NAUFRAGHI/E

Navigazione
  • Chi siamo
  • Sostegno
  • Contatto
  • Tutti i messaggi
  • Archivio per data

Rubriche



  • #SwissCovidFail 48
  • Balla coi lupi 21
  • Festival Diritti Umani 10
  • Il meglio letto/visto per voi 488
  • La matita nell'occhio 275
  • L’immaginario in viaggio 22
  • Macerie - Idee di democrazia 25
  • Naufragi 1151
  • Onda su onda 117
  • Ospiti e opinioni 169
  • Piazza... federale 57
  • Ricordando il Signor G 11
  • Testi e testimonianze per Giorgio Orelli 10
  • Tre domande a... 152
  • Vento dell'Est 12
  • Visti dal largo 15

Seguici con


Copyright © NAUFRAGHI/E. 2023 • All rights reserved.

Hydra WordPress Theme by EckoThemes.

Published with WordPress.

Dal nostro archivio

Filtra per categoria

  • Naufragi(1151)
  • Il meglio letto/visto per voi(488)
  • La matita nell'occhio(275)
  • Ospiti e opinioni(169)
  • Tre domande a...(152)
  • Onda su onda(117)
  • Piazza... federale(57)
  • #SwissCovidFail(48)
  • Macerie - Idee di democrazia(25)
  • L’immaginario in viaggio(22)
  • Balla coi lupi(21)
  • Visti dal largo(15)
  • Vento dell'Est(12)
  • Ricordando il Signor G(11)
  • Festival Diritti Umani(10)
  • Testi e testimonianze per Giorgio Orelli(10)

