Un Cardo d’oro alla carriera
Qualche possibile candidatura per un premio all’irragionevole approssimazione, fra presunte responsabilità e tesi discutibili
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Qualche possibile candidatura per un premio all’irragionevole approssimazione, fra presunte responsabilità e tesi discutibili
• – Enrico Lombardi
I fantasmi che in passato hanno rovinato vite intere non sono ancora scomparsi
• – Pepita Vera Conforti
• – Franco Cavani
26 settembre, si vota per l'iniziativa "99%": in Svizzera l'1% dei più ricchi possiede oltre il 40% del capitale complessivo. Tassare maggiormente i redditi da capitale più elevati per aiutare la stragrande maggioranza della popolazione
• – Aldo Sofia
Intervista di Lorenzo Erroi all'ex consigliere di Stato, in occasione della pubblicazione della sua biografia
• – Redazione
Secondo l’attivista Andri Snær Magnason (sabato a ChiassoLetteraria) non basta più dire che occorre agire. Occorre agire.
• – Simona Sala
L’escalation no vax è il conto che paghiamo ad anni di ambiguità e irresponsabilità politica
• – Redazione
Il Consigliere di Stato Norman Gobbi comunica al mondo via social che si è fatto vaccinare
• – Enrico Lombardi
Per la prima volta dopo ben sette anni incontro fra i vertici israeliani e palestinesi. Non una vera svolta, solo il tentativo di togliere dai guai il leader dell’ANP nei confronti di Hamas
• – Aldo Sofia
• – Franco Cavani
Qualche possibile candidatura per un premio all’irragionevole approssimazione, fra presunte responsabilità e tesi discutibili
Alcuni giorni fa Naufraghi/e ha ospitato un contributo di Francesco Cundari pubblicato dal portale informativo italiano “Linkiesta” e dedicato a quella che nel titolo viene chiamata “Fragilità di gregge” , e che riguarda il fenomeno di confusione argomentativa con cui, in nome di principi come la “libertà” si possa mascherare come progressista un’attitudine in realtà legata a propensioni di discutibile chiusura ideologica ed etica.
Come scrive Cundari, fra l’altro, “la verità è che in questi anni, purtroppo, la lunga semina populista e antipolitica, anzitutto da parte del mondo dell’informazione, ha creato un’amplissima vulnerabilità di gregge, che ci rende particolarmente permeabili a qualsiasi campagna di disinformazione, alla diffusione virale di qualunque pericolosa fregnaccia, quale che ne sia l’origine, colposa o dolosa (ammesso che in questo campo la distinzione sia sempre possibile).”
Dopo le manifestazioni no-vax, annunciate in pompa magna in tutta Italia e poi in verità poco frequentate, lo stesso Cundari ha scritto opportunamente che “a scorrere notizie e immagini provenienti dalle iniziative del movimento no vax, no pass o comunque lo si voglia chiamare, a leggere le sue pagine facebook e le sue chat telegram, si ha una sensazione di déjà-vu e al tempo stesso di spiazzamento: da un lato, in Italia come in Francia, negli Stati Uniti e in tanti altri paesi, troviamo in prima linea esponenti di movimenti dichiaratamente neofascisti, con tutte le pose, i simboli e gli atteggiamenti tipici dell’estrema destra, a cominciare naturalmente dal non celato gusto per la violenza e l’intimidazione; dall’altro lato, tuttavia, sugli striscioni di quelle stesse manifestazioni, nelle immagini di quelle stesse pagine Facebook, i simboli dell’estrema destra sono rovesciati e usati contro il governo, i politici e i giornalisti considerati complici della «dittatura sanitaria», e perciò rappresentati come gerarchi nazisti meritevoli di un nuovo processo di Norimberga, con il green pass equiparato alla stella gialla imposta agli ebrei nel Terzo Reich e i cittadini non vaccinati ai prigionieri di Auschwitz” .
Insomma, viene una sorta di “stordimento” a dar retta allo sgranare di rosari di principi inalienabili, allo sguainare di argomentazioni astruse ma forti, di immediato impatto, in cui, per finire si rinviene un po’ di tutto (a patto che sia fatto di sana moralità da contrapporre all’oppressività di questi tempi di discriminatorie normative).
Anche dalle nostre parti non mancano, a vario titolo, interpreti di questo strano frullato di presupposti parascientifici e di scetticismo ideologico, che portano, ad esempio, a fondare un’ associazione, “Arca 21” diretta dal dottor Roberto Ostinelli, che ha un programma che è… tutto un programma!
