La pandemia dei non vaccinati
Quarta ondata in Svizzera, a destra clamorose retromarce di politici no-vax
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Quarta ondata in Svizzera, a destra clamorose retromarce di politici no-vax
• – Daniele Piazza
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• – Franco Cavani
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• – Redazione
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• – Enrico Lombardi
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• – Sergio Roic
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• – marcosteiner_marcodanna
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• – Aldo Sofia
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• – Giorgio Noseda
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• – Redazione
Afghanistan: l’appello alle autorità svizzere e la responsabilità morale
• – Loretta Dalpozzo
Quarta ondata in Svizzera, a destra clamorose retromarce di politici no-vax
Ospedali in allarme, capacità nei reparti di cure intensive al limite, 90% dei ricoverati non vaccinati e più i giovani, anziani risparmiati proprio perché sono vaccinati. Un medico racconta di un paziente no-vax che nega l’esistenza del virus persino sul letto delle cure intensive.
Gli incorreggibili sono casi assai rari. Ben più numerosi sono i corona-scettici, non per principio ma per superficialità, indifferenza o disinformazione. Sono loro che mettono a dura prova il personale medico sanitario, cui cascano le braccia quando si sentono dire “eh sì, avremmo dovuto vaccinarci”. Per taluni è troppo tardi, come quel paziente di 37 anni che paga la sua leggerezza con il long Covid: avrà difficoltà di respirazione per tutto il resto della sua vita.
I non vaccinati sono liberi di correre i rischi che vogliono ma non hanno il diritto di liberamente infettare gli altri e di diffondere il Delta virus, molto più contagioso. Ma è proprio quel che sta succedendo con la quarta ondata, Viene già definita “la pandemia dei non vaccinati”, una definizione ripresa persino da inveterati avversari delle misure anti-Covid come il giornalista e consigliere nazionale dell’Udc Roger Köppel. Ancora qualche mese fa tuonava contro l’isteria delle vaccinazioni. Adesso annuncia candidamente che lui stesso si è vaccinato e invita a fare altrettanto. Un’impressionante capriola, replicata – anche se in altro modo – dal capogruppo sempre dell’Udc Thomas Aeschi. Durante un viaggio turistico nei Balcani si è entusiasmato per le libertà, in quei paesi, di vivere senza mascherine e certificati Covid.
Ha però fatto dietrofront quando si è appreso che parecchi kosovari e macedoni sono finiti in ospedale al loro rientro in Svizzera. Adesso chiede controlli alle frontiere, test obbligatori e quarantene. Aeschi non si oppone più ad una campagna per le vaccinazioni. D’altronde lo stesso capostipite dell’Udc Christoph Blocher raccomanda da tempo di farsi vaccinare, anche se poi accusa il Consiglio federale di tendenze autoritarie. Adesso l’Udc ammorbidisce il suo intransigente nazional-populismo. Si piega alla realtà dei fatti. Eh sì perché al punto in cui ci troviamo vi sono soltanto tre scenari. Il collasso del nostro sistema ospedaliero, un nuovo lock down, o spronare senza esitazioni le vaccinazioni – che sono la chiave di volta contro la pandemia.
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