Filtra per autore/trice

  • Adolfo Tomasini Adolfo Tomasini (5)
  • Aldo Sofia Aldo Sofia (309)
  • Alessandra Bonzi Alessandra Bonzi (1)
  • Andrea Vosti Andrea Vosti (5)
  • Andrea Moser Andrea Moser (1)
  • Andrea Ghiringhelli Andrea Ghiringhelli (7)
  • Antonio Ferrari Antonio Ferrari (1)
  • Antonio Prata Antonio Prata (1)
  • Aurelio Sargenti Aurelio Sargenti (2)
  • Benedetto Antonini Benedetto Antonini (2)
  • Boas Erez Boas Erez (2)
  • Bruno Giussani Bruno Giussani (2)
  • Bruno Balestra Bruno Balestra (1)
  • Bruno Storni Bruno Storni (1)
  • Carlo Lepori Carlo Lepori (1)
  • Cesare Bernasconi Cesare Bernasconi (2)
  • Christian Marazzi Christian Marazzi (21)
  • Cristian Ferretti Cristian Ferretti (1)
  • Cristina Kopreinig Guzzi Cristina Kopreinig Guzzi (2)
  • Cristina Foglia Cristina Foglia (3)
  • Daniele Piazza Daniele Piazza (56)
  • Daniele Finzi Pasca Daniele Finzi Pasca (1)
  • Delta Geiler Caroli Delta Geiler Caroli (6)
  • Donato Sani Donato Sani (4)
  • Eleonora Giubilei Eleonora Giubilei (10)
  • Elvira Dones Elvira Dones (1)
  • Enrico Lombardi Enrico Lombardi (186)
  • Fabio Dozio Fabio Dozio (14)
  • Fabio Merlini Fabio Merlini (3)
  • Fabio Pusterla Fabio Pusterla (2)
  • Fabio Fumagalli Fabio Fumagalli (1)
  • Fabrizio Triulzi Fabrizio Triulzi (5)
  • Fabrizio Quadranti Fabrizio Quadranti (4)
  • Federica Alziati Federica Alziati (3)
  • Federico Franchini Federico Franchini (29)
  • Filippo Rossi Filippo Rossi (3)
  • Francesco Bonsaver Francesco Bonsaver (1)
  • Françoise Gehring Françoise Gehring (3)
  • Fulvio Poletti Fulvio Poletti (3)
  • Furio Bednarz Furio Bednarz (2)
  • Gabriela Giuria Tasville Gabriela Giuria Tasville (2)
  • Gabriele Nissim Gabriele Nissim (4)
  • Gianni Beretta Gianni Beretta (23)
  • Gino Driussi Gino Driussi (4)
  • Gino Ceschina Gino Ceschina (1)
  • Giulia Petralli Giulia Petralli (2)
  • Giusfin Giusfin (10)
  • Giorgio Noseda Giorgio Noseda (3)
  • Gianluca Verga Gianluca Verga (6)
  • Ivo Silvestro Ivo Silvestro (1)
  • Jacques Pilet Jacques Pilet (4)
  • Katia Accossato Katia Accossato (1)
  • Lelio Demichelis Lelio Demichelis (42)
  • Libano Zanolari Libano Zanolari (45)
  • Lisa Boscolo Lisa Boscolo (1)
  • Loretta Dalpozzo Loretta Dalpozzo (24)
  • Lucia Greco Lucia Greco (5)
  • Marcello Lorrai Marcello Lorrai (7)
  • marcosteiner_marcodanna marcosteiner_marcodanna (22)
  • Marco Züblin Marco Züblin (94)
  • Marco Marcacci Marco Marcacci (1)
  • Redazione Redazione (870)
  • Mario Casella Mario Casella (1)
  • Mario Conforti Mario Conforti (5)
  • Markus Krienke Markus Krienke (1)
  • Martino Rossi Martino Rossi (5)
  • Martino Giovanettina Martino Giovanettina (1)
  • Mattia Pelli Mattia Pelli (2)
  • Maurizio Corti e Enrico Lombardi Maurizio Corti e Enrico Lombardi (2)
  • Maurizio Chiaruttini Maurizio Chiaruttini (2)
  • Maurizio Corti Maurizio Corti (1)
  • Maurizio Solari Maurizio Solari (3)
  • Michele Ferrario Michele Ferrario (4)
  • Michel Venturelli Michel Venturelli (2)
  • Nadav Tamir Nadav Tamir (1)
  • Natasha Fioretti Natasha Fioretti (2)
  • Nelly Valsangiacomo Nelly Valsangiacomo (4)
  • Nicoletta Vallorani Nicoletta Vallorani (4)
  • Olmo Cerri Olmo Cerri (13)
  • Orazio Martinetti Orazio Martinetti (8)
  • Paola Pronini Medici Paola Pronini Medici (1)
  • Paolo Storelli Paolo Storelli (1)
  • Paolo Rossi Paolo Rossi (1)
  • Paolo Favilli Paolo Favilli (10)
  • Paolo Tognina Paolo Tognina (1)
  • Patrizio Broggi Patrizio Broggi (16)
  • Pepita Vera Conforti Pepita Vera Conforti (9)
  • Pietro De Marchi Pietro De Marchi (1)
  • Pietro Montorfani Pietro Montorfani (26)
  • Raffaele Morgantini Raffaele Morgantini (1)
  • Raffaella Carobbio Raffaella Carobbio (3)
  • Renato Delorenzi Renato Delorenzi (1)
  • Riccardo Fanciola Riccardo Fanciola (52)
  • Riccardo Bagnato Riccardo Bagnato (11)
  • Roberta Bernasconi Roberta Bernasconi (1)
  • Roberto Antonini Roberto Antonini (21)
  • Roberto Porta Roberto Porta (1)
  • Rocco Bianchi Rocco Bianchi (43)
  • Ruben Rossello Ruben Rossello (2)
  • Sarah Parenzo Sarah Parenzo (5)
  • Sergio Roic Sergio Roic (13)
  • Silvano Toppi Silvano Toppi (91)
  • Simona Sala Simona Sala (31)
  • Spartaco Greppi Spartaco Greppi (2)
  • Spartaco Greppi e Christian Marazzi Spartaco Greppi e Christian Marazzi (2)
  • Tommaso Soldini Tommaso Soldini (2)
  • Tullio Togni Tullio Togni (1)
  • Franco Cavani Franco Cavani (277)
  • Virginio Pedroni Virginio Pedroni (6)
  • Willy Baggi Willy Baggi (1)
  • Yurii Colombo (da Mosca) Yurii Colombo (da Mosca) (3)
Mostra tutti i messaggi
Tracce di rosso – Unità di sinistra
Naufragi

Tracce di rosso – Unità di sinistra

Dal volume appena pubblicato dalla Fondazione Pellegrini Canevascini per i centro anni della presenza socialista nel governo ticinese, un capitolo di particolare attualità

• 1 Maggio 2022 – Redazione

Dall’Ucraina alla Compagnia delle Indie Orientali, e a Twitter
Naufragi

Dall’Ucraina alla Compagnia delle Indie Orientali, e a Twitter

Dimenticare il passato, cancellare il futuro, vivere perennemente in un frenetico presente porta al 'sonno della ragione'. Una tecnica di potere molto efficace

