Vladimir Vysotsky (e Marina Vlady) – Versi di carta vetrata
Parole, suoni, immagini da una terra tormentata
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Parole, suoni, immagini da una terra tormentata
• – Enrico Lombardi
Fra le radici profonde del conflitto anche l’Holodomor, milioni di ucraini uccisi da Stalin servendosi dell’arma della fame pianificata
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• – Enrico Lombardi
Consumiamo quotidianamente dosi massicce di un'informazione adrenalinica
• – Redazione
Negli ultimi 8 anni c’era un embargo europeo sulla vendita di armi alla Russia, aggirato con cinismo; addirittura l’Ucraina ha venduto armi a…Putin
• – Silvano Toppi
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• – Enrico Lombardi
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• – Redazione
Sino a che punto il calcio è spia d’un Paese?
• – Libano Zanolari
Mosca annuncia che i prodotti energetici venduti all'Occidente (soprattutto il gas) dovranno essere pagati in rubli; così saranno gli stessi occidentali a far riprendere quota alla moneta russa che è andata a picco dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina
• – Aldo Sofia
e ai suoi lucrosi frutti
• – Franco Cavani
Parole, suoni, immagini da una terra tormentata
Un mito, per diverse generazioni di russi. Un personaggio, scomodo, irriverente, controcorrente, nell’Unione Sovietica degli anni ’60 – 70’ tollerato dal regime sovietico solo perché amatissimo dal popolo. Vladimir Vysotsky è nato a Mosca nel 1938, figlio di un ufficiale dell’Armata Rossa di origini ebraiche e di un’interprete dal tedesco. Diventa ben presto attore, e come uomo di teatro arriverà fino alla ribalta del celeberrimo Taganka, diretto da Yuri Ljubimov. Ma la vera popolarità gli verrà dall’attività di musicista, o meglio di poeta in musica, come cantautore di brani che raccontano storie di vita sordida, da bassifondi, scritte sempre in prima persona ed eseguite alla chitarra con una voce inconfondibile, roca, come di carta vetrata.
Basti ascoltarlo, ad esempio, nella nota ballata “La caccia ai lupi”
Una ballata che ne ha anche decretato il successo internazionale, che continua ad alimentarsi grazie ad esecuzioni di altri musicisti, come ad esempio, in Italia Eugenio Finardi.
La notorietà di Vysotsky è legata infatti anche, e mestamente, ad un percorso interrotto troppo presto da una vita sregolata, etilica e sperperata, o forse solamente e drammaticamente disperata. Un “Volo interrotto”, che ha raccontato in un libro ormai difficile da trovare, molto bello, molto intenso, la sua terza, notissima moglie, l’attrice Marina Vlady, francese ma anch’essa di origine russa (il suo vero nome era Poljakova). Una diva del cinema francese, un sex-simbol degli anni ’60, che incontra a Mosca, per la prima volta il bardo russo e se ne innamora all’istante, finendo con lui, per dodici anni di matrimonio, in un vortice di esperienze, contrasti, passioni, litigi, eccessi che lo porteranno alla morte prematura nel 1980.
Una storia, la loro, che accresce e moltiplica quell’alone di leggenda, di racconto da romanzo o da film, per una parabola, di ciascuno e dei due insieme, che sfiora l’incredibile e l’indicibile, che stordisce, affascina, colpisce come un pugno nello stomaco, come le stesse canzoni-poesie di Vladimir.
La vita mi ha strappato un autista sbadato
La vita me l’ha strappata via un autista sbadato,
le mie spoglie nessuno le ha richieste all’obitorio.
Portano il mio cranio al museo di storia naturale.
Lo scheletro sarà usato per un domino o per il lotto.È tutto, ho deciso – sorseggio un tè e muoio.
Non ce la faccio a sopportare la mia inutilità.
No no, meglio rimandare tutto a domani
o dovrò rimanere steso tutta la notte finché non se ne accorgono.Al museo abbindoleranno la gente
per quanto alla gente, in genere, non gliene importa niente.
La guida al museo traforerà il mio occhio
e dirà: “Ecco qui manca un pezzo”Oppure mi porteranno come una fiche ai giardinetti
gireranno e rigireranno in un verso e nell’altro
e dopo aver fatto “pari e patta” – può darsi che un pensionato
mi onorerà per la prima volta con una buona parola.Ho camminato per le strade della vita come un comune pedone
io, che per non ritardare, mi sono sempre svegliato tanto presto…
Chi dirà di avermi rispettato è un bugiardo
Un… ubriacone senza rispetto per sé stesso.
Consigli di lettura e ascolto
Parole, suoni, immagini da una terra tormentata
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