Educazione ambientale: imparare nella e dalla natura
Una riflessione ed una proposta educativa in occasione della Giornata Mondiale della Terra - di Manuela Varini
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Una riflessione ed una proposta educativa in occasione della Giornata Mondiale della Terra - di Manuela Varini
• – Redazione
In occasione della Giornata mondiale della Terra riproponiamo un importante contributo di Bruno Giussani sulla vitale necessità di conciliare gli obiettivi di sicurezza energetica a breve termine con gli obiettivi climatici a lungo termine
• – Bruno Giussani
Il debito pubblico non è una sciagura: ne beneficiano tutti se utilizzato per investimenti produttivi; inoltre la Confederazione è soprattutto esposta nei confronti di investitori istituzionali elvetici, poco all’estero
• – Spartaco Greppi
Un contributo alla comprensione, alla riflessione e alla discussione, in occasione della “Giornata Mondiale della Terra”
• – Redazione
Attentati e scontri sulla spianata delle Moschee: governo israeliano in bilico per l'auto-sospensione del partito arabo Raam
• – Redazione
Un’analisi sull’evidente fallimento della Russia in Ucraina, e sulle possibili reazioni di uno zar comunque in difficoltà e dipendente dalla Cina
• – Aldo Sofia
In pochi giorni si capirà se gli ucraini riusciranno a far il bis della non sconfitta anche nel Donbas
• – Redazione
Favorito Macron nel duello finale di domenica, ma c'é l'incognita della sinistra radicale, populista e anti-élite di Mélenchon, che in parte preferirebbe le Pen
• – Aldo Sofia
Anche nel dibattito sulle cause della tragedia ucraina, la proposizione avversativa non è necessariamente una negazione, bensì la necessità di indagare il problema della ’comprensione’ della guerra
• – Paolo Favilli
È l'allarme lanciato da Santésuisse per il prossimo anno; ma non se ne esce se si continua a trattare la salute come una merce qualsiasi
• – Aldo Sofia
Una riflessione ed una proposta educativa in occasione della Giornata Mondiale della Terra - di Manuela Varini
Di Manuela Varini, Docente e Pres. Società ticinese di Scienze Naturali
‘’Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.’’ Bernardo Di Clairvaux
In occasione della giornata mondiale della Terra, è importante fare una riflessione su come possiamo contribuire per aumentare, in generale, il rispetto per la natura e per le persone, in modo da costruire un futuro migliore per il nostro pianeta e per l’umanità nel suo insieme. Per questo, è essenziale l’educazione e il fatto di coltivare questo profondo amore e rispetto, per la natura e per tutti gli organismi viventi, nei bambini e nei giovani.
Un ruolo importante in questo senso lo gioca la cosiddetta ‘scuola all’aperto’. Fare scuola all’aperto è tornato in auge negli ultimi decenni, anche se c’è ancora molto lavoro di sensibilizzazione da fare in questo ambito. Dagli anni Settanta del secolo scorso questa corrente si è, infatti, sviluppata sempre più; tuttavia, non si tratta di un’idea nuova. Se facessimo un salto nel passato, vedremmo che, più volte, nel secolo scorso, questa modalità era stata raccomandata per cercare di far fronte ad epidemie, ad esempio di tubercolosi. Se andassimo ancora più indietro nel tempo e arrivassimo al lontano 335 a.C., vedremmo Aristotele intento a far lezione intrattenendosi e passeggiando con i propri allievi del liceo per studi filosofici e scientifici, da lui fondato, denominato ‘Scuola peripatetica’. Dove questo termine non stava chiaramente a indicare che il suo insegnamento fosse ‘patetico’, ma, derivando dal verbo dell’antico greco περιπατέω (pronuncia: peripatéo), si riferiva all’atto di camminare, di creare la propria via e di avanzare.
