Alla ricerca della coscienza critica
Che il mondo della cultura faccia sentire la sua voce, perché alla politica servono idee -Di Aurelio Sargenti
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Che il mondo della cultura faccia sentire la sua voce, perché alla politica servono idee -Di Aurelio Sargenti
• – Redazione
Gli elementi presenti nelle riprese ci fanno pensare a delle vittime ucraine, ma rimangono molti punti di domanda
• – Redazione
Gravità, urgenza e speranza si mescolano nell’ultimo rapporto sulla crisi climatica. Non stiamo facendo abbastanza, ma è ancora possibile invertire la tendenza
• – Redazione
Quanto potrà cambiare l’indirizzo della politica scolastica con Marina Carobbio, e quanto contano e conteranno, dentro il dipartimento, figure di riferimento scelte da Manuele Bertoli -Di Giuseppe Sergi
• – Redazione
Ormai vicine le elezioni più insidiose per Erdogan: per il suo regime islamista illiberale, che ha trascinato la Turchia in una devastante crisi economica
• – Kamran Babazadeh
Un’esercitazione militare dopo l’altra, con marina cinese ed americana a solcare le acque davanti al “luogo più pericoloso del mondo”
• – Redazione
La Sinistra ha indubbiamente perso, ma sarebbe un errore fatale se di riflesso rinunciasse a continuare a promuovere il progetto unitario eco-socialista
• – Martino Rossi
Come mai un importante ambasciatore di Pechino dichiara “non è vero che la Cina stia dalla parte della Russia” sulla guerra in Ucraina
• – Aldo Sofia
L’avvocato difensore ginevrino del “venerabile” capo della P2 racconta alcune vicende inedite della sua storia, che ha avuto nella Svizzera un punto focale. Episodi davvero inquietanti
• – Redazione
Note a margine degli esiti delle recenti elezioni cantonali (ma non solo)
• – Silvano Toppi
Che il mondo della cultura faccia sentire la sua voce, perché alla politica servono idee -Di Aurelio Sargenti
Sono parole che dovrebbero interrogarci, soprattutto in un momento come questo. Viviamo con una guerra sull’uscio di casa, in un mondo che sta subendo un oggettivo e drammatico cambiamento climatico e con una emigrazione di popoli che approda in una Europa impreparata. Noi siamo parte tutto ciò, il Ticino ne è parte. Certo ci si può ( e ci si deve) domandare cosa sia possibile fare. Forse poco, ma certamente qualcosa. Le parole di Raffaeli devono farci riflettere fino a chiederci: noi, oggi, abbiamo «una grande attenzione alla città, alla polis e ai suoi assetti»? La politica ha una sufficiente attenzione verso il suo Paese? In che modo le e gli intellettuali si sono occupati della loro città-stato?
Salvo lodevoli eccezioni non mi pare di aver letto o sentito la loro voce. Altro discorso riguarda le e gli esperti: specialisti recuperati durante la pandemia di COVID-19, competenti di un tema preciso, di un campo ben circoscritto e lontano (a volte, per fortuna) da quello politico. Una cara amica intellettuale mi dice infatti che oggi le voci più ascoltate sono quelle delle e degli influencer; se va bene anche delle e degli esperti.
La recente campagna elettorale, dai più definita deludente, è la dimostrazione plastica (sintagma caro ai politici) di quanto abbia ragione Raffaeli: oggi le e gli intellettuali hanno un rapporto “recessivo” nei confronti della realtà. E si vede. È mancato il “discorso alto”, sono mancati i dibattiti su temi importanti come l’ambiente, l’accoglienza, la socialità, i costi della salute, la nuova povertà. Non si è saputo (o non si è voluto) spiegare, con esempi concreti, cosa voglia dire “essere in grado di coniugare la giustizia sociale con quella ambientale”. Per contro, tra un aperitivo e l’altro, abbiamo imparato tutto sulle votazioni suppletive.
A chi scrive sono tornati alla memoria i comizi ascoltati nella seconda metà degli anni Settanta a Pavia, in Piazza della Vittoria, di Riccardo Lombardi, Luciano Lama e di altri ancora. C’era sostanza. Forse che oggi non ci siano temi altrettanto importanti e inquietanti? Il mio invito al mondo della cultura è di far sentire la propria voce, di non essere assenti o marginali. Abbiamo bisogno di idee e di scambi che travalichino i personalismi e le gestioni contabili.
Concludo con le parole di una grande “intellettuale scrittrice”, Dacia Maraini: «L’Italia in questo momento ha bisogno di qualità e di competenza. Il contrario dell’appiattimento verso il basso, di “uno vale uno”». E anche noi.
Aurelio Sargenti, già direttore Liceo Lugano 2
Nell’immagine: il selfie della coscienza
Presa di posizione e replica sul tragico episodio di Cadro