Entrato in Afghanistan, ecco ciò che vedo e sento
Il video-racconto del nostro collaboratore, il giornalista ticinese Filippo Rossi, dalla città afghana di Mazar-i Sharif
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Il video-racconto del nostro collaboratore, il giornalista ticinese Filippo Rossi, dalla città afghana di Mazar-i Sharif
• – Redazione
Com'è il primo numero del nuovo domenicale del “Corriere del Ticino”
• – Enrico Lombardi
In continuo arretramento nell’Europa dell’Est
• – Sergio Roic
foto © Marco D’Anna Quando navigo tutto sparisce, le coste, i paesi, le case, le strade, i confini. Il mare che preferisco è l’oceano, il mare aperto. Ci sono momenti che a...
• – marcosteiner_marcodanna
Per i giovani e per un ceto medio sempre più in difficoltà, ottenere un mutuo ipotecario è proibitivo; come rimediare?
• – Aldo Sofia
Pochi sanno che grazie ai vaccini la mortalità infantile è passata dal 20% dell'inizio del secolo scorso allo 0,2% d'oggi, e molte malattie sono state sconfitte
• – Giorgio Noseda
Complimenti per il suo humor nei confronti dei no-vax, ma consenta una domanda… umoristica
• – Redazione
Afghanistan: l’appello alle autorità svizzere e la responsabilità morale
• – Loretta Dalpozzo
L'Occidente spera che i rifugiati afghani vengano accolti dai paesi confinanti, dove però spesso vengono maltrattati e discriminati
• – Eleonora Giubilei
In un libro di recente pubblicazione, proposte per reagire alla sempre più drammatica crisi climatica
• – Redazione
Dal Pakistan all’Uzbekistan, e da qui in Afghanistan. Il collega ticinese Filippo Rossi, nostro collaboratore, nonché collaboratore di La Regione e l’Espresso, è riuscito ieri ad attraversare il confine e raggiungere la città afghana di Mazar-i Sharif. In questo messaggio video testimonia della situazione in questa parte nord-orientale del paese a cui tuto il mondo guarda con grande preoccupazione.
La permanenza di una “società delle famiglie” dietro le vetrine del boom immobiliare e delle criptovalute non offre segnali incoraggianti alle nuove generazioni (che infatti...
Dai rave party stupranti alla natura e ai suoi diritti