Fin dove vuol arrivare il leader del Cremlino
Qual è il vero bersaglio di Putin, l’autocrate che disse: ‘il crollo dell’Urss è la più grande tragedia del ventesimo secolo’
Filtra per rubrica
Filtra per autore/trice
Qual è il vero bersaglio di Putin, l’autocrate che disse: ‘il crollo dell’Urss è la più grande tragedia del ventesimo secolo’
• – Aldo Sofia
Due eventi hanno mostrato in parallelo differenze e contiguità tra l'attuale pontefice e il papa emerito Ratzinger
• – Pietro Montorfani
Ascolta il podcast sulla storia dell'autogestione
• – Olmo Cerri
Il no all’abolizione della tassa di bollo e il sì al divieto della pubblicità del tabacco sono altrettanti cartellini gialli ai boss dell’economia globalizzata
• – Daniele Piazza
Bocciato l’aiuto ai giornali, in pericolo il giornalismo pluralista nelle regioni periferiche
• – Aldo Sofia
Il suo oro nel gigante brilla più di quelli di Lara e Beat
• – Libano Zanolari
Dibattito sulle prospettive della sinistra disunita - Articolo di Orazio Martinetti da laRegione Ticino
• – Redazione
Dibattito sulle prospettive della sinistra disunita - Contributo di Bruno Brughera
• – Redazione
Si deve parlare di Paolo Poma, perché è stato un politico eccezionale e non abbastanza ascoltato
• – Silvano Toppi
Certo, la 'ndrangheta. Ma chi ha guadagnato su appalti a prezzi stracciati e condizioni di lavoro disumane?
• – Federico Franchini
Qual è il vero bersaglio di Putin, l’autocrate che disse: ‘il crollo dell’Urss è la più grande tragedia del ventesimo secolo’
Tanti interrogativi, che non si eliminano a vicenda; e qualche imprevista risposta. Per esempio quella di Richard Haas, presidente del Council on Foreign Relation, uno dei più prestigiosi think tank statunitensi, che afferma: “Dovremmo anche prepararci per un’altra possibilità, una crisi prolungata, in cui un numero significativo di forze russe rimane parcheggiato ai confini ucraini”; dunque il protrarsi di braccio di ferro militare, diplomatico, da guerra fredda, una sorta di indeterminato conflitto ibrido. Che farebbe più comodo al Cremlino, sia per la sua esibizione muscolare (tenuta comunque sotto controllo) che mette comunque in ansia il fronte nemico, sia per i vantaggi economici che nello status quo favoriscono con certezza più i russi che gli occidentali. L’agenzia Bloomberg ha in effetti calcolato che i prezzi più alti di quest’anno per gas e petrolio garantiranno al Cremlino oltre settanta miliardi di dollari in più. E se la situazione di crisi senza conflitto dovesse protrarsi, le entrate per il ministero delle finanze a Mosca potrebbero rivelarsi decisamente maggiori. Paradossi che forse più di altri vengono interpretati e rappresentati dal presidente ucraino Volodimir Zelens’kyj, che rimprovera addirittura il suo protettore americano: Kiev è assediata, “ma non è il caso di esagerare con l’allarmismo”. Bizzarro? Del resto, “drôle de guerre”, strana guerra, dicevano i francesi di una guerra poi diventata terribilmente vera.
Scritto per ‘laRegione Ticino’
Tra i profili dei consiglieri federali del prossimo quadriennio è forse proprio il neoeletto socialista Beat Jans quello che potrebbe proporsi con maggior autorevolezza
Per una medicina umanista, concentrata sulla salute, non sull’assistenza - Intervista a Stéfanie Monod, epidemiologa e geriatra losannese