• 30 Aprile 2022 – Lelio Demichelis

Tracce di rosso – Rifugiati
Naufragi

Tracce di rosso – Rifugiati

Dal volume appena pubblicato dalla Fondazione Pellegrini Canevascini per i centro anni della presenza socialista nel governo ticinese, un capitolo di particolare attualità dedicato al tema dei rifugiati

• 30 Aprile 2022 – Redazione

Guarda la diretta online di “La gratuità si paga”
Naufragi

Guarda la diretta online di “La gratuità si paga”

Se ti piace quello che facciamo dacci una mano a continuare – Clicca qui per sapere come Serata di discussione sugli sviluppi del mondo del lavoro e della gig economy in...

• 29 Aprile 2022 – Redazione

Per una Svizzera più solidale ma con tutti i rifugiati
Ospiti e opinioni

Per una Svizzera più solidale ma con tutti i rifugiati

La politica di accoglienza non deve fare distinzioni fra profughi; bisogna perciò respingere il discriminatorio progetto di legge Frontex - Di Laura Riget, copresidente PS Ticino

• 29 Aprile 2022 – Redazione

Se il lupo azzanna la pecorella…
Naufragi

Se il lupo azzanna la pecorella…

…non è un lupo “problematico”: azzannare è il suo mestiere

• 29 Aprile 2022 – Libano Zanolari

Tracce di rosso
Naufragi

Tracce di rosso

Un libro "un po’ particolare e non troppo serioso" e una mostra per i cento anni di presenza socialista nel governo ticinese

• 29 Aprile 2022 – Redazione

Gad Lerner – Se c’è solo l’escalation
Tre domande a...

Gad Lerner – Se c’è solo l’escalation

Il conflitto ucraino, la Russia, la Nato: sempre più su un piano inclinato che ci interroga su inquietanti scenari futuri della guerra, in Ucraina ma non solo

• 28 Aprile 2022 – Aldo Sofia

Ti facciamo lavorare, pretendi anche la paga?
Naufragi

Ti facciamo lavorare, pretendi anche la paga?

Le forme attuali del lavoro, sempre più precarie e "flessibili" rendono necessari nuovi diritti e nuovi mezzi di lotta per ottenerli

• 28 Aprile 2022 – Redazione

L’Afghanistan al cinema
Naufragi

L’Afghanistan al cinema

Due magnifiche pellicole d’animazione raccontano con brio e profondità le vicende umane di giovani afghani: stasera al Lux ‘My Sunny Maad’, e dibattito

• 28 Aprile 2022 – Simona Sala

Vai ai messaggi più recenti
Tracce di rosso – Unità di sinistra
Naufragi

Tracce di rosso – Unità di sinistra

Dal volume appena pubblicato dalla Fondazione Pellegrini Canevascini per i centro anni della presenza socialista nel governo ticinese, un capitolo di particolare attualità


Redazione
Redazione
Tracce di rosso – Unità di sinistra
• 1 Maggio 2022 – Redazione
Se ti piace quello che facciamo dacci una mano a continuare anche nel 2023 – Clicca qui per sapere come
Unità di sinistra

Che il rapporto con il potere costituisca un importante fattore di divisione all’interno della sinistra – per sua natura «parte in conflitto con l’esistente» – non è certo una novità.

Non sorprende perciò che, anche in Ticino, la presenza di un rappresentante socialista in un esecutivo a chiara maggioranza borghese abbia generato più attriti e frizioni che coesione e unità di intenti all’interno del fronte progressista.

Così, nonostante il sostegno elettorale fornito, in alcune occasioni, dalle altre forze di sinistra, spesso più piccole e più radicali del Partito socialista ticinese, rari furono i momenti in cui tali forze si riconobbero nell’operato del consigliere di Stato socialista, mentre le critiche «da sinistra» alla politica governativa dei socialisti costituiscono una costante di questo secolo di storia politica ticinese.