Il che racchiude un doppio significato sia concreto che metaforico. Quest’ultimo legato quindi a un senso più profondo, cioè quello di avanzare, di evolvere sia a livello delle proprie conoscenze, che della propria personalità e vita. Questo esempio, di cui sono venuta a conoscenza durante i miei studi liceali, mi aveva colpita sin dall’inizio. Infatti, la domanda che mi era subito sorta spontanea era: ‘Ma non sarebbe meglio e più stimolante svolgere le lezioni all’esterno delle aule invece che all’interno, anche nella nostra società?’. Dopo parecchi anni di attività sia in qualità di docente, sia di animatrice per attività di educazione ambientale con bambini e ragazzi all’interno e all’esterno del contesto scolastico, la risposta, che mi sono data, rimane la stessa. Sì, le attività all’aperto permettono di sviluppare tutta una serie di competenze, che possono completare in maniera ottimale le lezioni in aula.
La conoscenza della biodiversità è importante, in quanto si tratta del primo passo per rispettarla e proteggerla. Infatti, si è portati a proteggere ciò che si ama, ma si può amare solo ciò che si conosce. La natura fuori dalla porta di casa può riservarci molte sorprese e momenti di rara bellezza. È infatti molto facile scoprire la meraviglia dei piccoli miracoli che ci circondano quotidianamente. In genere, i bambini sono particolarmente affascinati dalla natura. È importante sostenerli e incoraggiarli nella loro curiosità e nel loro piacere della scoperta, per mantenere viva la loro passione per l’ambiente.
Inoltre, le attività all’esterno permettono un approccio interdisciplinare per quel che concerne non solo le scienze sperimentali, ma ogni singola disciplina. Questo anche in un’ottica di approfondimento dell’impatto umano sull’ambiente e del tema della sostenibilità. Gli allievi possono quindi imparare grazie a esperienze dirette, che permettono loro di capire meglio concetti altrimenti approfonditi solo a livello teorico.
Inoltre, viene spesso menzionata l’importanza del contatto con la natura per crescere in modo sano ed equilibrato e come la vita sedentaria e la lontananza dall’ambiente naturale possano essere alla base di diversi disagi e malesseri. All’esterno, gli allievi hanno maggiore libertà di movimento, rispetto ai banchi di scuola, e il rapporto con il docente può assumere un livello meno formale. Il loro interesse può essere maggiormente stimolato.
Ecco però alcune ragioni che potrebbero frenare un docente a svolgere attività all’esterno: il timore di non avere le competenze adeguate; quello di essere visto e giudicato nel proprio operato da parte di possibili osservatori esterni; quello di avere maggiore difficoltà a gestire la classe in un contesto più libero e ricco di stimoli, in parte imprevedibili; l’incertezza delle condizioni meteorologiche. Ognuno di questi aspetti, potrebbe però essere superato grazie a svariate strategie e all’esperienza.
Per incoraggiare gli insegnanti a svolgere maggiormente lezioni all’aperto il progetto ‘Imparare nella natura’ del CERDD-DECS si prefigge di creare una piattaforma didattica on-line per la condivisione di materiali didattici per attività all’esterno dell’aula scolastica. In questo senso, tramite l’offerta di formazione continua del Dipartimento Formazione e Apprendimento (DFA) della SUPSI, verrà proposto anche un corso di aggiornamento per docenti della Scuola Media per l’anno scolastico 2022-23. Di questi e di altri temi correlati, si parlerà con diversi interlocutori durante la giornata di studio “Saper leggere la natura. La Scuola pubblica ticinese e le scienze naturali” prevista il prossimo 30 aprile al Museo Cantonale di Storia Naturale organizzata dalla Società Demopedeutica ticinese, in collaborazione con la Società ticinese di scienze naturali.
Giornata di studio “Saper leggere la natura. La Scuola pubblica ticinese e le scienze naturali”
Link alla locandina: https://www.stsn.ch/wp-content/uploads/2022/02/Locandina-convegno-demopedeutica-30.04.22.jpg
Link al flyer: https://www.stsn.ch/wp-content/uploads/2022/02/Flyer-demopedeutica-30.04.22.jpg
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