Cercando la parola si trovano i pensieri
“Discorso senza un alito di vento”, una nuova raccolta di versi di Leopoldo Lonati
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
“Discorso senza un alito di vento”, una nuova raccolta di versi di Leopoldo Lonati
• – Enrico Lombardi
A colloquio con Laura Marzi, autrice del fortunato romanzo “La materia alternativa”, un ritratto a tratti severo della scuola e della società attuali
• – Simona Sala
'I diari del Myanmar’, la tragedia di un paese ripiombato sotto la dittatura dell’esercito
• – Redazione
Giorgia Meloni si rafforza nonostante lo scalpitare e i dissensi di Berlusconi; e punterà sui temi identitari e su una 'egemonia culturale' tutta da costruire; subito, comunque, la sfida sul reddito di cittadinanza che aveva promesso di cancellare; il PD rimane prigioniero del conflitto interno fra correnti e baronie
• – Aldo Sofia
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
Dopo il fallimento del primo governo dell'era di Carlo III la confusione regna fra i Conservatori, e Boris Johnson potrebbe ripresentarsi come "salvatore della patria"
• – Redazione
dopo l’annuncio di mons. Valerio Lazzeri, quali sono i segnali che prescindono dalla decisione di un singolo e toccano invece un problema all’interno della Chiesa
• – Markus Krienke
“Eskape”, Il racconto della sopravvivenza al genocidio ad opera dei Kmeri Rossi in Cambogia
• – Redazione
Una moneta che a Lugano, nel “Luxury District” potrebbe anche diventare corrente, ma a che prezzo?
• – Enrico Lombardi
Film Festival dei Diritti Umani di Lugano: stasera un film superpremiato sulle porte del continente chiuse all’immigrazione
• – Redazione
“Discorso senza un alito di vento”, una nuova raccolta di versi di Leopoldo Lonati
Leopoldo Lonati, nato a Tradate nel 1960, da decenni attivo in Ticino come insegnante di religione, non nasconde certo, in questi suoi versi, tutta l’incertezza e forse la sofferenza di una “ricerca” che è anche profondamente del “sacro”, del senso dell’esistenza; lo fa, come dovesse anzitutto, ed ogni volta, collocarsi in un “centro senza perimetro”, come sospeso in una dimensione atemporale dove ad emergere, nella loro misteriosa apparenza, sono gli elementi primari, aria, acqua, fuoco, terra, con cui il poeta si confronta e rapporta per interrogare sé stesso, la propria “vocazione”, la propria cultura, il proprio desiderio di comprensione del mondo.
Della valenza metafisica e delle radici religiose dei versi di Lonati dice bene Renato Giovannoli, a commento della raccolta nel volume pubblicato da Casagrande; mentre una seconda nota di lettura, firmata da Aurelio Buletti, si sofferma efficacemente sulla maestria metrica e ritmica di Lonati, davvero quasi “acrobatico” (sia detto con piena ammirazione) nel costruire le sue quartine, i suoi testi di quattro versi quasi sempre endecasillabi, nelle modalità più diverse e sorprendenti e nel produrre, non di rado, nel gioco fonico delle parole, effetti che possono toccare le corde dell’ansia, dell’angoscia, del balbuziente stupore come della sommessa e misurata ironia.
Del resto, lo stesso Lonati, annunciando agli amici l’uscita del volume (che sarà presentato proprio oggi alle 17.00 alla Filanda di Mendrisio), con indubbia vena ironica ha scritto, fra l’altro, via social: “eccomi di nuovo qua. Sono stati lunghi anni di silenzio in cui pareva che Poesia non ne volesse più sapere di sedersi a un tavolo con me. Un giorno è tornata a bussare alla porta e insieme abbiamo cominciato a tracciare faticosamente le linee di questi frammenti. Non so se fosse davvero lei: forse era solo un suo sosia, un fantasma che ha voluto burlarsi di me. Ma sono stato al gioco e ora che mi ritrovo questo libretto fra le mani sono felice di presentarvelo. Magari vi verrà voglia di prenderlo a cuore, invitarlo a casa vostra e tenerlo un po’ con voi. Non chiedetemi troppo di lui. Ne so quanto voi. Forse meno di voi. (…) P.s.: un libro, a differenza del pesce e di qualche ospite, dopo tre giorni non puzza. Nel caso di soggiorni prolungati si nutre di silenzio e semplice polvere. Ama la compagnia di altri libri ai quali appoggiarsi e guardare con umile ammirazione.”
Ci son voluti 17 anni, ma Leopoldo Lonati ci ha consegnato un libro che merita assolutamente un’attenta lettura ed un nuovo appassionato novero di fedeli lettori.
Dalla raccolta pubblichiamo qui alcune esemplari quartine.
n. 25
Acqua. Acqua che allaga i taccuini.
È acqua inquieta. Acqua alta. Acqua
di cui non si vede il fondo. Non acqua
d’acquaio. Acqua-telaio dei pensieri.
n. 27
Aver l’aria: è tutto lì! L’impalpabile
riflesso di un riflesso ossificato.
Da farfalle in bacheca, coleotteri
senza sole, né profumi, né vento.
n. 93
Di una muta effimera argilla, fragile
vaso, qualsiasi cosa – non importa
cosa – casualmente incrinata sposa
la pura incandescenza del momento.
n. 99
Come nascosta nel cuore un’antica
tela scolorita il calare del sole.
Ogni ora odora ancora di dolore.
Rossa brunisce l’orizzonte una rosa.
Leopoldo Lonati, “Discorso senza un alito di vento” (Quartine), Bellinzona, Casagrande
Giuseppe Panebarco accusa polmonite
Conversazione con Maurizia Balmelli, vincitrice del premio di qualità per la miglior traduzione 2023 assegnato da “La lettura”, il settimanale letterario del “Corriere della sera”