Casa…
foto © Marco D’Anna Sì lo so, avevo bevuto quella sera e Jenny se n’era andata sbattendo la porta, non le andava giù che me ne andassi sempre in giro, diceva che la mia casa...
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foto © Marco D’Anna Sì lo so, avevo bevuto quella sera e Jenny se n’era andata sbattendo la porta, non le andava giù che me ne andassi sempre in giro, diceva che la mia casa...
• – marcosteiner_marcodanna
I moniti rimbombano invano da ormai 30 anni, il punto di non ritorno si avvicina
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Alcune questioni global che il nostro paese deve gestire local (e viceversa)
• – Enrico Lombardi
Attenti a chi usa il termine 'resilienza': fregatura in vista!
• – Lelio Demichelis
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
Dinanzi a ondate di caldo e altri fenomeni estremi, i media devono spiegare che oggi agire è più urgente che mai
• – Riccardo Fanciola
La più grave protesta popolare da decenni, mentre sulla 'rivoluzione' pesa sempre l'assedio dell'embargo USA
• – Gianni Beretta
Fino a che punto il successo sportivo riflette il Paese reale?
• – Libano Zanolari
Un paese destinato ad altre tragedie, il ritorno dei signori della guerra, un messaggio di colleghi RSI da Kabul: “situazione allucinante”
• – Aldo Sofia
Un ricordo che riaffiora. Un'osteria, un musicista che sarebbe diventato celebre, una pacca sulla spalla
• – Cristina Foglia
foto © Marco D’Anna
Sì lo so, avevo bevuto quella sera e Jenny se n’era andata sbattendo la porta, non le andava giù che me ne andassi sempre in giro, diceva che la mia casa sembrava l’accampamento di un beduino, non sopportava i miei silenzi al ritorno dai viaggi, non le fregava niente se venivo dall’Indonesia, dal Tibet o da Marte, non guardava una fotografia, non voleva ascoltare le storie dei miei incontri, i miei incubi.
Lei era bella, sensuale, divertente, stavo bene insieme a lei, ma Jenny cercava qualcosa che volevo evitare, la sicurezza del domani, Jenny mi voleva bloccare con un lavoro tranquillo in città.
Quella mattina mi svegliai tutto sudato, avevo sognato ancora la mia pantera nera, era successo altre volte, sempre al ritorno da qualche luogo sperduto, sempre quando stavo per decidere di smetterla con giungle e deserti, io cercavo quella bestia ovunque, sapevo che l’avrei incontrata, sapevo che mi avrebbe portato nel suo altrove segreto, era per lei che continuavo a vagare.
Dopo tanti anni di viaggi, Marco & Marco non potevano fermarsi. Abbiamo deciso di ripartire attraverso l’Immaginario, del resto lo diceva Saramago, “Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione…” Ecco quello che faremo, torneremo per vedere con altri occhi… se volete potrete partire con noi.