Battaglia aerea sui cieli svizzeri
Lanciata la raccolta di firme contro l’acquisto del costosi e poco affidabili caccia americani F35
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Lanciata la raccolta di firme contro l’acquisto del costosi e poco affidabili caccia americani F35
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Lanciata la raccolta di firme contro l’acquisto del costosi e poco affidabili caccia americani F35
Era preannunciata da tempo, ma il gruppo per una svizzera senza esercito (GSsE), ha aspettato la fine delle vacanze estive per lanciare ufficialmente, assieme a verdi e socialdemocratici, l’iniziativa popolare per abbattere l’acquisto dei cacciabombardieri americani F-35. Scatta adesso la raccolta delle firme, la votazione avrà luogo al più presto fra un anno, la campagna si è già messa in moto, con largo anticipo dunque. L’iniziativa ha fondate chances di successo anche se dovrà fare i conti con la force de frappe dei piccoli cantoni conservatori, che alle urne possono ribaltare anche una maggioranza popolare. E il popolo ha già bocciato l’acquisto dei Gripen 7 anni fa, mentre il credito di 6 miliardi per la difesa aerea è stato approvato lo scorso settembre con una casuale quanto risicatissima maggioranza del 50,1% dei voti.
La necessità e l’utilità di ben 30 o 40 costosi quanto sofisticati F-35 è poi messa in dubbio, nell’era dei droni e dei ciberattacchi, persino da un ex generale del nostro esercito. A questo si aggiungono le esperienze negative fatte negli Stati Uniti ed in altri paesi sul superamento dei costi e le numerose anche gravi avarie del cacciabombardiere americano. D’altro canto il gruppo per una svizzera senza esercito è diventato, in quasi 40 anni d’esistenza, un’oliata organizzazione di campagne politiche. Non è più isolato come all’inizio, ha agganci nella società civile e in partiti come il PS ed i verdi. Rientra in una tendenza osservata negli scorsi anni con l’avvento di giovani movimenti politici che operano professionalmente, come l’”operazione libero”, e che hanno riservato alcune sonore sconfitte ai partiti tradizionali e persino all’UDC.
Il contesto della campagna contro l’F-35 innervosisce e mette in allarme il dipartimento federale della difesa ed i partiti borghesi. La contromossa è la creazione dell’”alleanza sicurezza svizzera” diretta da Thierry Burkart, il candidato alla presidenza del PLR. Riprende e ricalca proprio lo schema dei movimenti della società civile, vuole raccogliere attorno a sé diverse associazioni, degli ufficiali, di tiro, ecc., con il sostegno beninteso dell’economia e dell’industria degli armamenti. Le scaramucce sono già iniziate. Burkart ha già dichiarato che non crede alla promessa fatta dai promotori dell’iniziativa secondo cui non si opporranno all’acquisto di un cacciabombardiere europeo se il popolo abbatterà l’americano F-35. Lo scontro politico promette scintille.
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