Ricordiamo, per inciso doveroso, che Ostinelli è quel medico di Mendrisio sospeso e multato dall’Ordine dei medici del Canton Ticino, per aver pubblicamente gettato discredito, via social, sulle misure sanitarie adottate, in particolare, nella prima ondata, lo scorso anno e poi reiterato le critiche inneggiando al boicottaggio del vaccino ritenuto (da lui) non solo inefficace, ma dannoso, imposto dalla politica sanitaria attraverso un procedimento repressivo.
Siamo, insomma nei paraggi delle “libertà negate” che tanto angustiano i no-vax, e che in “Arca 21” trovano un’oasi di ritrovata legittimazione grazie ad un’ “Associazione per la Responsabilità e la Cooperazione Attiva” (questo l’arcano acronimo) che “promuove il pensiero libero e critico, distaccato da ogni forma di dogmatismo, totalitarismo o pregiudizio”.
Con un minimo di 100 franchi di adesione si diventa socio di questa benefica congrega di “persone pronte a darsi una mano” e si può fruire delle sue iniziative, come ad esempio quella prevista per oggi, 5 settembre, ad Acquarossa: una festa “popolare” con un concerto nientemeno che del cantautore milanese Povia, quello dei “bambini che fanno oh”, ma anche di “Luca era gay” (ma poi è guarito) ed infine del suo singolo del momento, che si intitola… “Liberi di scegliere” (naturalmente contro “l’oppressione sanitaria”).
Povia è fra i cantanti più controversi del panorama italiano: ne ha dette e ne dice di tutti i colori, è stato escluso come ospite in un canale televisivo nazionale italiano dopo aver affermato che durante la pandemia ed il lockdown si è dato alle pulizie di casa, sentendosi per questo un po’ gay; ora inneggia alla libertà di scegliere se vaccinarsi o no ma non ritiene che la libertà possa essere anche quella di vivere la propria sessualità senza ritenerla una malattia.
Insomma, per Povia, il vaccino non serve ed è oppressivo e discriminatorio, mentre probabilmente è a conoscenza dell’esistenza di un vaccino che guarisce dall’omosessualità.
Un articolo di Stefano Pianca in Tio (31.8.21) ha sollevato non pochi interrogativi sull’evento di Acquarossa, da ritenersi un raduno no-vax a tutti gli effetti, seppur non dichiarato. E così il Municipio di Acquarossa, che aveva dato il via libera ad una “festa campestre” e invece si sarebbe ritrovato un simile raduno, ha detto no, negando il permesso di tenere il concerto.
Apriti cielo! E via con i social, e le nuove esternazioni di Povia, che ringrazia gli organizzatori (Arca 21 e la Fattoria Il Cardo di Ponto Valentino) e che distrutto nel morale accusa il mondo di ingiustizia nei suoi confronti. E via, che si riparte con vittimismi ed accuse di totalitarismo e repressione.
Al Cardo, una fattoria che “si annida in una valle con un’energia davvero speciale in una diramazione del meridiano di Aesch” (dal sito della fattoria biologica in questione) si riprenderanno presto con una nuova iniziativa, già in programma per il 10 settembre: il “Cerchio di uomini”, una riunione al maschile che risponde alla “necessità del nostro Tempo che richiede di essere Uomini consapevoli e padroni delle nostre emozioni, del nostro Potere, del nostro Valore.
Per il nostro bene, per il bene dei nostri Figli, delle nostre compagne, di colleghi, amici e di tutte le persone che ci circondano” (si noti il particolare curioso dell’uso delle maiuscole, non adottato per le compagne: ma che sarà mai?).
Di esempio in esempio, di situazione in situazione, gira e rigira ritroviamo uno stesso “cerchio di uomini” che, lo si conceda, francamente han tutta l’aria di rifilarci il gioco delle tre carte: che si chiamino Ostinelli, Povia, che siano neo-vaccinati governanti cantonali, capitàni della nazionale svizzera di calcio (come Xhakha, ammalatosi in quanto unico non vaccinato della squadra), neo-eletti municipali di Lugano (vaccinato, ma dichiaratamente scettico e anche un po’ complottista, ha ammesso non più di un paio di mesi fa a “Ticinolibero”), sono tutti lì a “chiamarsi fuori” da questo mondo oppressivo, campioni di libertà e altruismo.
Così, con appena un filo di immaginazione o, se vogliamo, di ironia alla Merlani, verrebbe da proporre a Ponto Valentino un nuovo evento: la consegna del “Cardo d’oro alla carriera“.
I candidati non mancano. Se poi si siedono sugli allori, peggio per loro.
Nell’immagine: una pittoresca veduta della fattoria Il Cardo (dal sito)
Da esempi di palese indottrinamento a più sfumate strategie, per affermare, già dai primi anni di scuola, un’idea di società ed i suoi veri o presunti “valori”
Molte (troppe?) indagini del Ministero pubblico della Confederazione sono state chiuse favorevolmente nei confronti della Russia di Putin