Domani la ‘Giornata della memoria’, che ricorda l’orrore della Shoah. L’opinione contro-corrente di Gabriele Nissim: una memoria ‘passiva’ non ha senso se non ricorda e agisce contro tutte le tragedie e i genocidi nel mondo
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Il Giardino della memoria di Lugano
Si trovano in diverse città d’Europa, e anche a Lugano. Sono ‘I giardini dei Giusti’, nati grazie all’impegno tenace di Gabriele Nissim, giornalista, scrittore e fondatore vent’anni fa di “Gariwo”, l’associazione no profit operativa a livello internazionale per realizzare un’opera che si ispira allo Yad Vashem, il memoriale di Gerusalemme, dove vengono ricordate le vittime della Shoah ma che segnala anche nomi e vite dei cosiddetti “Giusti”, cioè non ebrei che nell’ora più tragica della storia mondiale si impegnarono per l’aiuto e il salvataggio di ebrei perseguitati dal nazi-fascismo.
Una delle targhe, quella dedicata a Anna Maria Valagussa
Tuttavia, Gabriele Nissim (ottenendo il riconoscimento di diversi parlamenti europei) ha dato alla sua iniziativa un’impronta e un orientamento assolutamente originali e radicalmente innovativi, anche a costo di scontrarsi, lui ebreo, con ampi settori della sua comunità.
Per lui la giornata della Memoria non può essere un evento statico, di semplice e ripetitiva rievocazione, bensì l’occasione (quotidiana e non certo occasionale) di ricordare sì la tragedia ebraica, che ha una sua “unicità”, ma contemporaneamente di segnalare altri drammi umanitari e altri genocidi: avvenuti, in corso, o in preparazione; di riflettere e agire per prevenirli; e di non dimenticare che i ‘Giusti’ possono trovarsi sui diversi fronti contrapposti degli attuali conflitti mondiali. Il rischio, altrimenti, è di ‘imprigionare’ il ricordo della stessa Shoah, condannandola così al disinteresse, all’irrilevanza e quindi alla dimenticanza, se non a quella negazione che alimenta l’antisemitismo. Un approccio, quello di Gabriele Nissim, che per la sua particolarità, per le polemiche che suscita, ma anche per la prospettiva di pace che indica, merita molta attenzione, come conferma il suo ultimo libro “Auschwitz non finisce mai” (Rizzoli editore). Lo abbiamo intervistato.
Al primo turno delle legislative francesi un sostanziale pareggio fra centristi e sinistra che lascia tutto aperto per il ballottaggio di domenica prossima