarsi in una profonda crisi, considerate le difficoltà economiche dovute alla pandemia e ai problemi lungo la catena di approvvigionamento, ma altre rappresaglie sono inevitabili. I paesi della regione, alcuni dei quali Pelosi ha visitato in questi giorni, sono preoccupati per gli sviluppi ed invitano alla cautela.
La Presidente della Camera tornerà su suolo americano, distante migliaia di chilometri da una regione contesa da Cina e Stati Uniti e scettica su un vero intervento di Washington, se Pechino dovesse scatenare militarmente la sua ira su Taiwan. Malgrado le parole di gratitudine apparse sul più alto edificio di Taipei quando Pelosi è atterrata nel Paese, martedì scorso, non sono sicura che siano molti i taiwanesi, o gli alleati della regione, che possano dirsi grati, a Nancy Pelosi, per le difficili settimane che li aspettano. Lo status quo di Taiwan, che gli americani dicono di continuare a sostenere, ha un altro sapore.
Nell’immagine: grafico diffuso dai media di Taiwan, secondo i quali due missili cinesi DF-15 sono passati sopra l’isola
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