A dividere i partiti operai fu innanzitutto la scelta stessa di partecipare, in posizione minoritaria, all’esecutivo cantonale. Celando dietro tale scelta interrogativi di spessore in merito alla natura dello Stato liberaldemocratico e ai rapporti tra riforme e rivoluzione, la partecipazione di esponenti socialisti a governi borghesi diede luogo, sin dalla fine del XIX secolo, a controversie e rotture in seno al movimento operaio internazionale. In Ticino, la questione fu particolarmente dibattuta a sinistra in almeno due momenti storici: nei primi anni Venti – quando l’ala sinistra del partito, affascinata dalla rivoluzione bolscevica, combatté con forza quello che giudicava un passo fondamentale sulla via dell’integrazione e della collaborazione di classe – e a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta – quando la decennale critica della sinistra socialista all’intesa con i liberali si «saldò» con la contestazione giovanile e studentesca, portando il nascente PSA su posizioni di rottura radicale rispetto alle vigenti logiche consociative.

Al di là delle inevitabili differenze dovute al contesto, i termini del confronto sono a tratti simili e poco originali, perché legati in ultima analisi a quella tensione tra riforme e rivoluzione che attraversa l’intera storia del movimento operaio europeo. Alcune specificità del sistema politico cantonale hanno però impresso al confronto un’articolazione peculiare: è il caso ad esempio dell’elezione popolare del governo, introdotta nel 1892, e del sistema proporzionale, adottato definitivamente nel 1920 e integrato dalla cosiddetta «formula Cattori» del 1922. Sebbene tale sistema elettorale abbia consentito ai socialisti di accedere a responsabilità governative senza doversi accordare con parte dello schieramento borghese (da qui la «partecipazione anticollaborazionista» propugnata nel 1920 da Borella e Canevascini), è chiaro che proprio la formula cattoriana permise la definitiva stabilizzazione di un moderno sistema consociativo, in cui la collaborazione tra le forze di governo divenne la norma e in cui il funzionamento collegiale dell’esecutivo riduceva notevolmente i margini di manovra dei singoli membri.

Da una prospettiva rivoluzionaria e classista, qual è storicamente quella dei contrari alla partecipazione, tale sistema elettorale ha il grosso difetto di occultare i conflitti di classe a livello politico, mistificare l’opinione popolare e integrare le forze opposizionali nell’ideologia del consenso, costituendo così un importante blocco all’evoluzione dei rapporti di forza. Già nei dibattiti del 1920, la sinistra attirò d’altronde l’attenzione dei compagni di partito sui bocconi amari che avrebbe dovuto ingoiare l’eventuale eletto socialista.

D’altro canto, adottando una prospettiva riformista appare evidente come proprio la formula cattoriana, coniugata con l’abilità politica di alcuni protagonisti, come Guglielmo Canevascini, abbia permesso ai socialisti di assumere a tratti, quale ago della bilancia, un ruolo politico sproporzionato rispetto alla consistenza elettorale del partito. E questo non solo, come avrebbero maliziosamente sostenuto i comunisti, nella distribuzione di impieghi e di cariche pubbliche. Più in generale, chi adotta logiche più pragmatiche fatica ad accettare l’idea dell’abbandono volontario del consesso esecutivo: anche nei decenni più recenti, a fronte dell’isolamento sempre più marcato del suo consigliere di Stato all’interno di una compagine governativa spostatasi decisamente più a destra, la dirigenza del PS ha sempre ribadito l’importanza di tale partecipazione, non fosse altro che per cercare di mitigare le decisioni della maggioranza.

Oltre alla partecipazione stessa a un governo borghese, è anche l’operato del consigliere di Stato socialista a generare attriti e frizioni all’interno della sinistra cantonale. Dagli anni Venti a oggi, con l’importante eccezione dei Verdi (la cui identità partitica si fonda piuttosto sull’apparizione di nuove e diverse sensibilità), tutte le altre formazioni della sinistra ticinese sono state più piccole e più radicali del PS. Potenziali competitor di quest’ultimo, esse non perdono occasione per smarcarsi dalla moderazione e dal «collaborazionismo» dei vertici socialdemocratici, coltivando in tal modo la propria identità «rivoluzionaria».

In tale dinamica politica, il consigliere di Stato fu spesso tra i loro bersagli preferiti. Le critiche nei suoi confronti ruotavano intorno a tre grandi aspetti. Innanzitutto, le alleanze di governo (si pensi al Governo di Paese, all’Intesa di sinistra – duramente contestata dai comunisti prima ancora che dalla sinistra socialista – o all’Interpartitica dei secondi anni Settanta). In secondo luogo, il suo sostegno a talune scelte governative, spesso maturate nel segno del compromesso e criticate dalle altre forze di sinistra, oltre che da una parte del suo stesso partito. Infine, le pratiche di sottogoverno, la «politichetta da ufficio di collocamento» denunciata dai comunisti sin dagli anni Venti e gli intrallazzi poco chiari con determinati enti o gruppi di interesse (celebre il «caso Losinger» del 1979).

