Giornata della libertà di stampa: in Svizzera vacilla
Un'alleanza senza precedenti di editori, giornalisti e sindacati ritiene che il giornalismo di qualità sia in pericolo
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Un'alleanza senza precedenti di editori, giornalisti e sindacati ritiene che il giornalismo di qualità sia in pericolo
• – Redazione
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• – Redazione
Stampa / Pdf
• – Franco Cavani
E cosa siamo diventati noi per avergli concesso tanto potere economico (dunque politico), un rischio per la libertà e la democrazia
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Pubblicata in forma di Graphic Novel la storia dello studente egiziano Patrick Zaki. Una storia da conoscere, per continuare a cercar di capire
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Un primo maggio di crisi e preoccupazioni: forte allarme dell’Unione sindacale Svizzera, una famiglia con figli perderà oltre 3.000 fr all’anno
• – Aldo Sofia
Riflessioni sul lungo viaggio nello spazio di una mamma astronauta
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• – Redazione
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• – Lelio Demichelis
Il 3 maggio è la giornata internazionale della libertà di stampa. Eventi attuali come l’effetto della legge bancaria su Suisse Secrets (che ha impedito il coinvolgimento della stampa svizzera nella ricerca), e soprattutto la macchina della propaganda russa intorno alla guerra in Ucraina, sottolineano quanto sia importante un panorama mediatico libero e funzionante senza restrizioni. Un’alleanza mai vista dell’industria dei media concorda sul fatto che la libertà di stampa in Svizzera è un bene particolarmente importante che va particolarmente protetto. Tuttavia vede questo bene almeno parzialmente in pericolo. L’alleanza chiede quindi al Consiglio nazionale di non inasprire l’articolo 266 (“Misure nei confronti dei mass media”) del Codice di diritto processuale civile (CPC), nella prossima sessione speciale del 10 maggio.
Attualmente l’articolo 266 dice: “Nei confronti dei mass media periodici il giudice può ordinare un provvedimento cautelare soltanto se l’incombente lesione dei diritti dell’instante è tale da potergli causare un pregiudizio particolarmente grave”. Il Consiglio degli Stati e le due commissioni giuridiche propongono una nuova formulazione: non più “un pregiudizio particolarmente grave”, ma solo “un grave pregiudizio”.
La cancellazione della parola “particolarmente” avrebbe un impatto enorme sulla pratica giudiziaria e avrebbe quindi gravi conseguenze negative per la libertà dei media, garantita in Svizzera dalla Costituzione. Alla fine della settimana scorsa l’Alleanza ha quindi scritto al Consiglio nazionale chiedendogli di seguire la minoranza, e quindi il Consiglio federale, sull’art. 266.
Limitazione della libertà dei media nonostante il comprovato status quo
Oggi chiunque può chiedere alla magistratura che non vengano pubblicati articoli se ritiene di essere ingiustamente colpita e lesa nella propria dignità e nel proprio interesse. Ciò richiede quello che viene definito uno ‘svantaggio qualificato’, e solo in questo caso i tribunali possono pronunciare una misura super-provvisionale. La formulazione attuale è deliberatamente scelta e inserita nell’attuale legislazione per proteggere la cronaca giornalistica da interferenze eccessive e sproporzionate.
Ora tali misure potrebbero essere ottenute più facilmente dalla magistratura. L’emendamento aprirebbe così le porte alla resa degli operatori dell’informazione di fronte a ricerche giornalistiche critiche e impopolari. Riguarda tutti i professionisti dei media in Svizzera. Questa minaccia alla libertà dei media è molto problematica, e ha anche conseguenze per la libertà di opinione e di espressione – libertà riconosciuta pure dalla Convenzione europea dei diritti umani all’articolo 10 , autentica pietra miliare della democrazia elvetica.
L’emendamento proposto dalla Commissione rompe un equilibrio che a suo tempo venne elaborato molto attentamente da due gruppi successivi di esperti, mentre ora tutto viene fatto senza controllo alcuno da parte dell’amministrazione o degli specialisti. Eppure, alla luce delle relazioni prevalenti in Svizzera, non c’è ragione di esigere una tale restrizione della libertà dei media: la base legale esistente stabilisce già chiari limiti alla pubblicazione di notizie, le persone colpite sono protette, e possono difendersi. Ricordiamo oltretutto che l’industria del media ha anche meccanismi di autoregolamentazione – come il Consiglio svizzero della Stampa e la ‘Dichiarazione dei doveri e dei diritti dei giornalisti’, e i professionisti dell’informazione soppesano attentamente gli interessi in gioco
La minaccia di procedimenti giudiziari costosi
Secondo le valutazioni legali, l’emendamento alla formulazione come proposta da una delle commissioni giuridiche avrebbe un impatto enorme sull’attuale pratica giudiziaria, e porterebbe a un gran numero di procedimenti, che sarebbero giornalisticamente demotivanti e ingestibili specialmente per le testate più piccole o per quelle locali. I procedimenti giudiziari sono spesso costosi e richiedono molte risorse. Questo può rapidamente portare a uno squilibrio in favore del denunciante. Soprattutto per le testate più fragili, tali procedimenti comporterebbero uno sforzo eccessivo. Anche se i giornalisti possono avere ragione in tribunale, i procedimenti hanno un effetto complesso e dissuasivo. Non solo: un articolo bloccato per mesi, o addirittura anni, è spesso troppo poco attuale o scarsamente rilevante al momento della possibile pubblicazione.
Per esempio, la rivista online Gotham City, specializzata in inchieste sui crimini dei colletti bianchi, negli ultimi anni è stata bersaglio di numerose cause, anche se il suo lavoro si basa esclusivamente su fonti giudiziarie ufficiali, accessibili anche al pubblico. Anche se il ricorso all’online si è dimostrato corretto nella maggioranza dei casi, ogni misura provvisionale costa tempo e denaro.
Troppo spesso le misure provvisionali vengono usate come tattica dilatoria per guadagnare tempo. Nel 2021, questa rivista ha voluto indagare sulla condanna per frode fiscale di un uomo d’affari indonesiano residente e operante nella Confederazione, coinvolto nel commercio di olio di palma. L’uomo ha chiesto misure provvisionali per impedire la pubblicazione dell’articolo prima dell’accordo di libero scambio fra Svizzera e Indonesia. E l’articolo è apparso soltanto dopo diverse settimane.
Sostenere la versione del Consiglio federale
Il giornalismo investigativo e libero, con il suo ruolo di ‘cane da guardia’, è indispensabile in democrazia, tanto più in una democrazia diretta come quella svizzera. L’Alleanza esorta perciò con forza il Consiglio degli Stati a non imporre inutili ostacoli al lavoro dei professionisti della stampa in Svizzera, considerato il suo ruolo centrale nel dibattito democratico nazionale.
D’altra parte, l’Alleanza è d’accordo con un altro emendamento: in contrasto con il diritto esistente, il Consiglio federale vuole modificare l’articolo 266 nella misura in cui non solo una violazione imminente ma anche una violazione esistente della legge può causare uno svantaggio particolarmente grave al richiedente. E questo significa che una pratica giudiziaria che esiste da anni avrà il vantaggio di essere scritta anche nella legge.
Il comunicato è firmato da SRG SSR, Impressum, Stampa svizzera, SSM, Syndicom, Consiglio svizzero della stampa, Reporter senza frontiere, Telesuisse, Öffentlichkeitsgesetz.ch, Junge Journalistinnen & Journalisten Schweiz
Traduzione italiana di naufraghi.ch
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