La ripetuta denuncia dell’operato del consigliere di Stato non precludeva però eventuali appoggi di natura elettorale. Negli anni Venti e Trenta i comunisti oscillarono infatti, in ragione dei bruschi capovolgimenti di linea operati dall’Internazionale comunista, tra l’invito a votare «scheda bianca, scheda nulla o scheda di protesta» per il Consiglio di Stato e l’aperto sostegno alla candidatura di Canevascini, unico antifascista nel governo cantonale. Se la nascita del POCT, nel secondo dopoguerra, sfociò in una rinnovata sfida al PST e al suo consigliere di Stato (ricordiamo l’iniziativa per la revoca del governo del 1945-46), nel corso dei due decenni successivi i comunisti tornarono a offrire, in cambio di magri o nulli compensi, il loro sostegno ai socialisti per l’elezione governativa. Soltanto sul finire degli anni Sessanta, quando il clima politico segnato dalla contestazione giovanile e dall’apparizione del PSA rese di nuovo percorribile un atteggiamento di sfida alla socialdemocrazia, i comunisti ritornarono a presentare liste per l’esecutivo, congiunte – dopo il 1979 – con quelle dei socialisti autonomi.

Il Consiglio di Stato del 1987, con due socialisti (PS e PSA)

Lo scenario degli anni Ottanta fu segnato soprattutto dalla contrapposizione tra i due partiti socialisti, mentre negli ultimi decenni la tendenza tra le varie formazioni che compongono, accanto al PS riunificato, la galassia della sinistra ticinese (Verdi, MPS, PC, POP) è stata piuttosto quella della presentazione di una propria lista per il Consiglio di Stato. A spiegare tale scelta concorrono senza dubbio la diversità di traiettorie e di cultura politica (nel caso dei Verdi) e la volontà di smarcarsi dai «social-liberali» (nel caso delle formazioni della sinistra radicale), ma anche ragioni più contingenti quali la maggiore copertura mediatica concessa ai partiti in corsa per l’esecutivo.

Infine, indipendentemente dai richiami più o meno espliciti all’idea rivoluzionaria, le altre formazioni di sinistra sono per certi aspetti obbligate a tenere conto del cosiddetto voto utile: quando esse presentano una lista sia per il Gran Consiglio sia per il Consiglio di Stato, la differenza che spesso si registra nei risultati per i due consessi, così come lo scarto parallelo e inverso visibile nei risultati del PS, testimoniano della persistenza di tale logica in una parte non trascurabile dell’elettorato progressista.

In conclusione, al di là delle convergenze elettorali, la figura e l’operato del consigliere di Stato socialista furono all’origine di molteplici divisioni e polemiche all’interno della sinistra cantonale. Invischiato nelle logiche consociative, e in taluni frangenti alleato dei partiti borghesi alla guida del paese, il consigliere di Stato apparve, agli occhi dei più radicali, come l’emblema dell’odiato riformismo socialdemocratico, della collaborazione e del compromesso di classe. Da qui la costante richiesta di una condotta più conforme ai principi ideali del socialismo, di un atteggiamento più duro e intransigente nei confronti della maggioranza borghese e, per i più conseguenti, dell’uscita dei socialisti dal governo cantonale.

Tobia Bernardi, Giacomo Müller

Il libro “Tracce di rosso” è disponibile nelle librerie ticinesi






Resta informata/o, iscriviti alla newsletter

P.f. controlla la tua casella di posta o la cartella spam e conferma la tua iscrizione

Redazione
Redazione
  • Share Article:

Dal nostro archivio

Ortega, l’ex rivoluzionario diventato tiranno
Naufragi

Ortega, l’ex rivoluzionario diventato tiranno

Nicaragua al voto, una tragica farsa elettorale: il sandinismo non abita più qui

Pubblicato il 7 Novembre 2021 – Gianni Beretta
Volando sempre basso, molto basso
Naufragi

Volando sempre basso, molto basso

Qualche riflessione sul nuovo Municipio di Lugano

Pubblicato il 6 Settembre 2021 – Marco Züblin